ZINGARETTI, INDECISO A TUTTO, SMITRAGLIA CONTRO RENZI: "IL SUO VERO OBIETTIVO, ATTRAVERSO L'ATTACCO A CONTE, ERA L'ALLEANZA DA NOI SIGLATA CON LEU E M5S. QUELL'ALLEANZA HA TOLTO OSSIGENO AL SUO PROGETTO POLITICO. PER QUESTO HA MANDATO TUTTO ALL'ARIA. GLI ATTACCHI A BETTINI DI QUESTE ORE SONO INDECENTI. E NE CONOSCO IL MOTIVO…" - L’ALTOLA’ A SALVINI: “LA LEGA NEL GOVERNO? DALL'EUROPA AL FISCO, NOI E LORO SIAMO DUE FORZE CHIARAMENTE ALTERNATIVE...” - LA PAURA CHE RENZI (GRAZIE AI SUOI UOMINI RIMASTI NEL PD) RICONQUISTI LA LEADERSHIP DEM

-

Condividi questo articolo


Federico Geremicca per “la Stampa”

 

ZINGARETTI RENZI ZINGARETTI RENZI

«Stiamo lavorando per avere un governo forte. E pur nel fuoco della crisi, stiamo difendendo le nostre alleanze. Ora, magari, non sembra rilevante: ma lo vedremo in primavera, quando andranno al voto le più importanti città del Paese. Assieme a Cinque stelle e Leu - e aprendoci a forze dell' area liberale e moderata, forze civiche e ambientaliste, associazioni - saremo competitivi ovunque. Ferme restando, naturalmente, le scelte di ogni città». La chiacchierata è lunga, e la sensazione che resta - alla fine - parecchio strana: infatti, è come se Nicola Zingaretti desse già per varato e in cammino il governo del professor Draghi.

 

RENZI ZINGARETTI RENZI ZINGARETTI

E che sia già venuto - che sia già questo, dunque - il tempo di guardare avanti. Avanti, naturalmente, vuol dire alla prossima tornata elettorale amministrativa. Roma, Milano, Napoli, Torino...  «Saremo competitivi - ripete -. E possiamo vincere».

 

Sarà pure così, segretario: lo vedremo... Ma ci sarebbe un governo da fare, e molto sembra ancora in alto mare.

«Certo che lo è. Mario Draghi ha appena iniziato, è una nuova e grande chance per l' Italia: non sarà perduta. Noi stiamo tenendo i nervi saldi, per difendere un' area parlamentare e di governo molto ampia: 157 senatori e 321 deputati, unico vero argine al ritorno indietro verso derive sovraniste, antieuropee e illiberali».

 

Se questa è la base, chi altro si aggiungerà?

zingaretti de gregorio zingaretti de gregorio

«Il presidente incaricato è al lavoro e sono sicuro che troverà ampie disponibilità da parte di tutte le forze responsabili».

 

Per ora, in verità, il percorso è apparso faticoso. E ancora disseminato di trappole. Che effetto le fa, per esempio, sentire Salvini che avverte Draghi con un perentorio «o noi o i Cinque stelle»?

«È un simpaticone, Salvini. Lui ci ha governato con i Cinque stelle... Ora non vanno più bene? Una condizione così avrebbe potuto porla Berlusconi, per dire, e non lo ha fatto. Lui con il Movimento non ci ha mai governato: per la verità nemmeno con la Lega, in questa legislatura...».

 

Quindi non vede il problema?

zingaretti zingaretti

«Credo si tratti del tentativo di coprire le divisioni che stanno segnando il centrodestra. Finora erano sottotraccia - e non è un' accusa, ma un dato oggettivo - per il loro ruolo di opposizione: era prevedibile che molti nodi sarebbero venuti al pettine. Guardi, è successo anche al centrosinistra dopo i lunghi anni di contrasto a Berlusconi: una volta arrivati al governo vennero fuori anche le nostre contraddizioni...».

 

È un' annotazione gentile.

«Non so se sia gentile, ma credo sia la verità. Dopodiché vedo tutte le differenze. A partire dalla distanza abissale che separa Forza Italia - che è su una chiara linea europeista - dagli alleati sovranisti. È evidente che quando si apre una partita come quella che sta aprendo Mario Draghi, la distanza aumenta: e cercare di coprire il tutto con incomprensibili ultimatum, è una manovra dal fiato corto».

 

FABIO FAZIO NICOLA ZINGARETTI FABIO FAZIO NICOLA ZINGARETTI

Il Pd, invece, non porrà aut aut al presidente incaricato?

«Abbiamo rispetto e stima di Mario Draghi. Ci fidiamo».

 

Quindi se la Lega cambiasse posizione e si dicesse disponibile a sostenere Draghi, per voi non sarebbe un problema? Lei ha più volte ripetuto: mai al governo con i sovranisti. Come la mettiamo?

«Noi porteremo a Draghi le nostre proposte, appena discusse in Direzione. Al primo punto c' è il tema di un forte ancoraggio all' Europa. La Lega è d' accordo? Poi proporremo una riforma del fisco che non intacchi il principio di progressività, altro che flat tax: la Lega è d' accordo? Potrei continuare, mi pare che ci si trovi di fronte a due forze chiaramente alternative...».

 

Però non se la sente di ripetere «mai con i sovranisti»...

«Ogni fase politica ha le sue regole... Quello che avevamo da dire sul tema, lo abbiamo detto più volte e con chiarezza: ripeterlo ora sarebbe solo un' interferenza - quasi una pressione - nel lavoro del presidente incaricato.

MATTEO RENZI ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO – AMICI MIEI MATTEO RENZI ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO – AMICI MIEI

Quando vedremo Draghi ricapitoleremo: e se la Lega si dicesse pronta ad entrare in un governo europeista, con un programma europeista e guidato dall' ex Presidente della Banca centrale europea, ne parleremo. Ma lei ci crede? Discuterne adesso non ha gran senso».

 

Ha senso, invece, parlare di Renzi?

«Il vincitore, intende?».

 

Ironizza?

«Nient' affatto. Il vero obiettivo di Renzi - attraverso l' attacco a Conte - era l' alleanza da noi siglata con Leu e Cinquestelle. Quell' alleanza ha tolto ossigeno e spazio al suo progetto politico: doveva fare qualcosa. Ha fatto la cosa peggiore: ha mandato tutto all' aria».

 

NICOLA ZINGARETTI ROBERTO FICO NICOLA ZINGARETTI ROBERTO FICO

E ha rivolto pesanti accuse a qualcuno di voi...

«Gli attacchi a Goffredo Bettini di queste ore sono indecenti. E ne conosco il motivo.

Goffredo è una persona libera e autonoma, e questo dà fastidio. Dà fastidio l' autorevolezza della sua storia. Negli attacchi vedo un vizio antico della cattiva politica: quando ci si trova di fronte a idee e progetti forti non si discutono più le proposte ma si attaccano le persone che le esprimono».

 

Sembra fidarsi molto dei Cinque stelle e di Conte. Sicuro di far bene?

«Abbiamo difeso Conte perché l' attacco era ingiusto ed era anche contro di noi. Non permetterò che si liquidi un patrimonio di risultati acquisiti, primo fra tutti la ricollocazione dell' Italia in Europa. È un patrimonio che non dobbiamo disperdere ma anzi allargare a sensibilità moderate, liberali e socialiste. Questa è la scommessa di queste ore. E per questo l' alleanza che ha sostenuto Conte non deve aver paura di sostenere il tentativo del professor Draghi».

nicola zingaretti al quirinale nicola zingaretti al quirinale

 

Con i Cinque stelle e con Conte per sempre?

«Conte e quest' alleanza sono forti in Parlamento e nel Paese. Noi non possiamo tornare alla solitudine del 2018, che portò alla più grave sconfitta elettorale della nostra storia. Dobbiamo andare convintamente avanti. E le tre forze che compongono la nostra alleanza, anzi, devono aprirsi ulteriormente e allargare la propria influenza».

 

conte zingaretti conte zingaretti

Con quale progetto, scusi?

«Il primo è fare argine al sovranismo, sempre aggressivo e pericoloso. Il resto è tornare competitivi elettoralmente. Ma proporremo altri punti di programma: realizzare una riforma del fisco all' insegna della semplificazione e della progressività, portare avanti la riforma della giustizia che l' Italia attende da troppo tempo, nuove politiche per il lavoro - soprattutto per l' occupazione di giovani e donne - la riforma della legge elettorale e altre riforme istituzionali».

 

Ma le elezioni sono lontane, o no?

«Quelle amministrative no. E noi dobbiamo farci trovare pronti. Possiamo competere ovunque. Anzi: possiamo vincere ovunque».

 

A proposito: ieri Virginia Raggi ha invitato il Movimento a stare con Draghi. Forse s' aspetta qualcosa in cambio... Possibile per il Pd sostenere la sua ricandidatura?

goffredo bettini nicola zingaretti piero fassino goffredo bettini nicola zingaretti piero fassino

«Il sindaco della capitale non può restar fuori da quel dibattito. Sarebbe strano se non si schierasse. Credo sia intervenuta per quello, per dare una mano. Per il resto, mi creda, ne abbiamo già parlato: nulla di personale, ma il nostro giudizio è stato dato e non cambia. Ed è stato dato, figurarsi un po', quando al governo c' era ancora Giuseppe Conte...».

DRAGHI SALVINI 1 DRAGHI SALVINI 1 zingaretti zingaretti

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...