VITA MIA, MUOS TUA! - SIGILLI ALL’IMPIANTO SATELLITARE USA: SI TROVA IN UNA RISERVA NATURALE - LA CONSOLE AMERICANA: NON È VERO CHE IL MUOS FA MALE ALLA SALUTE, ALLE HAWAII NON C’È MAI STATO UN PROBLEMA"

Il Muos sotto sequestro, la Procura: “Le mega antenne sono costruzioni abusive: nella zona c’è divieto assoluto di edificabilità” - Esultano le mamme e i comitati della zona, il sindaco di Niscemi stigmatizza il comportamento della Regione che con il governatore Crocetta ha prima negato e poi autorizzato i lavori - L’altalena dei verdetti giudiziari...

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Felice Cavallaro per il “Corriere della Sera”

MUOS MUOS

 

Di certo c’è solo che ieri il Muos è stato sequestrato dalla procura di Caltagirone. Come accadde nell’ottobre del 2012, quando le mega antenne piazzate da tecnici e militari Usa furono bloccate dagli stessi magistrati competenti per territorio. Subito smentiti dal tribunale del riesame che, tre settimane dopo, riaprì i cancelli della base a tecnici e ingegneri rimasti per tre anni a lavorare nonostante proteste, scazzottate e nuovi esposti fra le campagne di Niscemi, sull’altipiano che domina il mare inquinato del Petrolchimico di Gela. 
 

Preoccupate per i loro bimbi dalle emissioni elettromagnetiche, esultano le mamme di Niscemi, i sindaci della zona, gli ambientalisti da mesi mobilitati per organizzare il mega raduno di sabato prossimo. Dovevano protestare alla vigilia di Pasqua e invece con questo inatteso sequestro «per danni ambientali» festeggiano tutti una sorta di resurrezione, come annuncia euforico il sindaco Francesco La Rosa: «Sarà una giornata di gioia passeggiando lungo la riserva della Sughereta, respirando i profumi della natura». 
 

MUOS 1 MUOS 1

La stessa riserva naturale che sarebbe stata violata da parabole e antenne considerate costruzioni «abusive» dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, convinto come tanti che il sistema militare Usa sia dannoso per la salute e l’ambiente e violi l’area protetta della Regione siciliana. 
 

Proprio la Regione che, invece, con il governatore Rosario Crocetta, ha prima negato e poi autorizzato i lavori. Atteggiamento stigmatizzato dal sindaco La Rosa che parla di «tradimento», da tanti suoi colleghi di paesi vicini e dal sindaco di Caltagirone Nicola Bonanno, adesso compiaciuto del sequestro disposto, su richiesta della procura, nella sua città per «violazione del vincolo paesaggistico di inedificabilità assoluta», dal gip Salvatore Ettore Cavallaro. 
 

MUOS PROTESTE MUOS PROTESTE

L’altalena dei verdetti giudiziari può far venire il capogiro se si pensa anche alla sospensiva imposta due mesi fa dal Tar di Palermo, con soddisfazione degli ambientalisti, ma con sorpresa dell’avvocatura dello Stato che, in rappresentanza del ministero della Difesa, si è già appellata al Consiglio di giustizia amministrativa, organo in Sicilia con funzioni simili a quelle del Consiglio di Stato. 
 

Non a caso ha avuto l’impressione di un diritto troppo elastico, in qualche caso contraddittorio, una diplomatica come Colombia A. Barrosse, l’inviata di Obama che da un paio d’anni fa la spola fra la Sicilia e Napoli dove guida il consolato Usa. La scorsa settimana l’ultima visita.

 

Ricevuta in pompa magna al consiglio comunale di Caltanissetta. Pronta a insistere sulla sicurezza per la salute del «Mobile User Objective System», cioè del Muos installato presso la base militare americana NRTF-8 di Niscemi: «Noi, il governo italiano, la Regione siciliana, abbiamo fatto degli studi. Siamo molto al di sotto delle soglie permesse dalle normative negli Usa o in Italia. Non è vero che il Muos fa male alla salute, semplicemente non è vero...».

NO MUOS NO MUOS

 

E ancora: «Abbiamo un rapporto così speciale con l’Italia e la Sicilia che mai potremmo violare le normative e il rispetto per il popolo siciliano. Vorremmo più armonia su questo. Abbiamo un’installazione Muos alle Hawaii vicino a Honolulu, non c’è mai stato un problema». 
 

MUOS 2 MUOS 2

Stavolta non è andata a Niscemi. E ha saltato anche gli uffici del governo regionale a Palazzo d’Orleans, forse indispettita dall’atteggiamento di Crocetta che per due volte le ha dato appuntamento senza farsi trovare. Come accadde lo scorso 3 luglio quando i suoi accompagnatori ripiegarono verso il vicino Palazzo dei Normanni cogliendo l’occasione di una mostra sul Gattopardo. 

CROCETTA CROCETTA

 

 

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