PER CHI TIFA L’ITALIANO DE-PRANDELLIZZATO? A NAPOLI NON HANNO DUBBI: FORZA ARGENTINA - IL TIFOSO MEDIO DICE BRASILE, SOPRATTUTTO PER I PRODOTTI TIPICI: CULI E SPIAGGE - TRA TRENTINO E VALLI DEL NORDEST SON TUTTI PRO-GERMANIA - PER L’OLANDA? FRIKKETTONI DI VECCHIO E NUOVO CONIO

Gli argentini sono i cosiddetti “italiani di riporto”: visto che gli argentini sono per il 60% di discendenza italiana - La maggioranza degli italiani è con la Seleçao anche perché non c’è più lo stronzetto Neymar - Gli ex elettori di “Sciolta Civica” sono tifosi perfetti per i crucchi e poi chi sogna coffee shop e ragazze in vetrina dice Olanda…

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Alberto Mattioli per “la Stampa

 

MESSI ARGENTINA MESSI ARGENTINA

 

Vabbé, ci siamo. Il gioco si fa duro e i duri cominciano a giocare: l’Italia, infatti, è fuori. Ai Mondiali di calcio sono rimaste in quattro, un poker di semifinaliste: Argentina Brasile Germania Olanda (in rigoroso ordine alfabetico, non si sa mai). Ma, anche in assenza degli azzurri (e con una gran voglia di farli neri) l’italiano non può certo non schierarsi, smettere improvvisamente di tifare. In omaggio, intanto, alla nostra lunga tradizione di occupazioni straniere: siamo un popolo che è sempre stato, come diceva Voltaire, “il premio del vincitore”, insomma Franza o Spagna purché se magna.

 

ARGENTINA -BELGIO ARGENTINA -BELGIO

E poi, passando dalla storia alla cronaca, perché non c’è gusto a vedere una partita senza parteggiare. Giusto, se va bene, per sentirsi un po’ vincitori. E soprattutto per veder perdere quelli che ci stanno antipatici. E allora, alla vigilia del doppio turno semifinale, gli italiani scelgono.

 

Anche e soprattutto quelli, come il soprascritto, che di calcio sanno poco (a parte forse che lo giocano ventidue tizi in mutande generalmente con delle belle fidanzate) e capiscono meno ancora. Meglio così perché la scelta della Nazionale sostitutiva per cui tifare si sbarazza di qualsiasi motivazione di merito, tecnica o tattica, e dipende esclusivamente da fattori storico-social-psico-antropologici. Cazzeggio, insomma. E allora eccoli, gli italiani che si fanno in quattro. 

tifosi della germania tifosi della germania

 

Quelli che tifano Argentina. Intanto, tutti i tifosi del Napoli, a Napoli e fuori. Perché, gira e rigira, Argentina vuol dire Maradona e nessuno ha mai avuto tanti nostalgici come i suoi gol (specie quelli di mano). Poi, i cosiddetti “italiani di riporto”: visto che gli argentini sono per il 60% di discendenza italiana, e infatti il Paese ha un debito spaventoso ed è di fatto ingovernabile, tifare per gli argentini è un modo per tifare l’Italia che non c’è. Basta fare finta che dalle loro maglie sparisca per magia il bianco.  

 

MONDIALE IN BRASILE - INFORTUNIO A NEYMAR 4 MONDIALE IN BRASILE - INFORTUNIO A NEYMAR 4

Quelli che tifano Brasile. La maggioranza degli italiani, inutile dirlo, è con la Seleçao. Intanto perché ha le tifose più belle e poi perché non ha più Neymar, poverino, e giù tutta la retorica sul sogno infranto del genietto verdeoro, uno che sarebbe stato l’idolo di De Amicis (per inciso: visto che Neymar era l’unico guardabile di questo Brasile che tutto sembra fuorché IL Brasile, finisce che i momenti migliori delle partite sono quelli in cui vengono inquadrate le tifose…). Aggiungete che il Brasile fa simpatia, evoca spiagge, samba, festa, Carnevale. Se poi ci ridessero Battisti saremmo perfino disposti a dire che gioca bene e a trovare carina la presidentessa Dilma… 

italia brasile esultanza neymar italia brasile esultanza neymar

 

Quelli che tifano Germania. Ebbene sì, ci sono anche loro, nonostante la storica rivalità e il Bernabeu e la Merkel e tanto-poi-alla-fine-i-tedeschi-li-freghiamo-sempre. Sono, intanto, tutti gli “italiani” che fanno parte della Nazionale di slittino, vivono nelle valli Passiria e Pusteria, sono iscritti alla Svp e si chiamano Müller. Ma non di soli sudtirolesi si tratta. In Italia non sono (anzi, siamo) in pochi ad ammirare la Germania.

 

supporter della germania supporter della germania

Quindi all’elenco dei tedeschi d’Italia si possono aggiungere i soci della Società wagneriana di Venezia e chi vota Scelta civica, il fu partito di Mario Monti (quindi più i primi dei secondi). Aggiungete anche chi pensa che i treni in orario siano un sintomo di civiltà invece che una mancanza di pittoresco, che fare altri debiti non sia il modo migliore di pagare i debiti e che Frau Angela, tutto sommato, non sia poi tanto brutta. 

 

Quelli che tifano Olanda. Gli olandesofili appartengono a una generazione ben precisa: i reduci degli Anni Settanta. Ex fricchettoni per i quali Amsterdam è ancora la città dei coffee shop dove tutto si consuma fuorché il caffè, la capitale delle canne e delle ragazze in vetrina.

 

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Tifando per Robben e compagni, questi figli dei tulipani che oggi hanno un lavoro, dei figli e un mutuo tornano ai magici tempi della loro giovinezza sì bella e bevuta. Ed è inutile spiegare loro che i coffee shop stanno sparendo, le ragazze in vetrina pure, e negli alberghi di Amsterdam si avvisano gli ospiti che dovranno pagare una multa se beccati a fumare qualsiasi cosa che non sia una sigaretta, e anche quella solo nelle camere riservate. Non si rassegnerebbero comunque. L’arancione è il colore della nostalgia. 

 

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