Marco Calabresi per corriere.it
Un capolavoro al mese. Semifinale agli US Open a settembre, semifinale (la prima in un Masters 1000) a Shanghai a ottobre. Matteo Berrettini continua ad aggiungere giornate memorabili al suo 2019 meraviglioso: se la mattinata italiana era iniziata con la sconfitta di Fognini contro Medvedev, il 23enne romano battendo 7-6 6-4 l’austriaco Dominic Thiem si è guadagnato un posto tra i primi quattro. Tutto questo, in un tabellone che nei quarti in poche ore ha perso prima Novak Djokovic, sconfitto da Tsitsipas (3-6, 7-5, 6-3), poi Roger Federer, battuto dal tedesco Zverev (6-3, 6-7, 6-3: per lo svizzero anche un penalty point nel terzo set...), prossimo avversario di Berrettini.
Niente rivincita
Niente rivincita con Roger dopo la lezione di Wimbledon, ma altro duello (dopo i due nelle ultime due edizioni degli Internazionali d’Italia, 1-1 il bilancio) con Sascha. Non solo: con questo successo, Berrettini diventa il numero uno del tennis italiano. Lunedì sarà almeno numero 11, scavalcando Fognini, con la possibilità di salire ancora. E il successo su Thiem permette a Matteo anche di scavalcare lo spagnolo Bautista Agut e salire all’ottavo posto della Race, la classifica di rendimento dell’anno solare che porta alle Atp Finals di Londra.
Partita equilibrata
BERRETTINI ALLE PRESE CON LA CARBONARA
È stata una partita equilibratissima, con 68 punti vinti da ciascuno: a fare la differenza, come spesso accaduto in questo 2019 di Berrettini, una tenuta mentale di ferro. Il primo set si era deciso al tie-break, con Berrettini sotto 3-0, poi sopra di due punti (con due set point annullati dal 6-4 al 6-6 e un altro sul 7-6), infine sotto 8-7, prima di chiudere 10-8.
Nel secondo, invece, Berrettini ha strappato il servizio all’austriaco nel settimo game, prima di chiudere al terzo match point in un game dove Thiem aveva avuto anche due palle break. Berrettini è il secondo italiano a raggiungere una semifinale di un 1000 in questa stagione: l’altro era stato Fognini, che ha poi trionfato a Montecarlo. E se fosse di buon auspicio? Prima c’è Zverev, domani alle 14 ora italiana.
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