Manlio Gasparotto per il “Corriere della Sera”
Quasi un anno fa piangeva Irene, la moglie, la compagna di sempre, uccisa dal Covid. Ora Giuseppe Furino - capitano di mille battaglie bianconere, uomo dei record prima di Del Piero e Buffon: 534 partite e 8 scudetti - lotta in un letto dell'ospedale Santa Croce di Moncalieri, colpito da un'emorragia cerebrale. Furino sta male da domenica, ma forse ha superato il momento più critico, evitando anche un'operazione. È cosciente, elemento importante.
E dopo 48 ore la sua situazione è «stabile, stazionaria nella sua criticità» fanno sapere i medici, fiduciosi sulle possibilità che il versamento possa riassorbirsi e che quindi si possa avere una prognosi più chiara. Ma sono state ore di grande paura per Federica, la figlia, giornalista e madre di Ludovico e Manfredi, i nipotini cui Beppefurino (tuttattaccato , come in una filastrocca, come si recitava negli Anni Settanta) dedicava tutto il tempo che poteva, soprattutto dopo la tragedia di marzo.
«Hanno 8 e 6 anni, ma al momento tutti e due se ne fregano del calcio» raccontava. Il mondo bianconero, così, nella serata del ritorno in Champions League, ha vissuto un martedì complicato, con il pensiero (e migliaia di messaggi sui social) a questo signore di 75 anni, tanto umile quanto deciso, in campo come fuori. Ha sempre sottolineato di «non essere una bandiera», ma Furino è tra quelli che hanno fatto più grande la storia del club, capitano per 8 stagioni (dal 1976 al 1984) in un periodo compreso tra il 1969 e il 1984 nel quale mise insieme 528 partite unendo con un solido cordone bianconero il periodo che porta da Haller a Platini.
Periodo nel quale lui imparò a trasformarsi, passando alla storia come un mastino del centrocampo, lui che aveva invece piedi buoni, tempi e visione di gioco. «Mi rivedo in Vidal» confidò un giorno, sottolineando subito «ma lui è più forte». Campione straordinario in campo, fuori ha resistito a lungo a Boniperti, cedendo solo nel 1991 quando accettò di occuparsi del vivaio.
La «sua» Primavera, affidata a Cuccureddu, vinse scudetto (dopo vent' anni) e Viareggio regalando a Del Piero i suoi primi successi bianconeri. Poi preferì Moncalieri, l'attività di assicuratore, la vita con Irene che nel 2015 lo convinse a candidarsi a sindaco. Fu una delle rare sconfitte di un uomo che proprio non sa smettere di dare battaglia.
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