CAMPIONATO COI FICHI SECCHI - LE GRANDI (SI FA PER DIRE) VANNO A CACCIA DEL COLPO DI MERCATO LAST MINUTE: FANNO ACQUA DA TUTTE LE PARTI - LA JUVE SOGNA FALCAO, LA ROMA CON LE INCOGNITE BENATIA E DESTRO, PER IL NAPOLI TUTTO DIPENDE DALLA CHAMPIONS

Sconcerti: Tra 5 giorni inizia la serie A ma nessuna squadra ha dato segni di completezza: la Juve ha vinto partite solo al di là del mondo, la Roma ha dato segnali di vuoto, l’Inter gioca in modo scandalosamente chiuso, il Milan troppo legato a El Sharaawy che non fa ancora la differenza: i risultati migliori li ha portati forse solo la Fiorentina...

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1. LE GRANDI ANCORA INCOMPLETE

Mario Sconcerti per “Il Corriere della Sera

 

Falcao Falcao

A pochi giorni dall’inizio, nessuna squadra ha dato segni di completezza. Raramente l’estate è passata con un andamento così pieno di curve. La Juve ha vinto partite solo al di là del mondo. In quelle vere è stata piuttosto approssimativa. È come se l’inquietudine del caso Conte l’abbia rincorsa per tutta l’estate non portando mai miglioramenti. Non è un caso cerchi Falcao in chiusura di mercato e le manchi ancora un difensore.

 

I risultati migliori li ha portati forse la Fiorentina, per qualità di gioco e novità tattiche. Ha battuto grandi avversari subendo solo due gol, una novità assoluta dovuta all’aggiunta di un centrocampista. Ma era una squadra costruita per fare a meno di Cuadrado che adesso invece probabilmente resterà, salterà quindi anche la nuova evoluzione tattica. Si ricomincia con la fantasia e lo squilibrio.

CAGLIARI ROMA DESTRO CAGLIARI ROMA DESTRO

 

Per la prima volta la Roma ha dato segnali di vuoto. Dipende ancora da Totti, che non può essere onnipresente, segna tanto e subisce altrettanto. Sono i sintomi di chi fa fatica a ritrovare la sua dimensione. Ci riuscirà, ma non l’ha ancora fatto. Il Napoli sta girando intorno a se stesso, ma qualunque innovazione lascia imperturbabile la squadra se non passa dalle capacità di dribbling di Mertens, Insigne ed Hamsik. È la magia facile del 4-2-3-1. Quando vuol giocare a calcio è sempre in inferiorità numerica in mezzo al campo. Il Napoli è molto forte quando gioca correndo. Quando va alla velocità degli avversari spesso li subisce.

Benatia Benatia

 

È andata benino l’Inter, nel senso almeno che ci sono novità. Icardi è un centravanti che cresce in fretta, Osvaldo in Italia è forse il migliore. E il resto della squadra gioca in modo «scandalosamente» chiuso. Più del metodo di gioco, vale l’adattabilità dei giocatori a quel metodo. Mazzarri oggi ha convinto l’Inter che quella è la strada migliore. Per chiarezza d’intenti e possibilità di realizzarli, l’Inter mi sembra la squadra che ha usato meglio i quaranta giorni di lavoro.

higuain higuain

 

Non conosco ancora il Milan. Mi sembra molto legato a El Shaarawy, che è ottimo ma non vale ancora la differenza. Il resto sembra uno di quei carri da mercanzia nel deserto: dentro ci trovi di tutto, ma niente davvero buono. Va bene per un souvenir, non per un salto artistico. È una buona squadra la Lazio se troverà chi fa gol. È una buona squadra la Samp che ha in Gabbiadini forse il nuovo Immobile. Questo ha forse detto l’estate, che sta però già passando.

 

 

2. ROMA COSTRUITA PER IL TITOLO NAPOLI IN CERCA DI SE STESSO FIORENTINA CON L’ENIGMA ROSSI

Alessandro Pasini per “Il Corriere della Sera

 

ALLEGRI ALLEGRI

La pretendente, l’alternativa e l’outsider: l’ordine in griglia di Roma, Napoli e Fiorentina è quello delle loro ambizioni.
 

ANTONIO CONTE ANTONIO CONTE

La squadra di Garcia non si nasconde più: punta allo scudetto. I mezzi per l’attacco a un sogno che non si realizza dal 2001 i giallorossi li hanno: acquisti pesanti (39,5 milioni di uscite contro 2,5 di entrate), una bellissima stagione alle spalle, un allenatore sempre più padrone della situazione. Il modulo è consolidato (4-3-3) ma, con una rosa al momento degna della Juventus, pare più flessibile che in passato, il che è sempre un plus valore. Pensarla in velocità con Gervinho e Iturbe lanciati sulle fasce da Totti esalta i tifosi e atterrisce gli avversari. Le incognite sono il doppio impegno con la Champions (che non aveva l’anno scorso), la situazione di Destro (forse in via di cessione, e non si capisce perché) e una difesa non ancora registrata: se Benatia andrà via, urgono interventi. Perché comunque è sempre da lì che si costruiscono i titoli.
 

rudi garcia rudi garcia

Se il Napoli potrà lottare con la Roma e la Juventus lo sapremo presto. Dopodomani a Bilbao gli azzurri si giocano infatti il passaggio in Champions League, cioè un sacco di soldi (almeno 30 milioni) e un extra-carburante di cui l’ambiente, dalla squadra al pubblico, ha disperato bisogno. Insieme, va da sé, a qualche nuovo giocatore. La sessione di mercato è stata fin qui povera di qualità, benché virtuosa (11,5 milioni spesi, 14,3 incassati), e Benitez vorrebbe almeno un paio di centrocampisti di sostanza.

 

CUADRADO CUADRADO

La qualificazione alla Champions potrebbe finalmente risvegliare le voglie di De Laurentiis, in caso contrario sarà dura e i segnali si sono già visti nell’andata del preliminare con l’Athletic: il 4-2-3-1 di Rafa è troppo monolitico, la difesa soffre come l’anno scorso, Hamsik non si è ancora risvegliato (perché non provarlo in mediana?), Insigne è sotto pressione e Higuain, il totem che tutto muove, è nervoso: senza Champions, per lui, non c’è calcio. Forse, neanche Napoli. Che però non ci sarebbe senza Higuain. È un vicolo cieco, se ne esce solo passando a Bilbao.
 

STEPHEN EL SHAARAWY jpeg STEPHEN EL SHAARAWY jpeg

Di rincorsa, piena di fiducia e, come si dice, a fari spenti, scatta invece la Fiorentina. È leggera di spirito, senza le pressioni delle altre due, tatticamente modulabile (3-5-2 o 4-3-1-2 con Borja Valero dietro le punte), tecnicamente notevole (la mediana resta di gran qualità, e in avanti torna Mario Gomez) e con due filoni appena scoperti dai quali può uscire oro fresco: Babacar e Bernardeschi. A loro, per ora riserve, Montella potrebbe ricorrere dovesse partire in extremis Cuadrado, ma la vera spina è Giuseppe Rossi, magnifico talento indifeso come una piuma. Oggi le visite diranno se il ginocchio destro soffre di menisco. Si spera di no, in ogni caso la sua gestione è fondamentale: è lui la variabile che indirizzerà il futuro viola.
 

GIUSEPPE ROSSI GIUSEPPE ROSSI gabbiadini gabbiadini

 

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