Da www.ansa.it
E' in corso nell'Aula di Montecitorio la votazione del Parlamento in seduta comune per eleggere due giudici costituzionali e due membri laici del Consiglio superiore della magistratura. La votazione è segreta ed avviene per schede. Per entrambe le votazioni (quello per la Consulta è il dodicesimo scrutinio, il nono per il Csm) è richiesto il quorum dei tre quinti (dei componenti dell'Assemblea per la Consulta, dei votanti per Palazzo dei Marescialli).
san silvio berlusconi con renzi
Votare Luciano Violante e Donato Bruno per la Consulta, Pierantonio Zanettin, parlamentare di FI, per il Csm. E' l'indicazione inviata via sms ai parlamentari del Pd e di FI, quando sta per iniziare la dodicesima votazione per eleggere i membri degli organi costituzionali. La decisione di convergere sul nome del senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin per il Csm è maturata nel primo pomeriggio. L'idea iniziale, comunicata ai parlamentari azzurri ma diffusa anche tra deputati e senatori Pd, era quella di accantonare per il momento il nodo Csm votando scheda bianca e provare a eleggere, al terzo tentativo, il 'tandem' Violante-Bruno per la Consulta. Sul nome di Zanettin, viene spiegato, potrebbe esserci una convergenza anche della Lega.
INCONTRO RENZI-BERLUSCONI - Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è giunto a Palazzo Chigi per l'incontro con il premier Matteo Renzi. Il Cavaliere è accompagnato da Gianni Letta. All'incontro partecipano anche il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini e Denis Verdini. Il faccia a faccia era atteso da giorni e servirà per fare il punto su diversi temi: dalle riforme alle votazioni per la scelta dei candidati di Consulta e Csm.
MONITO DI NAPOLITANO - "Il succedersi senza risultati conclusivi delle votazioni del Parlamento in seduta comune per la elezione dei componenti laici del CSM e dei giudici della Corte Costituzionale destinati a succedere ai due che hanno completato il mandato, solleva gravi interrogativi". Lo sottolinea il presidente Napolitano in una dichiarazione. Se continuano a "prevalere immotivate preclusioni nei confronti di candidature di altre forze politiche o la settaria pretesa di considerare idonei solo i candidati delle propria parte", come in questi giorni per il voto sulla Consulta e il Csm, "il meccanismo si paralizza e lo stesso istituto di garanzia rappresentato dal sistema dei quorum qualificati si logora".
ALLARME IMPASSE DI ORLANDO - Il ministro della Giustizia Orlando lancia un allarme impasse nel voto per i membri del Csm e della Consulta e sollecita il Parlamento a fare presto, anche perché le riforme comportano un aumento del lavoro (fra l'altro il rinnovo di numerosi vertici di uffici giudiziari) per il Consiglio superiore, che non può essere in stallo. Sul tema unioni omosessuali, Orlando registra un vuoto normativo che a suo parere va rapidamente colmato. E sulla questione taglio ferie dei magistrati, spiega che non è decisivo, ma contribuisce a far funzionare meglio la macchina.
LA PRESA DI POSIZIONE DEI 5 STELLE - "I partiti per lottizzare Csm e Corte costituzionale bloccano il Parlamento da dieci giorni. Non sono questi i veri problemi del Paese e le Camere non possono essere paralizzate. Piuttosto si voti di notte per Csm e Consulta, e di giorno si lavori sui provvedimenti importanti che interessano ai cittadini". Lo afferma Luigi Di Maio (M5S) al Tg2.
I parlamentari del M5S alla votazione di questo pomeriggio per la Consulta voteranno scheda bianca. E continueremo a farlo, spiega il capogruppo al Senato Petrocelli in una conferenza stampa a Montecitorio, fino a quando "non ci presenteranno nomi credibili, indipendenti e fuori dalla politica".
IL COMUNICATO DI NAPOLITANO - "Il succedersi senza risultati conclusivi delle votazioni del Parlamento in seduta comune per la elezione dei componenti laici del CSM e dei giudici della Corte Costituzionale destinati a succedere ai due che hanno completato il mandato, solleva gravi interrogativi. Che si siano verificati nel passato analoghi infelici precedenti, nulla toglie a tale gravità. Non so se tutti i partecipanti alle votazioni in corso abbiano chiara in modo particolare una importante questione su cui desidero richiamare la loro attenzione. Di recente - e specialmente nella discussione in Senato sul superamento del bicameralismo paritario - si è sollevato da varie parti politiche il tema di un elevamento dei quorum previsti dalla Costituzione del 1948 per l'elezione da parte dei parlamentari a determinati incarichi di rilevanza costituzionale.
RENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO
Si ritenne necessario l'elevamento di tali quorum dopo l'adozione - nel 1993 e nel 2005 - di leggi elettorali maggioritarie e in vista dell'adozione di una nuova (per il momento approvata solo in prima lettura dalla Camera) anch'essa maggioritaria. Ma quorum elevati per tali operazioni elettorali in Parlamento implicano tassativamente convergenze sulle candidature e piena condivisione nell'espressione dei voti tra forze politiche diverse, di maggioranza e di minoranza.
Ove vengano da parte di qualunque forza politica, o di singoli suoi rappresentanti in Parlamento, e finiscano per prevalere immotivate preclusioni nei confronti di candidature di altre forze politiche o la settaria pretesa di considerare idonei solo i candidati delle propria parte, il meccanismo si paralizza e lo stesso istituto di garanzia rappresentato dal sistema dei quorum qualificati si logora e può essere messo in discussione in senso opposto all'orientamento che ho prima richiamato. Si rifletta dunque bene anche su questo aspetto non secondario delle conseguenze del protrarsi di un complessivo nulla di fatto nelle votazioni in corso, che innanzitutto impedisce l'insediamento nel nuovo CSM".