UN GIRO DI POLEMICHE – OGGI AL VIA IN UNGHERIA LA CORSA ROSA, "REPUBBLICA" ATTACCA LA KERMESSE ORGANIZZATA DALLA "GAZZETTA" DI CAIRO: “A RUOTA DI ORBÁN. IL GIRO D'ITALIA SOVRANISTA PARTE DA BUDAPEST” E RICORDA CHE È STATO POSTO UN TRAGUARDO VOLANTE NELLA CITTÀ NATALE DEL PREMIER UNGHERESE CHE REGALÒ UNA BICI A SALVINI - L'ECUADORIANO RICHARD CARAPAZ, IL FAVORITO. L'AFRICA SUONA LA CARICA: A LOTTARE PER LA CONQUISTA DELLA PRIMA MAGLIA ROSA C'È ANCHE UN CORRIDORE ERITREO, BINIAM GIRMAY…

-

Condividi questo articolo


Cosimo Cito per repubblica.it

 

viktor orban incontra matteo salvini a roma viktor orban incontra matteo salvini a roma

L'Arcangelo Gabriele benedice Piazza degli Eroi, l'enorme spianata dedicata ai capi delle sette tribù che fondarono l'Ungheria nel IX secolo. Più in alto di lui, nel cielo di Budapest, dal 1° maggio è tornata la storica mongolfiera del parco Városliget, per pochi fiorini si può salire in cinque minuti a 150 metri e osservare dall'alto le guglie del Parlamento, la collina di Buda, l'isola Margherita.

 

Ci sarà la fila, assicurano, oggi, intorno alle 12, quando il Giro d'Italia partirà alla volta di Visegrad, con il suo castello e con la salitella finale che assegnerà la prima maglia rosa. L'Ungheria e il Giro fanno come se niente fosse, e invece tutto, qui, parla d'altro.

 

 

CARAPAZ CARAPAZ

"Due giorni fa" racconta Aron Coceancig, giornalista del portale Ungheria News, "a 60 km dal confine con l'Ucraina è caduto un missile russo, ed era come se Putin volesse alzare la voce anche con Viktor Orbán". Il premier ungherese ha recepito il messaggio: il suo no al sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, dovuto all'enorme dipendenza energetica - gas e petrolio - del Paese nei confronti dell'imponente vicino, ha fatto capire, una volta di più, in che direzione guarda l'Ungheria.

 

Lo sport è uno degli strumenti della muscolare patria orbaniana, che sull'educazione fisica - un'ora al giorno per tutti i ragazzi nelle scuole dell'obbligo è dedicata a questa materia - e sulle potenzialità nazional-sovraniste delle vittorie basa parte della sua propaganda. Il Giro è arrivato così, da queste parti, ma tre anni fa. Era il 2019 quando Rcs mise nero su bianco con l'Ungheria una Grande Partenza rinviata poi due volte per la pandemia. Era un altro mondo: da noi c'era il governo giallo-verde, con le sue affinità elettive con Orbán - che, in quel periodo, regalò anche una e-bike a Salvini e oggi sarà omaggiato con un traguardo volante a Székesfehérvár, la sua città natale - , e così, di rinvio in rinvio, si è arrivati al 2022, nel momento più sbagliato forse per inscenare la prima partenza nell'Est Europa della corsa. Un segnale, ed è l'unico ad averne dato uno, è arrivato da Jacopo Guarnieri (Groupama-Fdj): sul palco delle presentazioni ha indossato una fascia al polso con i colori della lotta contro la transfobia, veleno per Orbán, che ad aprile però ha visto respinta per referendum la legge che vieta la "promozione dell'omosessualità" ai minori.

carapaz carapaz

 

 

L'Ungheria non ha mai avuto ciclisti di grande livello. Il più famoso, Laszlo Bodrogi, fu sul podio in un paio di Mondiali a cronometro nei primi anni Duemila. Al via, ora, saranno in tre, e tutti hanno meno di 24 anni: Attila Valter, nel 2021, ha indossato per due tappe la maglia rosa e spera in un posto nei 10. Gli altri due, Erik Fetter e Barnabas Peak, hanno sogni di giornata.

 

Un altro pieno di sogni - di pace e serenità dopo mesi terribili - è il campione nazionale ucraino Andrii Ponomar, 18 anni, il più giovane del Giro: è riuscito, a marzo, a ricongiungersi in Italia con mamma e sorella, ma non sa nulla da mesi di suo padre, rimasto a combattere a Cherniiv. Pavel Sivakov, russo nato in Italia e cresciuto sui Pirenei, ha scelto il passaporto francese per un forte spirito pacifista.

 

Si incontreranno lì nel mezzo, in quel mondo colorato che pedala. Sivakov dovrà scortare Carapaz al bis, l'ecuadoriano è il grande favorito, ma dovrà battere Almeida, Simon Yates, Dumoulin. Nibali non sa se la condizione attuale valga l'alta classifica o una tappa, e non scioglie il dubbio: "Non so se sarà il mio ultimo Giro". È il suo undicesimo, un romanzo vicino alle ultime righe.

richard carapaz richard carapaz

 

 

GIRMAY

Da ilmessaggero.it

L'Africa suona la carica al Giro d'Italia che scatterà oggi da Budapest. Tra i favoriti per la conquista della prima maglia rosa dell'edizione 2022 c'è anche un corridore eritreo, Biniam Girmay, che è stato l'autentica rivelazione delle classiche di primavera. Il ventiduenne della Intermarchè-Wanty-Gobert, formazione belga diretta dall'italiano Valerio Piva, ha imparato molto in fretta come destreggiarsi tra le insidie di quelle gare, tant'è vero che è riuscito a conquistare il successo alla Gand-Wevelgem, diventando il primo africano capace di vincere una delle classiche del nord.

 

Una vittoria che gli è valsa un contratto davvero sontuoso, visto che il team lo ha blindato almeno fino al 2026, rendendolo così l'uomo centrale di una formazione che vuole continuare a crescere nel World Tour, la massima categoria del ciclismo mondiale. Dopo aver staccato la spina per qualche giorno e dopo aver svolto un ritiro molto impegnativo, Girmay è adesso pronto a sfidare Mathieu Van der Poel e Alejandro Valverde nel difficile arrivo di Visegrad, posto in leggera salita dopo 195 km che saranno affrontati con il coltello tra i denti.

urbano cairo urbano cairo

 

viktor orban incontra matteo salvini a roma viktor orban incontra matteo salvini a roma

GIRMAY GIRMAY

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...