VADE RETRO, APPENDINO – DOPO L’OK ALLA CANDIDATURA MILANO-CORTINA PER OLIMPIADI INVERNALI 2026 NEI 5STELLE SI APRE IL PROCESSO ALLA SINDACA DI TORINO: C'ERA IL PATTO CON LA LEGA E LEI SI È IMPUNTATA – LA APPENDINO: “PER QUANTO MI RIGUARDA, NON E’ FINITA…”- E SU FACEBOOK PARAGONA LO SKYLINE DELLE DUE CITTA’ MA INCAPPA IN UNO SCIATTO “OLIMPIDI” INVECE DI “OLIMPIADI”…

-

Condividi questo articolo


Francesco Lo Dico per il Messaggero

 

appendino appendino

Nel giorno in cui il tandem lombardo-veneto piazza l' allungo decisivo nella corsa alle Olimpiadi, Chiara Appendino assiste agli evviva leghisti con un misto di rabbia e di amarezza. L' esclusione di Torino dal tridente olimpico, è per il sindaco del Movimento una sconfitta bruciante che nonostante il recente sostegno incassato da Beppe Grillo indebolisce la sua posizione all' interno dei Cinque Stelle, complica i rapporti con Roma (divenuti gelidi dopo il ruvido tiramolla con il sottosegretario Giorgetti), e ne indebolisce la posizione all' interno del consiglio comunale, dove parte della sua maggioranza, da sempre divisa sull' opportunità delle Olimpiadi, incassa lo stop alla candidatura con un certo sollievo.

 

appendino errore social appendino errore social

La sindaca, assicura chi la conosce bene, si sarebbe aspettata da Di Maio e dagli altri big grillini maggiore sostegno. E del resto, nessuno in casa del Movimento ieri sembrava pronto a stracciarsi le vesti per lo smacco subito. Sì, il leader dei Cinque Stelle ha voluto avvertire ieri Milano e Cortina che l' esecutivo non sgancerà un euro. Ma la verità è che un certo risentimento, ai piani alti pentastellati, è maturato negli ultimi giorni anche verso il sindaco di Torino.

 

«Dispiace umanamente per Chiara fanno sapere tiepidi dalla war room pentastellata ma del resto, la sindaca sapeva benissimo che il governo avrebbe stanziato i fondi solo in caso di triplice candidatura. Il patto di governo era chiaro e abbastanza ragionevole. Ma Chiara si è ostinata a dire o Torino o niente. Purtroppo il muro contro muro non ha pagato». Il problema è però che Appendino è di tutt' altro avviso.

APPENDINO DI MAIO APPENDINO DI MAIO

 

Sperava che il recente endorsement lanciato nei confronti di Torino da Danilo Toninelli («È la scelta migliore», aveva detto il titolare del Mit) fosse il preludio di una svolta. Ma in realtà si è accorta presto che il sostegno incassato dal ministro pentastellato era figlio di un semplice punto di vista personale. Il sindaco confidava che alla fine l' avrebbe spuntata, convinta com' era - e come resta - la candidatura di Torino avrebbe avuto la meglio, alla luce dei costi e dei benefici, Ma alla fine, annotano alcuni esponenti pentastellati «ha prevalso il solito terrore che il Movimento nutre verso i giochi. Quando si tentenna così tanto, è chiaro che poi finisce male». Certo, la sensazione di uno scippo politico ai danni della Mole c' è, ed è anche abbastanza forte.

 

sala fontana malagò sala fontana malagò

Ma nessuno se la sente di mettere sotto accusa la voracità del tandem Fontana-Zaia, né di scomodare la solita gazzarra contro la grandeur milanese già montata ai tempi del Salone del Libro. Semmai c' è anche la sensazione di essersi fatti del male da soli, a causa della stessa irresolutezza che ha già messo sulla graticola i pentastellati in Val di Susa, a causa delle incertezze che hanno già mandato su tutte le furie gli attivisti No Tav. Frattanto le speranze di recuperare la terza punta del tridente olimpico si riducono al lumicino.

 

chiara appendino chiara appendino

«Potremmo accettare una candidatura condivisa solo se il Coni riuscisse a dimostrare che è la scelta più efficiente e sostenibile», insistono dallo staff del sindaco. Ma la pratica, per il resto del Movimento sembra ormai archiviata. Tant' è che il senatore bellunese del M5s, Fabrizio D' Incà, guarda già oltre: «I mondiali di Cortina del 2021 saranno il trampolino alle Olimpiadi Mi auguro che in poche settimane tutte le polemiche fino ad oggi sorte sull' evento possano dissolversi».

 

 

appendino appendino

2. APPENDINO

Da www.ansa.it

 

"Per quanto mi riguarda non è finita. Se esiste Milano-Cortina, cosa che non c'è perché non esiste un dossier, esiste anche Torino. E io credo che per correttezza e trasparenza nei confronti dei cittadini bisognerebbe mettere a confronto e ai voti le due candidature".

    La sindaca di Torino torna così sulla candidatura italiana alle Olimpiadi invernali del 2026 nel corso della trasmissione Radio anch'io, su Rai Radio 1.

   

 

APPENDINO DI MAIO APPENDINO DI MAIO luca zaia luca zaia zaia cortina 2026 zaia cortina 2026

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...