LA VITTORIA DI WILDERS È UN PROBLEMA PER LA SORA GIORGIA – IL TRIONFO DEL SOVRANISTA IN OLANDA DÀ SLANCIO ALLA “LINEA DURA” DI SALVINI IN EUROPA, CHE SI CONTRAPPONE AL PIANO DELLA MELONI DI UN’INTESA TRA CONSERVATORI E POPOLARI – LA LEGA SOTTOLINEA I RECENTI FLOP ELETTORALI DEGLI ALLEATI DELLA DUCETTA A BRUXELLES, OVVERO GLI SPAGNOLI DI VOX E I POLACCHI DI PIS – IL 3 DICEMBRE IL GRANDE SUMMIT SOVRANISTA A FIRENZE ORGANIZZATO DAL CARROCCIO AVRA’  WILDERS COME OSPITE D'ONORE

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1 - I LEGHISTI FESTEGGIANO L’EXPLOIT DELL’ALLEATO ORA LO ASPETTANO SUL PALCO DEL SUMMIT SOVRANISTA

Estratto dell’articolo di Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”

 

matteo salvini geert wilders matteo salvini geert wilders

Il trionfo del sovranista Geert Wilders in Olanda si trasforma in un trampolino imprevisto per Matteo Salvini. Il risultato dell’estremista di destra è stato accolto con grande entusiasmo in casa Lega. E per la strategia del leader è un solido appiglio per dare slancio alla «linea dura», perseguita non solo per la campagna per le Europee, ma anche nel braccio di ferro (ormai nemmeno troppo silenzioso) con la premier Giorgia Meloni e a quello (palese) con Forza Italia.

 

Da via Bellerio, infatti, non si tirano indietro quando c’è da far notare come i risultati degli spagnoli di Vox e dei polacchi del Pis, ovvero gli alleati su cui aveva puntato Meloni, siano stati ben al di sotto delle aspettative. Questa dinamica conferma come, nella destra europea, sia ormai aperta la competizione tra i conservatori di Ecr guidati da Meloni e i sovranisti di Identità e democrazia, a cui fa riferimento Salvini.

 

matteo salvini geert wilders matteo salvini geert wilders

[…]

 

Il 3 dicembre […] Salvini riunirà a Firenze i vertici dei 9 gruppi che compongono Id al Parlamento Ue. L’ospite d’onore, se la formazione del governo non glielo impedirà, potrebbe essere Wilders, anche con la sua narrazione anti Islam, su cui il medesimo Salvini sta tornando a puntare con forza.

 

Sembrano lontani i tempi della pandemia, quando Wilders, nel 2020 e con Salvini al governo, durante i negoziati per il Recovery fund, girava per le vie dell’Aia con il cartello «Geen cent naar Italie» («Nemmeno un centesimo all’Italia»).

 

giorgia meloni e matteo salvini. giorgia meloni e matteo salvini.

Alla Fortezza da Basso sono stati invitati tutti i leader sovranisti europei, in primis Marine Le Pen, che però, vista la sua recente partecipazione a Pontida, potrebbe inviare il suo braccio destro Jordan Bardella. Mentre ha fatto sapere che non ci sarà Alice Weidel, la co-presidente degli estremisti tedeschi di Afd.

 

A Firenze i leghisti stanno lavorando ad una convention in grande stile, calibrata su circa 2 mila presenze. […] Alla convention ci sarà anche una parentesi culturale: Salvini ha già organizzato una visita agli Uffizi per tutti i rappresentanti sovranisti, accompagnati da Eike Schmidt, direttore delle Gallerie ma che appunto potrebbe essere il candidato del centrodestra a sindaco di Firenze.

geert wilders matteo salvini geert wilders matteo salvini

 

[…]

 

Ma gli strali anti Salvini non arrivano solo da sinistra. A colpire c’è anche «il fuoco amico»: «Wilders non è compatibile con i valori del Ppe», rimarca Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato. Una partita a scacchi delicatissima, anche perché, a meno di exploit clamorosi, a Bruxelles Salvini non potrà nuovamente contare sui 23 eurodeputati eletti nel 2019, grazie al boom del 34,3%.

 

2 - NEXIT, MIGRANTI E RUSSIA IL TRIONFO DI WILDERS RILANCIA I SOVRANISTI UE

Estratto dell’articolo di Daniele Castellani Perelli per “la Repubblica”

 

GEERT WILDERS GEERT WILDERS

Non se l’aspettava neanche lui. Solo tre giorni prima aveva prenotato senza ambizione il locale dove seguire la serata elettorale: il piccolo caffè Seepaardje di Scheveningen. E invece ha stravinto, con il 24% e 37 seggi su 150: dal dopoguerra mai un partito era cresciuto tanto in Olanda da un’elezione all’altra. La sinistra di Frans Timmermans e il centrodestra Vvd di Dilan Yesilgoz-Zegerius, erede dell’ex premier Mark Rutte, si sono fermati al 15%, con 25 e 24 seggi, contro i 20 del centrista Pieter Omtzigt, che ha ottenuto il 13% con il suo Nsc fondato ad agosto.

 

[…] Finora aveva solo appoggiato un governo Rutte tra il 2010 e il 2012, poi era scattato il cordone sanitario per le sue posizioni politiche. Stavolta però Wilders è pronto a governare. Già in campagna elettorale aveva detto che la lotta all’Islam – chiede la chiusura delle moschee e la messa al bando del Corano e del velo negli edifici pubblici – «non è oggi la priorità». E dopo il successo di mercoledì ha ricordato che la lotta contro gli immigrati è il cardine del suo programma, ma ha annunciato: «Sarei premier di tutti, indipendentemente da religione, preferenza sessuale, colore, genere o altro».

 

geert wilders con manifesto nemmeno un centesimo all italia 3 geert wilders con manifesto nemmeno un centesimo all italia 3

Ha indicato anche con chi vuole allearsi: Vvd (che già aveva aperto le porte), il Partito dei contadini (che ha detto di sì) e Omtzigt (che aveva detto di no ma ci sta pensando). E pure l’altro estremista di destra Thierry Baudet ha già assicurato i suoi voti. Ma sarà premier? Dipende da come giocherà le sue carte. Se non farà disastri, sarà perlomeno il cuore del governo. E questo rappresenterà un terremoto anche per l’Ue.

 

A partire dalla sua proposta di referendum per la Nexit, l’uscita dall’Unione. Il portavoce della Commissione europea Eric Mamer ha commentato: «I Paesi Bassi sono un membro fondatore, continuiamo a contare sulla loro forte partecipazione all’Ue».

 

geert wilders con manifesto nemmeno un centesimo all italia 2 geert wilders con manifesto nemmeno un centesimo all italia 2

I sovranisti esultano pensando a un effetto Wilders in vista delle Europee di giugno, da Viktor Orbán a Marine Le Pen, da Vox agli austriaci Fpoe a Matteo Salvini che parla sarcasticamente di «effetto Schlein», con la segretaria del Pd che gli ricorda quando nel 2020, al tempo del Recovery Fund, Wilders andava in giro con un cartello che diceva “non un euro” all’Italia », i cui cittadini, diceva, «difficilmente pagano le tasse».

 

Cattolico, 60 anni, chioma platinata, Wilders cambierà la musica a Bruxelles. Con il motto trumpiano «l’Olanda agli olandesi», le invettive contro la «feccia marocchina », farà risuonare le sue proposte choc in tema di sicurezza, ambiente e migranti (l’Italia certo non potrà contare su di lui per una redistribuzione di chi sbarca da noi): fine dell’asilo per i rifugiati, revoca della cittadinanza e deportazione per chi commette reati, 14enni trattati come adulti in tribunale, sì al carbone e uscita dagli accordi sul clima.

 

matteo salvini e giorgia meloni matteo salvini e giorgia meloni

A inquietare sono anche le sue vecchie simpatie per l’amico Putin, che secondo dei leak di hacker ucraini lo ha coltivato attivamente per anni. Wilders considera illegale l’invasione, ma è contrario ad aiuti militari a Kiev. Una svolta rispetto a Rutte, tra i pochi ad essersi impegnato per l’invio di caccia F-16. Per lui uomini e mezzi servono in patria, per «impedire ai richiedenti asilo di entrare». […]

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