- VENDETTA! NAPOLITANO REGOLA I CONTI CON DI PIETRO “BENEDICENDO” LA DIASPORA DEI TRANSFUGHI DONADI E FORMISANO - COLLOQUIO PER RIMARCARE LE DISTANZE DA TONINO E LE SUE CRITICHE AL COLLE - GRUPPO AUTONOMO A RISCHIO - I FUORIUSCITI AL BIVIO: FORMARE UN PARTITINO CHE “SCOLLINI” IL 2% O CHIEDERE OSPITALITA’ AL PD PER ESSERE RIELETTI IN PARLAMENTO?... -

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Ettore Colombo per Il Messaggero

giorgio napolitanogiorgio napolitano

Segnerà, a partire dai prossimi giorni, un altro meno due il tabellino delle doglianze di Di Pietro. Il gruppo parlamentare alla Camera dei Deputati dell'Idv, infatti, sta per continuare a perdere pezzi. Starebbero per andarsene, infatti, David Favia, che è anche segretario regionale Idv delle Marche, e Giovanni Paladini, che è toscano ma è stato eletto in Liguria, regione di cui è il segretario locale. Il tracollo, per la pattuglia parlamentare dei dipietristi, oggi ferma a quota 19, sarebbe esiziale: il gruppo già oggi, dopo le uscite di Massimo Donadi e Nello Formisano per ora transitati nel Misto, è sul filo della quota minima (20) indispensabile per mantenere un gruppo autonomo.

ANTONIO DI PIETRO DURANTE UN COMIZIO jpegANTONIO DI PIETRO DURANTE UN COMIZIO jpeg

Stavolta però, gli scandali, a partire dall'arresto del consigliere regionale Vincenzo Maruccio (rispetto al cui caso, se si andrà a processo, «il partito si costituirà parte civile perché dalle sue azioni siamo i primi danneggiati», annuncia il capogruppo dell'Idv alla Camera, Antonio Borghesi) non c'entrano nulla. C'entra, invece, la politica. L'ex capogruppo Donadi e l'ex responsabile Sud, Formisano, ieri mattina sono saliti al Colle per rendere visita, e omaggio, al presidente Napolitano. Tre le questioni affrontate da Donadi e Formisano con il Capo dello Stato: il netto distinguo dall'Idv di Di Pietro, il riconoscimento del «lavoro straordinario» fatto da Napolitano in questi sette anni, l'assicurazione che, nel corso dei lavori parlamentari (dalla legge di Stabilità alla riforma elettorale) il mini-gruppo che si è costituito all'interno del gruppo Misto (Donadi, Formisano, Ria, presto altri) «valuterà i provvedimenti del governo atto per atto e senza pregiudiziali».

lapresse massimo donadilapresse massimo donadi

Il duo Donadi-Formisano sta anche alacremente lavorando a nome, simbolo e programma della nuova formazione politica che starà a pieno titolo dentro il centrosinistra e lavorerà a stretto contatto con il Pd di Bersani da un lato e i Moderati del deputato piemontese Giacomo Portas e delle sue tante liste civiche dall'altro. Obiettivo: dare vita a una lista vicina al Pd nel caso in cui resti in vigore il Porcellum (e, dunque, la soglia di sbarramento interno alle coalizioni sia del solo 2%) oppure a entrare in un listone con il Pd e altri soggetti minori ove passi la riforma elettorale in discussione in queste ore al Senato. Altri arrivi e innesti, dentro la nuova formazione dei Riformisti e moderati per il Centro-sinistra, però, arriveranno sempre dall'Idv, ma lato dei consiglieri regionali.

NELLO FORMISANONELLO FORMISANO

Alla porta di Donadi e Formisano stanno bussando in parecchi esponenti locali idivvini di Campania, Veneto, Marche, Liguria. In via di superato anche, infine, il problema che obbliga i consiglieri regionali dell'Idv dover versare, come i parlamentari, 1500 euro mensili al partito fino a fine legislatura. Se, infatti, i consiglieri (o i deputati) dell'Idv passeranno alla formazione di Donadi-Formisano e solo ad essa verranno sollevati dall'onere purché continuino a versare il contributo all'Idv fino allo scadere dell'attuale mandato. In questo caso, si è trattato di un gentlemen agreeement tra Di Pietro da un lato e Donadi dall'altro.

ANTONIO BORGHESIANTONIO BORGHESI

 

 

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