ALLORA LA VITTORIA DI TOKYO NON ERA UN CASO - MARCELL JACOBS L’HA RIFATTO, CONQUISTANDO L'ORO SUI 60 METRI E CONFERMANDOSI L'UOMO PIÙ VELOCE AL MONDO: A BELGRADO HA STACCATO LA CONCORRENZA, LO SCETTICISMO E IL SOSPETTO, METTENDO A TACERE TUTTI: “MANCANO DUE MEDAGLIE E POI HO VINTO TUTTO. MONDIALI ED EUROPEI ALL'APERTO, SE QUEST'ESTATE FACCIO QUELLO CHE POSSO, IN DUE ANNI HO PRESO OGNI TITOLO. SEMBRA PAZZESCO E VOGLIO CHE DIVENTI VERO”

-

Condividi questo articolo


Giulia Zonca per “La Stampa

 

marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 6 marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 6

Il tempo esce sul tabellone di Belgrado e il tricolore plana sulla pista. È un soffio, è un niente, sono tre millesimi che spostano, di nuovo, il mondo. E stavolta lo spingono via. Marcell Jacobs è campione anche al coperto, batte i migliori, lascia dietro gli Stati Uniti e pure qualsiasi dubbio: le Olimpiadi non erano un sogno, non erano un caso… «la fortuna si rincorre, non ti cade addosso».

 

Solo la bandiera plana ai sui piedi. Re dei 60 metri che continua a definire «non miei», pure dopo un oro strappato con un brivido, con lo stesso identico tempo di Coleman 6"41, nuovo record europeo.

 

marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 4 marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 4

Non era mai successo che questa gara si decidesse all'ultimo decimale, con lo stesso cronometro e nemmeno questa è una coincidenza. Jacobs ha risucchiato le certezze all'avversario, ha strapazzato le semifinale passando all'ultima sfida come migliore e poi ha usato la sicurezza per spingere sull'acceleratore, come fa chi sa di essere più forte: «Una gara tosta e difficile, ma se ho qualcuno che tira vicino posso dare il meglio. Gli altri sono due leoni da combattimento, io mi ci sono buttato in mezzo, ho aumentato le frequenze».

 

marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 5 marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 5

E spinto in avanti il busto, all'ultimo assalto. L'attesa è un incrocio di sguardi e una serie di gambe che saltellano, gli sprinter costretti ad aspettare il risultato. Secondi contro natura: «Me lo sentivo, non sapevo di essere primo però Belgrado aveva un debito con me, mi ha spezzato il cuore con il mio primo amore».

 

Parla del salto in lungo e degli Europei in cui si è presentato da favorito in questa stessa arena ed è tornato stravolto. Pure nel 2022 si sdraia sulla pista, ma per tutt'altro motivo. I millesimi sono fuori, la posizione è stampata, il bianco, rosso e verde ondeggia prima di atterrargli accanto. E lui scatta di nuovo: «Mancano due medaglie e poi ho vinto tutto. Mondiali ed Europei all'aperto, se quest'estate faccio quello che posso, in due anni ho preso ogni titolo. Sembra pazzesco e voglio che diventi vero».

 

marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 3 marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 3

Jacobs è abituato a trasformare le sorprese in certezze, ora non è più l'outsider che tanti non hanno voluto considerare e non è nemmeno l'uomo da battere, è quello difficile da prendere. Lo semina solo la futura moglie Nicole che nell'ultima chiamata della mattina gli dice di essere a pranzo fuori.

 

marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 1 marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 1

Lui non ci crede, insiste, localizza il telefono a Fiumicino («tra noi lo facciamo spesso») e senza più parlarle la aspetta e la trova nel giro di pista. Jacobs raccoglie il figlio Anthony dagli spalti e se lo porta in giro, il tricolore in vita e il figlio in braccio: «Gli ho detto "ecco dove va papà quando non c'è". Dopo Tokyo ci ho messo dieci giorni a riallacciare, lui è permaloso, si offende se non ci sono per troppo tempo. Qui aveva già smesso di rispondere alle videochiamate, ma mi sono riscattato nella festa del papà. Dedicato a tutti i padri, soprattutto a quello del mio allenatore che sta vivendo un momento difficile».

 

marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 2 marcell jacobs oro nei 60 metri a belgrado 2

Oggi farà il tifo per Tamberi, alla coppia d'oro che il primo agosto del 2021 ha portato l'atletica italiana in un'altra dimensione mancherebbe una metà: «Sì, ma siamo atleti, non robot. Io sono felice del successo e soprattutto della consapevolezza che mi porto a casa. So dare il massimo quando conta. Troppi a chiedere il record a ogni gara, è arrivato nella sfida importante».

 

È arrivato in un soffio, una spinta da tre millesimi che stabilisce una gerarchia. Jacobs è lanciato, dopo una vacanza di 5 giorni («probabilmente a Dubai») aggiungerà 40 metri alle sue falcate e lì non si ragiona più per millesimi. A Belgrado ha staccato la concorrenza, lo scetticismo e il sospetto. Senza fare la faccia da duro, con leggerezza: in un soffio.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...