Stefano Boldrini per “il Messaggero”
La maledizione di Bela Guttmann oscura ancora la storia del Benfica («Dopo di me, questo club non vincerà mai in Europa», disse il giorno del polemico addio l'allenatore ungherese delle due Coppe dei Campioni, conquistate dalle Aquile nel 1961 e nel 1962), ma in Portogallo, il club di Lisbona sta tornando protagonista.
L'1-0 di venerdì sul campo del Porto ha certificato la superiorità in campionato: + 6 sugli stessi Dragoni e sullo Sporting Braga. Un cammino travolgente: nove successi e un pareggio nella Liga, ma ancora più rilevante è il bilancio assoluto, con quindici vittorie e cinque ics. Il Benfica non ha mai perso. E cercherà di non farlo ovviamente stasera contro la Juve: un punto basta per approdare agli ottavi di Champions.
LA SCALATA
Il ritorno in alto di questa storica squadra portoghese non è frutto del caso. La presidenza dell'ex Fiorentina e Milan Rui Costa ai vertici del club ha coinciso con un profondo cambio di rotta. Basta con le vecchie glorie, via libera ai giovani. A fine stagione, una cessione eccellente s' impone sempre per questioni di bilancio, ma il Benfica riesce puntualmente a trovare soluzioni alternative.
L'ultimo esempio riguarda la vendita di Nunez al Liverpool, per la cifra record di 75 milioni di euro: le Aquile hanno trovato in casa il sostituto, Gonçalo Ramos, classe 2001, dal 2013 al 2019 nell'accademia, nel 2020 nella formazione B e dal 2021 con i grandi. Ramos ha firmato 10 gol in 17 gare ed è il personaggio del momento, insieme all'ex interista Joao Mario (6 reti), al centrocampista brasiliano Neres (5 centri), al trequartista Rafa e al portiere greco Odysseas Vlachodimos.
L'attivo di mercato è stato di 63 mln di euro, ma il Benfica è più forte di un anno fa.La scelta del nuovo allenatore, il tedesco Roger Schmidt, ex Psv Eindhoven, è l'altra chiave del boom. Ha imposto il modulo 4-2-3-1 e ha dato una vocazione offensiva al gioco delle Aquile, con passaggi fitti e verticalizzazioni improvvise. Schmidt ha 55 anni e l'esperienza si è avvertita nelle dichiarazioni di ieri: «L'ottavo posto in campionato e i tre punti in Champions non devono ingannare: la Juve è una big del calcio europeo.
Allegri ha vinto molto. Avversari così vanno sempre rispettati. Basta un punto per qualificarci, ma non possiamo fare calcoli». Ieri Schmidt ha fatto notizia per un'altra vicenda: sono diventate virali le immagini dell'attaccante del Porto Taremi, che dopo il Classico lusitano ha spintonato il coach tedesco. Il popolo delle Aquile è ottimista. La voglia di chiudere il discorso stasera è scontata, per evitare i rischi di rimandare tutto al match in Israele in casa del Maccabi Haifa.
La Juve è sbarcata in un Portogallo infastidito dagli scioperi aerei la questione della privatizzazione della TAP occupa il dibattito politico e, sul piano calcistico, turbato dallo scandalo sessista del Famalicao, dove l'allenatore della squadra femminile è stato sospeso per una brutta storia di violenze e ricatti. Stasera all'Estàdio da Luz terrà però banco la Champions. E qualcuno penserà ancora una volta a Guttmann.
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