Matteo Pinci per ''La Repubblica''
Claudio Lotito Foto Mezzelani GMT 14
"Non tutti lavorano nell'interesse del sistema". Claudio Lotito parla dal divano della propria casa romana, accanto a moglie e figlio: Formello è un centro sportivo chiuso, la battaglia per la ripresa del campionato la conduce dalle mura domestiche.
Presidente Lotito, cosa succede se non ripartirà il campionato?
"Che si rischia di mandare a gambe all'aria il sistema. Alcune società stanno preparando un documento condiviso per mettere a nudo i rischi effettivi che corrono".
Come pensa di ripartire?
Claudio Lotito Foto Mezzelani GMT 17
"Mi chiamano Lotito il virologo, lo scienziato, ma alla Lazio ho una struttura eccellente. Ho già tamponi e test sierologici. E ho fatto avere le mascherine anche a qualche presidente. A Formello ho il cardiologo, l'internista, l'otorino e l'urologo, perché cose come il varicocele una volta si scoprivano al militare. Sono in grado di fare la sanificazione anche subito, la mia azienda lavora negli ospedali".
I maligni dicono che lei smani per tornare in campo perché vuole vincere lo scudetto. È così?
"Ma se non si gioca più io sono già in Champions e risparmio quattro mensilità di stipendi. Avrei la convenienza a non giocare, ma io ragiono di sistema. Altri no".
Le piace l'idea dei play-off per assegnare il titolo?
"Oggi io sono a un punto dalla Juventus, e solo per Juve-Inter che... vabbè, l'avete vista. Ma all'andata contro la Juve ho vinto 3-1 e anche in Supercoppa l'ho battuta 3-1. E dovevamo ancora giocare il ritorno. Per equità, una squadra come l'Inter, che ha 8 punti meno di noi, o l'Atalanta, che ne ha 14 in meno, mi dica lei se devono essere coinvolte".
Accetterebbe una partita secca? Sarebbe più giusto?
"Questo sì, lo accetterei. Ma non mi sono mai posto il problema. Ripartire comunque in parte ci penalizza. Noi avevamo fatto una scelta, ritenendo di non potercela giocare su tre fronti avevamo sacrificato l'Europa League, visto che per orari e spostamenti era la competizione più scomoda. Così avremmo giocato una volta a settimana mentre gli altri giocavano due volte. Se si ripartisse giocheremmo tutti due volte a settimana, perderemmo un vantaggio. Ma io ragiono nell'interesse di 20 club".
Perché, qualcuno non lo fa?
"Provate a incrociare le dichiarazioni con la posizione in classifica. E anche se nessuno lo ha mai detto in assemblea, nella testa delle persone c'è l'idea di bloccare le retrocessioni anche a costo di ritrovarci la Serie A a 22 squadre".
Per la prima volta, voi e la Roma siete su posizioni analoghe.
"Mi fa piacere che la Roma sia allineata sulle logiche di chi applica una gestione sana".
I medici di alcune squadre però sono contrari alla ripresa.
"In Lega ho ascoltato le considerazioni di cosiddetti esperti, consulenti medici delle squadre. A chi di loro ci sconsigliava di riprendere gli allenamenti, ho chiesto che me li vietassero, ma su presupposti scientifici. Invece mi dicevano "che figura facciamo di fronte ai morti?". Io gli ho spiegato la natura del virus - prima di fare altro, ho studiato medicina e pedagogia - e ho detto che mi sarei aspettato i test sierologici, utili a vedere chi il virus lo ha già avuto, oltre al tampone che verifica solo lo stato del momento. A un medico dissi che andava bene per fare il professore di chitarra e mandolino".
E i problemi etici non esistono?
LAZIO FESTA CASTEL SANT'ANGELO LOTITO
"Certo che esistono. Al punto che ai miei dipendenti ho fatto un'assicurazione individuale. Come Federazione abbiamo rappresentato la possibilità di avere accordi con il Campus biomedico di Roma e altre strutture private o pubbliche, non leviamo tamponi a nessuno, e poi sono in numero esiguo quelli che ci occorrono: 40 tamponi a squadra per 20 società. Vanno fatti tre volte, a stare larghi sono 2500 tamponi".
Eppure il ministro Spadafora ha fissato la ripresa degli allenamenti in gruppo solo dal 18 maggio.
"E perché una data è meglio di un'altra? Ha uno studio di cui non siamo a conoscenza? Il campionato ripartirebbe a porte chiuse, ci sarebbero 70, 80, forse 90 persone oltre alle squadre: basta fare i controlli anche a loro. Io ho 2000 dipendenti che vanno a lavorare per 1600 euro al mese nei reparti Covid. E non si è ammalato nessuno, perché ho preso per tutti mascherine Ffp3 prima ancora che scoppiasse l'epidemia, oltre a guanti, occhiali e tute. Piuttosto, perché lo Stato ha mandato medici e infermieri negli ospedali senza adeguati presidi di sicurezza?".
LAZIO FESTA CASTEL SANT'ANGELO LOTITO RAGGI
Non sarebbe difficile giocare a Bergamo, Milano, Torino?
"A Roma e al centro-sud non ci sono problemi, se altri stadi non sono idonei una soluzione si trova, in fondo l'estate si va in ritiro, no?".
Da come parla, si sente quasi pronto a ripartire.
"A Formello ho 24 ettari, svariati campi, 12 spogliatoi diversi, 3 palestre, 3 lavanderie. E 11 macchine di sterilizzazione e lavaggio, quando le comprai mi misero una lavatrice davanti all'ufficio. Se tra poco si potrà andare in metro, in treno, in aereo, perché non allenarsi all'aperto?".
Un altro problema oggi sono i contratti delle tv?
"Qualcuno dei 20 club si è astenuto quando abbiamo messo ai voti l'ipotesi di andare a recuperare i soldi. Mi chiedo perché. Se c'è un contratto, e il nostro è blindato, le tv devono adempiere. Molti club hanno già ceduto il credito alle banche facendoselo anticipare: ora c'è una scadenza e abbiamo un cliente che dice di non voler pagare. O chiede sconti senza senso. Se le tv pensano di avere ragione, paghino e poi richiedano i soldi. Sennò sono inadempienti. Io non ho chiesto cassa integrazione e in attesa di conoscere l'entità del danno non ho preso decisioni: ma se non ci paga più nessuno, non posso mica far saltare la società".
claudio lotito foto di bacco Lotito sogni d'oro all'assemblea della Lega Calcio
Lotito Agnelli- lotito rod stewart