Da https://autosprint.corrieredellosport.it/
LA CRITICA A ENZO FERRARI
Uno schema al quale non fuggì nemmeno la Ferrari. Era l’1986, il Cavallino era in crisi e Berlusconi prese la palla al balzo, invitando l’allora 88enne Drake a farsi da parte. E la risposta non si fece attendere, come abbiamo raccontato sull’Autosprint Platinum Faccia a faccia con il Drake, pubblicato nel 2019. Ecco un estratto di quella storia, pubblicata sul numero 40 di Autosprint, del 30 settembre 1986 a firma di Daniele Buzzonetti
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Dalla Fiat all’imprenditore delle tv Berlusconi che in occasione della recente crisi in F.1 I’ha invitato a mettersi da parte che cosa risponde?
«lo non mi interesso di cinema né di televisione. Non mi interesso di nessun canale. Quando nel 1919 ho iniziato questa attività, quando nel 1929 ho costituito la Scuderia Ferrari, non l’ho chiesto al signor Berlusconi. Non vedo perché dovrei ascoltarlo oggi, né mi permetto di chiedergli come va il Milan. Se Berlusconi vuole prendere il posto del Padreterno, stia tranquillo io ho molta stima di lui e di quello che fa e dovrei concludere, se ha detto così di me, senza conoscermi, che lui non ne sa niente di quello che faccio io. E una questione di intendersi.
Qui ci sono due persone: Piero Lardi Ferrari, che è mio figlio, e il signor Piccinini. Il signor Piero è destinato a prendere il mio posto il giorno che me ne andrò; il signor Piccinini, se dipenderà da me anche in quel momento non lascerà la Ferrari, perché so io quel che ha fatto e quel che sta facendo. Che poi sia il direttore sportivo, che sia amministratore - come lo è, essendo nel consiglio di amministrazione della Ferrari -, che lui sia un uomo di totale mia fiducia, questa è una cosa vecchia, quindi mi dispiace se qualcuno non lo digerisce per il suo perfezionismo, a me va bene così. Per voi non è bravo, perché non fa quello che gli chiedete».
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