VIENI AVANTI, MARINO! IL PASTICCIACCIO DELLA ZTL A ROMA BY MARINO-IMPROTA: DOPO LA STANGATA SUI RESIDENTI, IL PARADOSSO DELLA MULTA CHE COSTA MENO DEL PERMESSO PER EVITARLA!

Mattia Feltri impallina il sindaco per caso: il permesso temporaneo di un giorno per chi deve fare un trasloco costa 102 euro, e bisogna presentare un’infinità di carte inutili, la multa costa 94 euro - Dubbio: ora Marino snellirà la procedura o alzerà la contravvenzione?...

Condividi questo articolo


Mattia Feltri per “Lastampa.it”

 

ignazio marino ignazio marino

Egregio sindaco Ignazio Marino, 

le giro questa storia che mi ha raccontato stamattina (ieri per lei che legge) un caro amico sposato con una bella ragazza torinese. I due hanno tre figli e vivono nel centro di Roma. I genitori di lei hanno da poco acquistato un bilocale nei paraggi: il padre lo userà come appoggio per quando il lavoro lo porterà nella capitale, la madre per trascorrere qualche giorno al mese vicino ai nipoti.

 

I lavori di ristrutturazione sono conclusi, e ora si tratta di arredare l’appartamento con qualche mobile che hanno a Torino. C’è soltanto un piccolo problema: la casetta è dentro la ztl, la zona a traffico limitato. Che fare? Semplice: l’amico mio ha chiamato il Comune per ottenere un permesso di transito temporaneo. L’operatore è stato molto gentile: «Non c’è nessun problema». Anche il prezzo è buono: dieci euro al giorno di «costo onere concessorio». Oltretutto scaricare il furgone sarà affare di mezz’ora o poco più, altro che un giorno intero. Certo, bisogna presentare dei documenti. Eh, naturalmente. Come no, dei documenti.  

ignazio marino vigile ignazio marino vigile

 

Quali? Bè, innanzitutto una richiesta su carta intestata del Comune. 

Poi serve un documento di iscrizione alla Camera di commercio del trasportatore, immaginiamo per combattere la nota piaga dei trasportatori fai da te. Ottenuta la dichiarazione del trasportatore, occorre anche la dichiarazione del cliente, che non è la richiesta al Comune, ma un’altra cosa: la dichiarazione del cliente, appunto. Ok, la dichiarazione del cliente. Vabbè, passiamo oltre.  

 

ignazio marino laura boldrini ignazio marino laura boldrini

Finito? No, ancora due cosine. Giusto due. Il Comune ritiene necessario ricevere una copia del libretto del furgone. Ma non una copia qualsiasi, una copia comprensiva di revisione in regola: in fondo Roma è tanto inquinata che portarsi l’inquinamento da fuori parrebbe brutto. E come dare torto? Infine, importantissimo, non bisogna scordare di produrre il Durc. Il Durc? Esatto, il documento unico regolarità contributiva. Insomma, se hai una pendenza con l’erario non entri, non scarichi, niente permesso. Il lettore con un cerchio alla testa si tranquillizzi.  

 

Abbiamo concluso: richiesta su carta intestata, iscrizione alla Camera di commercio, dichiarazione del cliente, fotocopia del libretto di circolazione comprensiva di revisione in regola e Durc. Ah no, scusate: il bollettino da dieci euro di «costo onere concessorio». Più gli altri tre bollettini. Non lo avevamo ancora detto? Eh già, ci vuole un secondo bollettino da sedici euro per il pagamento «dell’imposta di bollo virtuale per la richiesta», un terzo bollettino sempre da sedici euro per il pagamento «dell’imposta di bollo virtuale del permesso», e un quarto bollettino da sessanta euro per il pagamento «dei diritti di istruttoria».

Ignazio Marino e Luigi Abete Ignazio Marino e Luigi Abete

 

Quale istruttoria è abbastanza ignoto, ma sempre sessanta euro sono. Dieci più sedici più sedici più sessanta uguale centodue euro. Signor sindaco, quanto costa la multa? Ottanta euro più quattordici di spese? Novantaquattro euro? Senza documenti, fotocopie e Durc? 

Il mio amico sarà molto felice di pagare la multa. 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

NON È CON LE GUERRE CHE SI ESTIRPA IL TERRORISMO – ISRAELE POTREBBE INVADERE IL LIBANO GIÀ QUESTA SETTIMANA MA NON CAMBIERA' GRANCHE' – NETANYAHU E I SUOI ALLEATI FINGONO DI NON CAPIRE CHE PER RISOLVERE IL PROBLEMA ALLA RADICE 

BISOGNA CREARE UNO STATO PALESTINESE - PER CREARE UN “NUOVO ORDINE” DI PACE IN MEDIO ORIENTE, TEL AVIV HA BISOGNO DI AVERE DALLA SUA PARTE LE OPINIONI PUBBLICHE INTERNAZIONALI: FARE GUERRA E ELIMINARE I CAPI DI HAMAS E HEZBOLLAH NON BASTERA' - IL MESSAGGIO DI NETANYAHU AGLI IRANIANI: "PRESTO SARETE LIBERI". IL PENTAGONO INVIA ALTRI SOLDATI E AEREI DA CACCIA IN MEDIO ORIENTE

DAGOREPORT - LA GUERRA D’ATTRITO NEL CENTRODESTRA NON SI FERMA A UCRAINA, AUTONOMIA, RAI, BANCHE E CANONE, MA SI ARRICCHISCE DI UNA NUOVA SORPRENDENTE ATTRICE PROTAGONISTA: BARBARA D’URSO – A VIALE MAZZINI SI MORMORA CHE DIETRO L’OSPITATA DELLA CONDUTTRICE A “BALLANDO CON LE STELLE” (COSTO: 70MILA EURO) CI SIA LO ZAMPINO DI TELEMELONI. UNA PIZZA IN FACCIA A PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE HA ALLONTANATO “BARBARIE” DA MEDIASET E NON VUOLE VEDERLA NEMMENO SULLE ALTRE RETI – L’AFFONDO DI GASPARRI SULLE BANCHE E SU ELON MUSK, L’AUTONOMIA, IL POSIZIONAMENTO INTERNAZIONALE: TUTTE LE SCHERMAGLIE TRA FRATELLI D’ITALIA, FORZA ITALIA E LEGA…

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE