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Gigi Garanzini per La Stampa
Che il calcio si sia consegnato mani e piedi alla pay-tv ha smesso da tempo di essere una novità. In cambio di fiumi di denaro, il calendario-spezzatino è stato prima accettato e poi serenamente metabolizzato da noi come dai principali campionati d’Europa.?
Con la non lieve differenza che da Inghilterra, Spagna e Germania arrivano puntuali immagini di anticipi e posticipi sold-out, mentre i poveri registi nostrani, prima ancora di fare i conti con le parallele di Galliani, devono badare a tener basse le telecamere: onde evitare di inquadrare il deserto dei tartari sulle tribune, e ogni rinvio a campanile diventa una tragedia. Ma questa è, forse, un’altra storia, che ci porterebbe lontano.??
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Quella di oggi è un singolare contrordine compagni: non il consueto blocco, facciamo blocchetto, di partite pomeridiane con posticipo serale ma l’esatto contrario, Juve-Genoa al pomeriggio e tutto il resto la sera.
Formula da turno agostano, o infrasettimanale, o da festa particolarmente comandata che non risulta essere il caso di questo 22 marzo. È possibile, forse probabile che, non potendo sforare al lunedì per gli impegni delle Nazionali, la Lega abbia inteso regalare qualche ora di riposo in più alle cinque impegnate la sera di giovedì in Europa League.
NAPOLITANO CON LA MAGLIETTA DELLA NAZIONALE DI CALCIO
Comunque per via che lo spettatore ha sempre ragione e in ogni caso merita rispetto, nessuno si è degnato di spiegarlo ufficialmente. Senza contare il 20,45 di Lazio e Verona che non risultano reduci da straordinari di coppa. Poco male. Ben più invasivo soprattutto dal punto di vista familiare sarà il sabato di Pasqua, con partite anche di cartello ininterrottamente dalle 12,30 alle 23. In fondo stasera tra Cesena, Roma, Napoli, Parma, Genova e Udine la scelta non può essere che una: a las nueve de la noche, Barça-Real.
