Stefano Boldrini per "la Gazzetta dello Sport"
nigel farage lascia il partito
Chi giocherà in porta? Grealish o Foden? Niente di tutto questo in Inghilterra a quattro giorni dall' esordio europeo contro la Croazia: l' argomento cult è il gesto dei giocatori in ginocchio al calcio d' inizio. "Taking the knee" significa manifestare contro il razzismo. La protesta risale al Settecento, fu adottata da Martin Luther King nel 1965 e tornò d' attualità nel 2016 con il quarter-back Colin Kaepernick. Il movimento Black Lives Matter lo ha adottato nel 2020 dopo l' omicidio di George Floyd nel 2020, ucciso da un poliziotto. La Premier e la nazionale inglese lo hanno riproposto in tutte le partite. I problemi sono iniziati con il ritorno del pubblico negli stadi.
Nei test contro Austria e Romania alcuni tifosi hanno disapprovato con i "booo". Il ct Gareth Southgate e i giocatori non hanno ceduto di un millimetro: "Andiamo avanti". La questione è oggetto di dibattito politico. Il premier Boris Johnson ha cercato di smarcarsi: «La nazionale non deve dividere. Mi auguro che tutti sostengano l' Inghilterra. Il mio governo contro il razzismo s' impegna in modo concreto».
Nigel Farage, leader del Brexit Party, ha dominato la scena sui social: «Lasciate stare chi fa i booo. Aderire al Black Lives Matter significa sostenere un' organizzazione marxista, contraria all' occidente e al capitalismo, favorevole al comunismo. La politica fuori dallo sport». Lo dice lui: Farage torna in tribuna.