tifosi brasiliani tetta in fuorigioco
Raffaele Ricciardi per “la Repubblica.it”
Ormai è chiaro: l'econometria applicata al football non funziona. Goldman Sachs ha provato a pronosticare la vittoria della Coppa del Mondo ben due volte durante i Mondiali di calcio del Brasile, attirando l'attenzione di tutti perché un report firmato dai guru della finanza globale viene sempre trattato con i crismi della sacralità.
Abituati a gestire i patrimoni più importanti del mondo, a destreggiarsi tra titoli derivati e formule che richiedono server grossi come una casa per essere completate, avrebbero potuto azzeccare anche i pronostici sulle partite della Coppa del Mondo. Ma la realtà del campo è diversa da quella di Wall Street, dove pure la crisi finanziaria aveva insegnato che molto era invisibile, o quantomeno non lo si è voluto vedere.
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E così, quando ormai l'atto finale della competizione è pronto per essere servito e sappiamo che a giocarsi la coppa saranno Germania e Argentina, per la seconda volta ci troviamo a smentire le previsioni di Goldman. Nel suo primo report, forte dell'analisi di 14mila partite dal 1960 ad oggi, aveva pronosticato la vittoria del Brasile, contro i rivali dell'Argentina, mentre l'Italia sarebbe dovuta arrivare ai quarti e la Spagna addirittura avanti fino alla semifinale.
Ma le tante sorprese dei gironi hanno portato la banca d'affari a un magro bottino di un risultato azzeccato su tre. "Ci siamo sbagliati", hanno ammesso gli analisti dopo le tante sorprese nei gironi. E allora via al nuovo pronostico, di nuovo sbagliato: Brasile campione sull'Olanda.
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Ora tedeschi e argentini, entrambi in finale, sono tutti a sperare che Goldman dia l'ultimo pronostico e assegni la vittoria agli avversari.
