UCCI UCCI, A DESTRA COMANDANO GLI ANGELUCCI - IL RE DELLE CLINICHE E DEPUTATO LEGHISTA HA “LOTTIZZATO” I SUOI GIORNALI: COME DAGO-DIXIT, “LIBERO” DIRETTO DA MARIO SECHI SARÀ PIÙ VICINO ALLA MELONI; “IL GIORNALE” A GUIDA SALLUSTI GUARDERÀ AI MODERATI DI FORZA ITALIA, AL TERZO POLO E ALLA LEGA TENDENZA PONTIDA (L'OBIETTIVO E' SFILARE COPIE AL "CORRIERE"); “IL TEMPO” SARA’ DEDICATO AL LAZIO DOVE ANTONIO ANGELUCCI HA IL SUO REGNO - LO SCAZZO AL TELEFONO DEL 2018 CON LICIA RONZULLI (“NON PARLO CON LE INFERMIERE”) E IL TENTATIVO DI INFILARE IL FIGLIO GIAMPAOLO NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

funerale costanzo antonio e giampaolo angelucci foto di bacco 1 funerale costanzo antonio e giampaolo angelucci foto di bacco 1

[…]La trama del nuovo Quarto potere della destra italiana è già scritta. […] Antonio Angelucci, detto Tonino. […] Compra e vende, crea un polo, locale e nazionale. Diversifica, per un po' di tempo. […] i giornali servono a sussurrare ai poteri, se a loro volta questi servono al business.

 

Un perfetto esempio di editore impuro. Che oggi, con il figlio Giampaolo, ha in mano la principale concentrazione della stampa di destra: Il Tempo, storica testata romana con una sede a trenta secondi a piedi da Palazzo Chigi; Libero, foglio corsaro fondato da Vittorio Feltri; e adesso, da pochi giorni, anche Il Giornale, fondato da Indro Montanelli e di proprietà per oltre 30 anni dell'ex premier e fondatore di Forza Italia appena deceduto, Silvio Berlusconi.

 

mario sechi mario sechi

[…] una holding mediatica che continua a credere nel potere della carta, […] Gli Angelucci hanno in mente di soddisfarli tutti gli elettori di centrodestra […] Con una geografia precisa. Uno più trasversale e radicato nel Lazio, dove il re delle cliniche ha il suo regno, ed è Il Tempo. Un altro, Libero, con una spinta decisa verso le ragioni della premier Giorgia Meloni. Infine Il Giornale, che l'editore vorrebbe dedicato alla vasta zona di interesse che va da Forza Italia, al Terzo Polo, fino alla Lega versione nord. La borghesia lombarda è l'oggetto del desiderio. Il sogno è soffiare lettori al Corriere della Sera.

 

giampaolo antonio angelucci giampaolo antonio angelucci

Il giro dei direttori è funzionale alla causa. Alessandro Sallusti dopo due anni lascia Libero e torna a Il Giornale, assieme a Feltri come editorialista. A Libero, salvo smentite, dovrebbe andare (anche qui un ritorno, dopo anni) Mario Sechi, già direttore del Tempo, poi dell'Agi e capo ufficio stampa di Meloni a Palazzo Chigi, finito in rotta con il clan delle fedelissime della leader. Un incesto politico-giornalistico che in altre democrazie liberali aprirebbe qualche interrogativo.

vittorio feltri alessandro sallusti vittorio feltri alessandro sallusti

 

Basta mettere in fila i protagonisti: un editore, che è un deputato della Lega, chiama per dirigere uno dei suoi quotidiani il portavoce della presidente del Consiglio, che in passato è stato candidato per il partito dell'ex premier Mario Monti. E richiama per l'altro giornale un suo storico direttore, Feltri, che nel frattempo è diventato consigliere regionale per FdI.

alessandro sallusti antonio angelucci silvio berlusconi alessandro sallusti antonio angelucci silvio berlusconi

 

Niente di strano in Italia, il Paese […] dei giornali diretti, oggi, da un senatore in carica, Matteo Renzi, leader di Italia Viva ed ex premier (il giornale è Il Riformista, e fino al 2019 anche questo era di proprietà di Angelucci). Angelucci è parlamentare di lungo corso […] Un tempo simpatizzante di An, si fa eleggere prima con Berlusconi, poi nel 2023 con Salvini. […] Come con i giornali, Angelucci fa con i partiti: diversifica. Sta nella Lega ma non vuole grane con la premier di FdI e mette alla guida di Libero un direttore che Salvini non gradisce. L'uomo non ama sentirsi dire no.

 

Giampaolo e Antonio Angelucci Giampaolo e Antonio Angelucci

Dentro Forza Italia si racconta una storia. È il 2018: si stanno componendo le liste per le elezioni, Angelucci, che è deputato azzurro già da dieci anni, ha voglia di ricandidarsi, per la terza volta, ma Licia Ronzulli, al tempo ascoltatissima da Berlusconi, non ne vuole più sapere «dell'amico di Verdini». I voti sono in calo, gli spazi saranno ristretti, ci sono altre bocche da sfamare. Tonino Angelucci cerca Berlusconi, ma fatica a trovarlo, il telefono non era più nelle mani del padre-padrone del partito. Gli rispondono: «Le passiamo l'onorevole Ronzulli». E lui: «No, grazie. Non parlo con le infermiere».

SILVIO BERLUSCONI TRA FRANCESCA VERDINI MARTA FASCINA E ANTONIO ANGELUCCI ALLA FESTA DI COMPLEANNO DI SALVINI SILVIO BERLUSCONI TRA FRANCESCA VERDINI MARTA FASCINA E ANTONIO ANGELUCCI ALLA FESTA DI COMPLEANNO DI SALVINI

 

Finisce che l'imprenditore riesce a parlare con Berlusconi, pare grazie a Gianni Letta, e viene eletto in Parlamento. Cinque anni dopo, cambia partito, passa alla Lega, ma resta in famiglia, nel centrodestra. Nell'improvvisa campagna elettorale dell'estate scorsa, spunta anche il figlio Giampaolo.

 

Meloni, in crescita da mesi, è data per vincitrice. C'è spazio per diversificare le candidature. Gli Angelucci ci provano. L'idea è infilare il rampollo nelle liste di FdI. Ma è la futura premier, a quanto pare, a frenare: «Mo' non possiamo avere il papà eletto in un partito e il figlio in un altro».

LICIA RONZULLI AI FUNERALI DI BERLUSCONI LICIA RONZULLI AI FUNERALI DI BERLUSCONI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...