Estratto dell'articolo di Dario Cervellati per www.corrieredellosport.it
Vai al VAR? Paghi subito 0,10 nella valutazione della partita e poi te la vedi con la commissione. Ecco il bug nella procedura tra quanto accade in campo e quanto succede a Lissone (sede centrale unica del VAR). La conseguenza è che gli arbitri non amano fare ricorso al Video Assistant Referee. […] C’è un grosso problema nella procedura di valutazione che penalizza con un meno 0,10 un arbitro che ha commesso un errore evidente (come quello di Di Bello) e che va a correggerlo all’On Field Review.
GLI ERRORI DI CAMPO E IL RICORSO AL VAR
Certo, prendere una decisione sbagliata in campo, implica, al netto di episodi di difficile interpretazione o molto al limite, che qualcosa non ha funzionato nelle scelte arbitrali fatte in pochi attimi: potrebbe esserci stato un errore nello spostamento dell’arbitro sul terreno di gioco e quindi un posizionamento sbagliato, un calo della concentrazione oppure che nei giorni prepartita non ci si era preparati adeguatamente all’imprevedibile (perché un arbitro di massimo livello studia tutto), e per questo gli osservatori danno un peso all’errore, ma una penalità di 0,10 nel voto all’interno di una scala di giudizi che va dall’8,70 (eccellente) all’8,20 (insufficiente) ha troppa incidenza a maggior ragione se dopo la revisione viene presa la decisione, tecnica e disciplinare, giusta ristabilendo la verità dei fatti avvenuti in campo.
Altro discorso, poi, è capire il metro di giudizio dell’osservatore (sempre presente per valutare la partita dell’arbitro) che avrebbe dato a Di Bello 8,60, quindi quasi il massimo. Inspiegabile come l’errore dell’arbitro. Restando in ambito VAR, invece, per incoraggiarne l’uso, diminuendo gli errori commessi in campo, bisognerebbe riconoscere un bonus che premi la forza di ricorrere all’OFR per correggersi. Perché se si vogliono ridurre gli sbagli è giusto che gli arbitri non siano psicologicamente intimoriti dall’idea di ricorrere allo strumento tecnologico. Devono sentirsi completamente liberi di riguardare un’azione sospetta.
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