DANIELE SPARISCI per il Corriere della Sera
La spedizione per l'Austria procede a gruppetti, seguendo i protocolli anti coronavirus. Venerdì Sebastian Vettel compirà 33 anni, sarà uno strano compleanno dentro alla «bolla» della Formula 1. Senza feste vistose e con un divorzio dalla Ferrari già firmato. Il regalo sarà tornare a guidare a 125 giorni dall'ultima volta, in un appuntamento ufficiale.
Tanto è passato dai test di Barcellona, nel frattempo è cambiato il mondo e anche la scuderia, con Carlos Sainz al posto del quattro volte iridato per la prossima stagione. In questo Mondiale senza pubblico e dal calendario puzzle - nei prossimi giorni saranno ufficializzate altre gare fra le quali il Mugello- la Ferrari guarda alle colline della Stiria come vette impervie. Da scalare due volte, perché la domenica dopo, il 12 luglio, si replica sullo stesso circuito, senza che cambi una virgola. Non è stato possibile, per motivi di sicurezza, modificare la configurazione del tracciato.
Dunque, al netto degli imprevisti, i valori di gara 1 determineranno anche quelli di gara 2. Vettel e Leclerc guideranno più o meno le stesse macchine che avrebbero dovuto correre in Australia, mentre Red Bull e Mercedes porteranno aggiornamenti aerodinamici e di motore sulle loro monoposto. Da Maranello trapela un certo realismo, la sensazione di essere indietro nonostante gli interventi correttivi sulla Rossa celebrativa del millesimo Gp, che nei collaudi non aveva entusiasmato. L'emergenza Covid-19, con la chiusura dello stabilimento industriale e della Gestione Sportiva da metà marzo, ha reso complicatissima la rincorsa. Indipendentemente dalla serrata generalizzata imposta dalla Fia, alla Ferrari, secondo le stime interne, mancano circa tre settimane di sviluppo rispetto ai concorrenti.
Le novità tecniche infatti dovrebbero vedersi fra metà e luglio e agosto, fra il Gp d'Ungheria e i due in Inghilterra a Silverstone. In questo quadro, sulla carta per niente favorevole, Leclerc dovrà saper reggere il peso di grandi responsabilità. Gli hanno consegnato le chiavi della squadra, è già una stella oltre la F1.
Nei mesi senza corse ha avuto un'esposizione enorme: modello, attore, personaggio in tv e nei videogame, chi gli sta accanto assicura che tutto questo clamore non lo ha distratto nemmeno un po'. Ma rispetto all'anno scorso avrà più pressione addosso e un compagno di squadra «incattivito» dalla rottura del rapporto, per nulla consensuale. La sfida per Mattia Binotto sarà gestire Sebastian Vettel, ansioso di dimostrare a tutti (non ha ancora un sedile per il 2021) che non è finito. L'Austria può offrire una prima testimonianza della convivenza forzata. Ma è comunque una corsa anomala, temuta dai motoristi per via dell'altitudine (700 m sul livello del mare).
L'aria rarefatta sforza le power unit e rende gli impianti di raffreddamento meno efficienti, con un battesimo così potrebbero esserci sorprese. E c'è attesa di conoscere gli effetti delle nuove regole della Federazione su recupero energia e consumo d'olio emanate dopo i test di Barcellona. Chi ne risentirà di più? Le disposizioni sono state scritte in seguito al contestatissimo accordo fra la Fia e la Ferrari sui motori 2019, il Cavallino ha aiutato i tecnici federali a comprendere le aree grigie della tecnologia ibrida.
L'Austria è un terreno scomodo per la Mercedes, che nel pre-campionato ha fritto diversi motori. Imbattuto da due anni sul circuito della Red Bull, Max Verstappen si affida ai progressi della Honda per un tris che potrebbe davvero infiammare una stagione che doveva essere di passaggio.
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