Lettera di Giampiero Mughini a Dagospia
Caro Dago, semel in anno è lecito impazzire, ragionare da folli. Mi è successo qualche giorno fa, all’indomani dell’uscita di Matteo Salvini contro la nave Aquarius carica di migranti che stava per entrare in un porto italiano e che lui ha costretto ad avviarsi altrove.
Mi era capitato cioè di dire che i nostri vicini europei ci stavano sommergendo di ipocrisia, che quanto ai francesi alle loro frontiere avevano eretto il filo spinato contro i migranti, che indecente era stato il comportamento di Malta, che in Italia non abbiamo risorse e strutture tali da accogliere decentemente un tale profluvio di migranti, che una loro più equa disseminazione lungo le frontiere dell’Europa tutta era una richiesta che non aveva nulla di “vomitevole”, a differenza di quanto aveva conclamato uno spocchioso funzionario francese ventinovenne. Una mia amica che aveva ascoltato questo mio conversare alla trasmissione televisiva condotta da Bianca Berlinguer, m’ha chiesto stupita “Ma che, sei diventato salviniano?”.
Mi sono preoccupato, perché non me ne ero accorto. Avevo solo detto un paio di verità semplicissime, e del resto credo che tali le reputa la gran maggioranza di italiani, ossia gente che niente ha a che vedere con il fascismo, con il razzismo, con lo spirito da cui nacquero le orride leggi razziali del 1938. Ecco, questo è il punto.
Il fatto che appena Salvini ne spara una delle sue, prima i migranti e poi gli zingari presi come un tutt’uno, molti suoi oppositori accorrono al magazzeno dove sono affastellate le cose inutili e ne estraggono concetti e valori che niente hanno a che vedere con questo maledetto terzo millennio in cui viviamo. Tirar fuori la parola “nazismo” appena Salvini ha accennato all’ipotesi di un censimento della gente rom, a me sembra francamente fuor di luogo.
salvini inseguito dal maiale nel campo rom
Un mio amico mi ha mandato un sapido sms in cui mi raccontava che quando lui era piccolo sua madre gli raccomandava di tener chiusa la porta di casa perché lì attorno erano accampati degli zingari talvolta birboni. Era la stessa signora che tutte le volte che poteva dava un’elemosina alle mani che le zingarelle le tendevano.
E quanto all’oggi, Mario Giordano e Alessandro Sallusti hanno ricordato che un “censimento “ degli zingari lo hanno fatto in Emilia Romagna, che non è esattamente la terra madre del nazismo. Vedere un po’ meglio quel che fanno e di che vivono, lì dove vivono.
Anche qui una verità elementare, che dentro quegli accampamenti ci siano spicchi di delinquenza organizzata è una verità su cui non mi pare ci siano dubbi. Ciascuno di noi ha visto con i suoi occhi quelle azioni, il fatto che siano opera di professionisti e professioniste della delinquenza. Sto diventando nazista, oltre che salviniano?
roberto saviano contro matteo salvini
Ripeto, Salvini continuerà a spararne una dopo ogni pasto e finché i sondaggi non lo daranno al 40 per cento. E allora sì che darà una leggera spinta con il mignolo ai 5Stelle per toglierseli di torno e diventare il capo politico assoluto del Paese, un governo il cui primo atto sarà togliere la scorta a Roberto Saviano. Per essere un nazismo, sarà un nazismo all’italiana, di un Paese – come diceva Leo Longanesi – in cui “ci conosciamo tutti”.
Ora siccome dovessi andare alle elezioni un altro milione di volte, mai una volta voterò per Salvini, mi chiedo come contrastarlo. Come persuadere gli italiani a non votarlo, come persuaderli che lui non è l’Unico che si prende cura di loro e delle loro paure, che le sue sono fanfaronate e non ricette politiche. Con quali strumenti e con quali criteri politici contrastarlo. Sventolando il pericolo del nazismo o dipingendolo come un “ministro del malaffare”? Se non fosse che è da piangere, mi verrebbe da ridere.
GIAMPIERO MUGHINI