“ABBIAMO AVUTO I GIORNALISTI DI TENNIS CONTRO. SPECIALMENTE DUE SOLONI COME GIANNI CLERICI E RINO TOMMASI” – ADRIANO PANATTA E IL RAPPORTO DIFFICILE TRA I TENNISTI ITALIANI E ‘LO SCRIBA’ SCOMPARSO IERI A 91 ANNI. “NON CI FACEVA PIACERE LEGGERE COSE DURE SCRITTE CON DISPREZZO E CLASSISMO. ERAVAMO 4 RAGAZZI PROVENIENTI DA FAMIGLIE MODESTE: QUEL TIPO DI GIORNALISTI, INVECE, PENSAVA CHE SI POTESSE ESSERE INTELLIGENTI SOLO CON UNA LAUREA” - BERTOLUCCI: “CON CLERICI NON CI SIAMO MAI AMATI...”

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Da ilnapolista.it

 

panatta bertolucci barazzutti zugarelli panatta bertolucci barazzutti zugarelli

 

Tra i tennisti italiani degli anni Settanta e Gianni Clerici e Rino Tommasi non ci sono stati rapporti semplici. Paolo Bertolucci lo ha scritto chiaramente su Twitter:

 

 

Nemmeno Adriano Panatta ha mai amato Gianni Clerici (scomparso oggi, a 91 anni) né Rino Tommasi. Lo ha ribadito in una intervista tre giorni fa al manifesto.

 

 

Il tuo rapporto con i mass media non deve essere stato facile negli anni in cui eri sotto i riflettori.

CLERICI TOMMASI CLERICI TOMMASI

Non solo io ma tutta la squadra, abbiamo avuto i giornalisti di tennis contro. Specialmente due soloni come Gianni Clerici e Rino Tommasi.

 

E, a parte qualche rara di eccezione di libertà intellettuale, gli altri si lasciavano influenzare da questi due. Oggi la stampa è molto più ben disposta verso giovani come Berettini e Musetti. Non dico che all’epoca mia non meritavamo le critiche, ma non ci faceva piacere leggere cose dure scritte con disprezzo e classismo…

 

Classismo addirittura?

gianni clerici gianni clerici

Si, perché eravamo quattro ragazzi provenienti da famiglie modeste: figli di custodi, di ferrovieri, Zugarelli era cresciuto nella strada… Quel tipo di giornalisti, invece, pensava che si potesse essere intelligenti solo con una laurea, mentre sappiamo benissimo quanti coglioni laureati ci sono in giro.

 

Noi abbiamo sdoganato il tennis dei club, dei circoli un po’ chiusi, luoghi in cui l’italiano medio aveva pudore a entrare perché non si sentiva a proprio agio. Con le nostre vittorie abbiamo contribuito al boom del tennis e tutti hanno iniziato a giocare. Ecco, se c’è un grande merito, al di là delle coppe vinte, è stato rendere il tennis uno sport democratico, per tutti.

 

Nella serie si vede Gianni Minà darti il tormento durante la partita e poi negli spogliatoi.

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Sai con Gianni eravamo molto amici, poi lui si poneva in una certa maniera e onestamente non mi ha dato nessun fastidio. Oggi se provi ad avvicinarti a un giocatore ci sono i body guard che ti sbattono immediatamente fuori dal campo.

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