LA GUERRA DEI DIRITTI TV - DE LAURENTIIS RADUNA I CLUB DI A (ASSENTI JUVE, SPAL E BRESCIA) E LANCIA IL SUO PIANO: GESTIONE AUTONOMA DEI DIRITTI DA PARTE DELLA SERIE A ATTRAVERSO UNA MEDIA COMPANY – IL SOLE 24 ORE: "DUE TERZI DEI CLUB SONO CONTRO IL PROGETTO DEL PRESIDENTE DEL NAPOLI E PREFERIREBBERO LE OFFERTE DEI FONDI DI PRIVATE EQUITY, OVVERO IL PIANO CHE STANNO PORTANDO AVANTI DAL PINO E DE SIERVO" - COME DAGO-ANTICIPATO TRA I DIFFIDENTI AD APRIRE IL CAPITALE AI FONDI DI INVESTIMENTO CI SAREBBE ANCHE LOTITO CHE CON BOGARELLI (EX INFRONT)…

-

Condividi questo articolo


https://m.dagospia.com/dal-pino-accelera-sulla-media-company-e-tratta-con-i-fondi-usa-l-assemblea-di-lega-si-spacca-lotito-242376

 

Valerio Piccioni per la Gazzetta dello Sport

 

de laurentiis dal pino foto mezzelani gmt de laurentiis dal pino foto mezzelani gmt

«Una cosa abbiamo capito: il calcio italiano vale molto». A fine riunione le parole sono distillate con il contagocce ma quelle del presidente del Verona, Maurizio Setti, sembrano riassumere lo stato d' animo della nostra Serie A, ieri riunita in un albergo romano dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.

 

Sua la convocazione, raccolta da 17 club (assenti soltanto Juventus, Spal e Brescia). Il filo conduttore del confronto fra i presidenti è stata la nascita di una media company della Lega, capace di intercettare risorse con una grande diversificazione dell' offerta. Senza però cedere pezzi di governance, il tema su cui ci si divide.

 

lotito de laurentiis lotito de laurentiis

Tutti d' accordo dunque sulle potenzialità e sull' intenzione di costruire una piattaforma verso il triennio 2021-2023, anche alla luce del pessimo stato dei rapporti con Sky (con cui è sempre in corso la vertenza sul pagamento dell' ultima rata di questa stagione). De Laurentiis, e fra chi è schierato su questa posizione ci sarebbe anche il presidente della Lazio Claudio Lotito, punta però su un canale Lega senza cedere quote, con una serie di pacchetti da proporre ai differenti operatori di mercato.

 

Abbiamo un prodotto forte, questo è il discorso, possiamo fare da soli. Diversa l' impostazione di Dal Pino (assente ieri per inderogabili impegni assunti precedentemente): la Lega si tiene la sua parte «sportiva» riservandosi però di aprire a un socio di minoranza in una società incaricata della commercializzazione dei suoi prodotti, primo fra tutti i diritti tv. Per testare le due strade, ci sono due passaggi decisivi: venerdì scade il termine per le «proposte vincolanti» dei fondi (potrebbero essere 5); giovedì 30, invece, è convocata l' assemblea dei club.

 

andrea agnelli de laurentiis andrea agnelli de laurentiis

La legge Melandri, e il Testo Unico della riforma dello sport ora in discussione, prevede la «produzione e distribuzione di prodotti audiovisivi da parte dell' organizzatore della competizione nel rispetto dei principi di libera concorrenza».

 

Quindi la copertura normativa c' è. Il bando per il prossimo triennio dovrà essere lanciato per l' autunno, ma è chiaro che prima di quel momento bisognerà avere fatto la scelta sul tipo di media company da mettere in campo.

 

 

AURELIO DE LAURENTIIS AURELIO DE LAURENTIIS

SOLE 24 ORE: DUE TERZI DEI CLUB DI SERIE A SONO CONTRO IL PROGETTO DI DE LAURENTIIS PER I DIRITTI TV

Da ilnapolista.it

 

Il Sole 24 Ore scrive del progetto di De Laurentiis per i diritti tv. Una media company propedeutica al canale della Lega che faccia leva su fondi di investimento solo come finanziatori e non come partner.

 

dal pino dal pino

Il progetto mira ad ottenere subito 2,5 miliardi di introiti per arrivare a 2,9 miliardi all’anno alla fine di un quinquennio con 5,2 milioni di abbonati (dai 4 di partenza).

“In questi ricavi ci sarebbe qualcosa come 330 milioni da ricavi internazionali (una stima definita prudente) oltre a Coppa Italia, Supercoppa, adv, introiti da bar ed esercizi commerciali. Il tutto con un livello di costi che negli anni lieviterebbero da 264 a 350 milioni per utili sempre crescenti da 1,8 (raddoppiati quindi da subito rispetto agli incassi attuali da diritti tv) a 2,6 miliardi annui alla fine del quinquennio”.

 

Il piano di De Laurentiis si contrappone a quello del presidente della Serie A Dal Pino e dell’ad De Siervo.

de siervo de siervo

Il presidente del Napoli vorrebbe insomma 20 club di Serie A slegati dai destini dei licenziatari dei diritti (in questo triennio Sky e Dazn) e comunque senza l’apertura della media company a un fondo di private equity come invece previsto dal progetto che la Lega del presidente Paolo Dal Pino e dell’ad Luigi De Siervo sta portando avanti e giunto a uno snodo cruciale. Per venerdì, infatti, sono attese le offerte vincolanti dei private equity”.

 

Il quotidiano finanziario scrive:

claudio lotito foto mezzelani gmt038 claudio lotito foto mezzelani gmt038

Tra i diffidenti ad aprire il capitale ai fondi di investimento ci sarebbe anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che preferirebbe strade alternative, come forme di cartolarizzazione dei diritti tv, presentate da altri gruppi finanziari come l’americana Fortress. Circa due terzi dei presidenti sarebbero invece a favore delle offerte dei fondi: consensi che potrebbero essere decisiva in vista dell’assemblea del 30 luglio che esaminerà le offerte dei private equity“.

 

 

bogarelli bogarelli luigi de siervo e claudio lotito luigi de siervo e claudio lotito luigi de siervo e claudio lotito luigi de siervo e claudio lotito

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...