Cosimo Cito per “la Repubblica”
Il male estremo, il rimedio estremo. Secondo Travis Tygart, gran capo dell' Usada, se le accuse di doping di stato trovassero riscontro nelle conclusioni della commissione indipendente istituita dalla Wada, la Russia in blocco non meriterebbe Rio, e non solo la Russia dell' atletica. «Tutto lo sport russo dovrebbe fermarsi e saltare l' Olimpiade» ha detto ieri Tygart, l' antico impallinatore, tra gli altri, di Lance Armstrong.
Dello stesso parere il ministro degli interni tedesco Thomas De Maiziere: «Il Cio prenda le decisioni necessarie, anche se si tratta di un Paese importante ».
CINQUE CERCHI DOPING GIOCHI LONDRA
Non si dovrà in fondo aspettare molto. La commissione pubblicherà i risultati della sua inchiesta lunedì prossimo. Nelle carte firmate dal canadese Richard McLaren sarà contenuto tutto il marcio occultato - male - sotto le nevi di Sochi 2014, quando la Russia, parole di Thomas Bach, «arrivò a un livello di criminalità senza precedenti».
Tra le accuse, soprattutto i suggerimenti del ministro dello sport Vitali Mutko ai funzionari addetti ai test antidoping su quali positività segnalare e quali occultare. Toccherà poi al Cio l' estremo giudizio. A Rio, a quel punto, mancherebbero 18 giorni.
L' ipotesi più estrema vedrebbe dunque venir meno un paese che nelle cinque Olimpiadi a cui ha partecipato sotto la sua bandiera, dal 1996 in poi, ha portato a casa 399 medaglie, quasi 80 per ogni edizione. Da Londra, quattro anni fa, la Russia tornò a casa con 82 podi (4ª dietro Usa, Cina e Regno Unito) in 20 discipline differenti.
Una medagliata di allora, la ranista Juljia Efimova, bronzo, positiva al Meldonium nel marzo scorso, è stata clamorosamente riammessa alle gare dalla Fina. Una decisione che ha scatenato i mugugni, tra gli altri, di Filippo Magnini: «Non avevo dubbi, tanto polverone e poi tutti lì a vincere le medaglie, perché poi le vinceranno».
Dello stesso parere la lituana Meilutyte: «Complimenti Fina, hai perso la fiducia di migliaia di appassionati ». Un' altra frequentatrice della stessa sostanza, la tennista Sharapova, dovrà invece restare a casa, in ogni caso.
Secondo l' autorevole Gracenote Virtual Medal Table, la Russia raccoglierebbe a Rio 63 medaglie, 20 ori, tra boxe, canoa, scherma, ginnastica e almeno una dozzina di altre discipline. Il vuoto improvvisamente creatosi porterebbe a una gigantesca ridistribuzione di podi. L' Italia, data dalla Vmt in 19ª posizione (6-2-10), peggio anche di Nuova Zelanda, Cuba, Polonia e Ucraina, potrebbe teoricamente aggiungere al suo carniere un pugno di podi insperati.
La defezione del massimo Tishchenko allargherebbe, ad esempio, le chance di Valentino Manfredonia, quella dello sciabolatore Yakimenko le possibilità di podio di Aldo Montano. La ginnastica ritmica perderebbe le campionesse uscenti nella gara a squadre, con le Farfalle azzurre indiziate a balzare sul podio. Interessanti le prospettive delle squadre di nuoto sincronizzato, pallavolo maschile e femminile, private della concorrenza di due delle nazionali di riferimento dell' intero movimento.
Sussiste però, ancora, la possibilità illustrata da Tygart: «Giusto che alcuni atleti possano partecipare ai Giochi sotto una bandiera neutrale». Una di loro, forse l' unica (Stepanova è infortunata), è la saltatrice in lungo Daria Klishina, di stanza negli Usa, quindi costantemente a disposizione della Wada. Il Cio aveva invece respinto la richiesta di altri 65. Tra loro Elena Isinbaeva, che ora confida nel Tas di Losanna. Un definitivo pronunciamento del Tribunale svizzero sull' atletica di Mosca arriverà entro il 21 luglio.