TUTTA COLPA DI MARINO? – A RENZI E A ORFINI FA COMODO PARLARE SOLO DEGLI ALLEGRI SCONTRINI DEL SINDACO MARZIANO, MA IL PD ROMANO È INFOGNATO IN MAFIA CAPITALE – ANCHE DOPO ALE-DANNO I CONTRATTI DELLE COOP DI BUZZI SONO ANDATI AVANTI CON AFFIDAMENTI DIRETTI – QUEGLI OMISSIS NELLA RELAZIONE ALFANO

Il 9 luglio, dopo la stesura della relazione del prefetto Franco Gabrielli, si è dimesso il segretario del Comune, Liborio Iudicello già con Renzi alla Provincia di Firenze. E il 25 agosto, a due giorni dal Consiglio dei ministri che doveva accogliere la relazione Alfano, “Il Messaggero” ha accennato a una lista di 101 politici nel dossier del Viminale, non tutti indagati per Mafia Capitale…

Condividi questo articolo


Gian Maria De Francesco per  “il Giornale

 

IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI

Matteo Renzi sta giocando sul Comune di Roma una partita a poker con una posta altissima: l'onore del Partito democratico. La rimozione forzata di Ignazio Marino dal Campidoglio, alla fine, potrebbe rivelarsi solo un tassello inserito in un'architettura più complessa.

 

La defenestrazione del sindaco per gli allegri rimborsi spese ha fatto passare in secondo piano il nocciolo della questione, cioè le dirette responsabilità del Pd e dei suoi uomini nello scandalo Mafia Capitale, abilmente derubricato dall'entourage renziano come propaggine della precedente gestione Alemanno. E, invece, le cose non stanno affatto in questo modo. Secondo fonti bene informate, la relazione del ministro dell'Interno Angelino Alfano, presentata al Consiglio dei ministri del 27 agosto, conterrebbe annotazioni che vanno a disdoro del Pd romano e nazionale. Annotazioni tutte coperte da omissis e delle quali si può trovare traccia nel decreto di commissariamento del Municipio X della Capitale (Ostia).

IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI

 

Innanzitutto occorre ricordare che dalle indagini della Procura di Roma sul malaffare Buzzi, Carminati e della coop 29 Giugno sono derivate ben tre relazioni delle quali l'ultima è quella del ministro. La prima è quella elaborata dalla commissione d'accesso (un prefetto, un viceprefetto e un dirigente del Tesoro) e consegnata al prefetto di Roma Gabrielli il 16 giugno, mentre la seconda è quella redatta dallo stesso Gabrielli e consegnata ad Alfano e al sindaco Marino per conoscenza l'8 luglio scorso.

 

IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI IN CAMPIDOGLIO IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI IN CAMPIDOGLIO

Di quest'ultima si trovano tracce nel decreto di commissariamento di Ostia, ma gli omissis ne riducono la consistenza. Vi si mette in questione il lavoro dei dipartimenti comunali con cui Buzzi & C. interloquivano per i loro business tramite affidamenti diretti senza gare d'appalto. Anche durante il mandato di Marino. Un vaso di Pandora che i due Mattei del Pd, Renzi e Orfini, stanno cercando di tenere serrato.

 

Le risultanze di queste analisi condotte dalla prefettura, spiegano le stesse fonti, sono state infine redatte in tre copie nelle disponibilità del premier Matteo Renzi, del ministro Alfano e del prefetto Gabrielli. Ognuno dei tre ha siglato ogni pagina della propria copia in modo da rendere riconoscibile il responsabile di un'eventuale fuga di notizie. Qualche indizio, però, è riscontrabile.

 

BUZZI CARMINATI BUZZI CARMINATI

Ad esempio, il 9 luglio, dopo la stesura della relazione di Gabrielli, si è dimesso il segretario del Comune, Liborio Iudicello già con Renzi alla Provincia di Firenze. Il 25 agosto, a due giorni dal Consiglio dei ministri fatidico, Il Messaggero ha accennato a una lista di 101 politici nel dossier di Alfano, non tutti indagati per Mafia Capitale. Il quotidiano romano aveva citato alcuni esponenti di centrosinistra come l'ex vicesindaco la presidente della commissione Politiche sociali Erica Battaglia (Pd) e la deputata piddina Daniela Campana.

matteo orfini matteo orfini

 

E che la partita sia tutta interna al Nazareno lo ha confermato il minisindaco del Municipio VI, Marco Scipioni, sfiduciato da Orfini & C. ma ancora in sella. «La mia estraneità è stata sancita dal prefetto», dichiarò, di fatto attestando di essere a conoscenza della relazione.

 

L'ex sindaco, invece, ha sempre taciuto. Le interpellanze di M5S e delle opposizioni non hanno avuto risposta. «Marino ha sempre detto che la relazione del prefetto doveva restare segreta fino al Consiglio dei ministri del 27 agosto, ma poi non l'ha pubblicata», sottolinea Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini. Evidentemente per Marino quella era e probabilmente resta una polizza sulla propria vita politica.

franco gabrielli franco gabrielli angelino alfano pennarello argento angelino alfano pennarello argento

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIE DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?