Francesco Saverio Intorcia per “la Repubblica”
Le donne non giocano più. Minacciano di far slittare il campionato che deve partire il 17 ottobre: «Non siamo la ruota di scorta». Lo sciopero era stato ventilato già a maggio, per la finale di Coppa Italia, dopo la frase sessista dell' ex presidente della Lnd Belloli.
Da allora, il presidente dell' Assocalciatori Damiano Tommasi ha incontrato tutte le squadre femminili, fra le calciatrici è nato un tam tam, anche grazie a un gruppo su whatsapp, per discutere delle prospettive del movimento, la maggioranza ora è favorevole a fermarsi.
«Siamo tutte unite, terremo il pugno duro perché è ora di crescere», dice l' azzurra Melania Gabbiadini, attaccante del Verona. «Non mi sembra il momento adatto per scioperare», obietta Patrizia Panico, ora alla Fiorentina.
Il Consiglio federale del 31 agosto ha istituito un esecutivo per decidere sul calcio rosa, che però non s' è mai riunito: ne fanno parte, con il presidente federale Tavecchio e Tommasi, Ulivieri per l' assoallenatori e un delegato per ogni Lega (Abodi per la B, le altre non hanno ancora scelto).
Domani parte la stagione con la Supercoppa fra Verona e Brescia, 13 azzurre in campo, già un travaglio: la prima proposta era di giocare alle 11 per esigenze televisive, su protesta delle giocatrici la sede è stata spostata da Bellaria a Castiglione delle Stiviere (ore 16, Odeon Tv). L' Aic mette sul tavolo tre richieste: l' abolizione del vincolo sportivo (per tutti), la possibilità per le calciatrici di stipulare accordi pluriennali e un fondo di garanzia.
Dura la reazione di Carlo Tavecchio, che giudica lo sciopero «poco comprensibile ». «I progetti della Figc per lo sviluppo del calcio femminile hanno avviato un' evidente crescita del movimento, l' attenzione in Italia non è mai stata così alta». Due club maschili, Fiorentina e Lazio, hanno sfruttato la possibilità di acquisire le squadre femminili esistenti, altri hanno scelto la via della partnership.
antonio cabrini con la nazionale femminile di calcio eva russo e patrizia panico
Tutti, da questa stagione, devono aver tesserato almeno venti ragazze under 12 e in tre anni dovranno partecipare a tre campionati giovanili femminili (U12, U14, U16). Antonio Cabrini, ct e supervisore azzurro, difende la Figc: «Il movimento cresce, lo sciopero è fuori luogo».