Salvatore Riggio per corriere.it
Proseguono le indagini sulla morte di Diego Armando Maradona, morto il 25 novembre a Tigre in circostanze ancora da chiarire. Come riportano i media argentini, gli investigatori hanno raccolto tutto il materiale requisito nelle perquisizioni fatte nei domicili e negli studi professionali dei due indagati: il neurochirurgo Leopoldo Luque e la psichiatra Agustina Cosachov.
Dove dormiva
«I magistrati hanno aperto le scatole e i faldoni in cui sono stati classificati i documenti e gli oggetti requisiti, compresi cellulari», ha spiegato l’avvocato dell’ex psichiatra del Pibe de Oro, Vadim Mischanchuk. Nei prossimi giorni saranno analizzati i cellulari e le conversazioni intercorse tra Luque e Cosachov: «Da quanto ho potuto constatare io, tra la mia cliente e gli altri specialisti che seguivano Maradona c’era una comunicazione costante e fluida. So per certo che c’erano in tutto sei infermieri a darsi il cambio e con tutti c’era totale collaborazione circa il trattamento da fornire a Maradona. Il coordinamento tra medici, infermieri e famiglia è sempre stato massimo», ha continuato il legale.
diego armando maradona con claudia villafane e le figlie dalma e giannina
I soccorsi chiamati in ritardo da un medico che non era con Diego
Intanto, proseguono anche la lotta per l’eredità dell’ex fuoriclasse del Napoli e quella per il riconoscimento di altri sei presunti figli sparsi tra Argentina e Cuba (oltre ai cinque legittimi). Sempre secondo quanto riporta la stampa argentina, le primogenite di Diego – Dalma e Giannina – sono disposte a eseguire una prova del Dna per capire se Santiago Lara e Magalì – i due argentini da poco maggiorenni che sostengono di essere figli di Diego – dicano il vero.
leopoldo luque 2 leopoldo luque 1 diego armando maradona con le figlie giannina e dalma a cannes nel 2008 maradona dalma DALMA MARADONA leopoldo luque 3 leopoldo luque e maradona 1