Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera
Nettissima. Al punto da sembrare facile.La vittoria Ferrari a Montreal raddrizza in una sola domenica la classifica del Mondiale, toglie di mezzo, crediamo in via definitiva, ogni perplessità circa la stoffa di una macchina felice. Quando Vettel non commette un solo errore; quando la gestione tattica è efficace, beh, questa Rossa galoppa eccome. E, soprattutto, cresce.
Perché, se è vero che nella sconfitta patita dalla Mercedes pesa qualche intoppo tecnico che ha impedito di mettere in pista una unità motrice evoluta, va detto che i tecnici di Maranello marciano a un ritmo davvero serrato e confortante. Il che, tra l' altro, rasenta il paradosso, se consideriamo quanto è accaduto in anni passati e recenti, a ruoli invertiti.
Non solo: siamo sempre molto attenti nel valutare i momenti critici di Vettel: non sembra certo una annata strepitosa quella di Hamilton, troppo spesso alle prese con qualche misterioso buco nero. Una punta di nervosismo o di supponenza anche in Canada, dove Lewis ha vinto sei volte; dove ha patito ma anche sbagliato qualche tocco sia in qualifica, sia in gara; dove ha chiuso rimediando un sorpasso clamoroso in classifica, da più 14 a meno 1.
Del resto, ancora una volta, è sembrato evidente quanto la lotta per il titolo riguardi i due capitani. Perché Bottas, anche nei weekend più ispirati - meglio di Hamilton in prova e in gara - piazza uno strafalcione che lo relega al ruolo di spalla; perché Raikkonen resta a distanza dall' oro quasi regolarmente, alternando lampi brevi ad abulie sconfortanti.
Vettel è l' unico ad aver vinto tre gare (su 7). È andata male in Cina causa collisione con Verstappen; maluccio a Baku causa eccesso di foga; malissimo in Spagna dove un po' tutti, in Ferrari, hanno perso la trebisonda, non solo a causa di pneumatici più consoni alla Mercedes (gomme che torneranno in scena in Francia). Il ritmo, nonostante gli inciampi, mostra una consistenza notevole, sulla distanza e su piste diverse.
Per una volta, forse, per la prima volta negli ultimi 5 anni, la Mercedes ha ottimi motivi per stringere i tempi, oltre ai denti.
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