COME SI DICE IN INGLESE ROSICARE? DURANTE LA PREMIAZIONE GLI UOMINI DI SOUTHGATE SI TOLGONO LA MEDAGLIA DEL SECONDO POSTO. COME DIRE: QUESTA SCONFITTA NON LA ACCETTIAMO. LIAM GALLAGHER (EX OASIS): “TUTTI QUELLI CHE SI TOLGONO LA MEDAGLIA SONO IRRISPETTOSI. RISPETTO PER GLI ITALIANI" - IL PREMIER BORIS JOHNSON SPERAVA DI UTILIZZARE LA VITTORIA PER RAFFORZARE ANCORA DI PIÙ LA SUA POSIZIONE. OGGI DIRÀ CHE… - VIDEO

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Vittorio Sabadin per "la Stampa"

nazionale inglese medaglia nazionale inglese medaglia

 

L' Inghilterra ha perso, ma niente paura: nessuno come gli inglesi sa trasformare le sconfitte in vittorie. Nonostante l' amarezza e la pioggia, la gente ha affollato le strade di Londra fino a notte fonda, e molti hanno facilmente annegato nella birra la delusione.

Toccherà oggi al premier Boris Johnson rappresentare con parole adeguate il cordoglio della nazione: lo farà con moderazione e senza rancori, com' è nello stile britannico.

Però, questa è la vera Brexit.

 

Johnson aveva già messo le mani avanti nel messaggio inviato all' allenatore Gareth Southgate prima della partita.

nazionale inglese medaglia nazionale inglese medaglia

 

«Avete comunque fatto la storia», aveva scritto, «e sollevato lo spirito dell' intero Paese.

Non stiamo solo pregando o sperando: crediamo in voi e nella vostra incredibile squadra». Anche questa sconfitta diventerà dunque una vittoria, com' è quasi sempre stato nella storia inglese.

 

La giornata di ieri ha rappresentato una catarsi collettiva, è stata la festa della libertà ritrovata e del totale rifiuto di ogni restrizione, com' è avvenuto fin dal mattino con la folla che si è radunata a King' s Cross, in Leicester Square, davanti allo stadio di Wembley e davanti a ogni pub, con i soliti hooligans mai sazi di birra e devastazioni.

 

la delusione degli inglesi la delusione degli inglesi

 

Mentre in Italia i tifosi riempivano la notte di feste e di grida, anche gli inglesi avevano buone ragioni per concedersi comunque una notte liberatoria: il Covid li ha massacrati più di quanto abbia fatto in altri Paesi e comunque essere arrivati alla finale è un buon risultato, visto che da 55 anni non accadeva più. Certo sarebbe stato bello dare uno schiaffone all' Europa battendo anche l' Italia, dopo che francesi e tedeschi, quelli che volevano insegnare loro come si fa a vivere, se ne erano già tornati a casa. Sarebbe stato bello salire sul tetto dell' Europa, in una posizione che agli inglesi è sempre piaciuta, perché consente di guardare tutti dall' alto in basso.

 

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Charles Dickens, in Racconto di due città, scriveva che ogni inglese è convinto di poter avere la meglio su qualunque straniero che incontra. È una convinzione più profonda di quello che si crede. E comunque, se talvolta si perde, si può sempre trasformare la sconfitta in una vittoria, come successe per Gordon a Khartum o per i 600 di Balaclava, eroi celebrati ancora oggi. Ma questa vittoria per gli inglesi sarebbe stata importante anche perché, se la loro squadra non è la migliore di tutte sul campo, lo è certamente sul piano etico, grazie all' impegno dei suoi giocatori contro le diseguaglianze, il razzismo, le incomprensioni e le divisioni.

 

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Sterling, Rashford, Kane non sono giocatori come gli altri, che pensano solo all' ingaggio e a come fare stare in garage la nuova Lamborghini tra le due Ferrari. I tifosi non li adorano solo perché giocano bene, ma anche per il loro impegno in cause che li riguardano. Se avessero vinto l' Europeo, avrebbero dato ancora più visibilità e spazio ai temi che sostengono in prima persona, sarebbero stati più ascoltati, avrebbero rappresentato meglio le istanze della società multietnica inglese. Ma vanno ringraziati e applauditi comunque.

 

Il premier Boris Johnson sperava di utilizzare la vittoria per rafforzare ancora di più la sua posizione. Oggi confermerà il 19 luglio come la data di fine delle restrizioni per il Covid, il giorno della libertà. Ma la libertà gli inglesi se la sono già ripresa ieri da soli, e non torneranno indietro. Avrebbe voluto anche proclamare una nuova festa nazionale a ricordo imperituro dell' impresa, ma dovrà rinunciare. Dirà che essere arrivati in finale è una grande cosa, che la squadra è superiore alle altre nel suo impegno etico e che di questo l' Inghilterra deve essere fiera.

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La lunga notte della partita e della ritrovata libertà è stata così frenetica e interminabile che le scuole hanno autorizzato gli studenti ad arrivare un po' più tardi in aula. Anche negli uffici ci saranno parecchie assenze, ma tutti chiuderanno un occhio. Si è calcolato che solo nel giorno della partita siano stati consumati 3,5 milioni di litri di birra e che 3,4 miliardi di sterline siano stati spesi in feste, bevande, oggetti ricordo, merchandise e tv a grande schermo. Anche un pallone può fare ripartire l' economia, riportando la fiducia tra la gente.

 

La regina Elisabetta ha seguito l' incontro in tv, in compagnia di qualche vecchio amico. La vittoria inglese sarebbe stata una delle poche cose positive di un anno davvero terribile, ma va bene anche così. Prima dell' incontro aveva mandato un messaggio di auguri alla squadra e preparato due onorificenze per l' allenatore Gareth Southgate: l' Ordine della Giarrettiera in caso di vittoria, o l' Ordine di Comandante dell' Impero Britannico (Cbe) in caso di sconfitta.

 

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Southgate non sarà dunque baronetto come Alfred Ramsey, l' ultimo allenatore dell' Inghilterra ad avere vinto un titolo importante: la Coppa del Mondo del 1966, quando la maggior parte dei tifosi di oggi non era neppure nata. Allora in campo nessun giocatore aveva la barba, e a Wimbledon vinceva Billie-Jean King, che doveva nascondere di essere lesbica. Al governo c' era Harold Wilson, che mai avrebbe indossato una maglia con il numero 10 sulla schiena, come ha fatto Johnson. La squadra sconfitta si chiamava Germania «Ovest» e il guardalinee che convalidò uno dei gol decisivi era Tofik Bakhramov, un sovietico che parlava solo il russo.

boris johnson boris johnson

 

Era tempo, come dice la canzone della nazionale inglese, che il football tornasse a casa, ma sarà per un' altra volta. La nazionale inglese, come ultimo gesto, durante la premiazione si è tolta la medaglia del secondo posto.

Come dire: questa sconfitta non la accettiamo.

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