“I PRESIDENTI DI SERIE A? DELINQUENTI VERI” – SU "REPUBBLICA" LE INTERCETTAZIONI DI MALAGÒ CON BOCHICCHIO PER LE INDAGINI SUI DIRITTI TV CHE RISCHIANO DI MINARE I RAPPORTI TRA IL CONI E IL CALCIO ITALIANO - "LA LEGA CALCIO? COME HA DETTO GRECO (FRANCESCO, EX PROCURATORE CAPO DI MILANO), È UN’ORGANIZZAZIONE DI DIRITTO PRIVATO PERCHÉ ALTRIMENTI LI ARRESTAVANO TUTTI: LI AVEVANO TROVATI COLPEVOLI DI CORRUZIONE SEI ANNI FA CON NOI…" - "PREZIOSI, EX PRESIDENTE DEL GENOA? UN VERO PREGIUDICATO. IL PRESIDENTE DELLA LAZIO CLAUDIO LOTITO? IL CAPO”

-

Condividi questo articolo


Da ilnapolista.it

 

giovanni malago foto mezzelani gmt 020 giovanni malago foto mezzelani gmt 020

Malagò e le intercettazioni che potrebbero creare qualche imbarazzo nei rapporti tra il Coni e il calcio italiano. Le riporta Repubblica.

 

I presidenti di serie A? «Dei delinquenti veri». La Lega Calcio? «Come ha detto Greco (ndr, Francesco, ex procuratore capo di Milano), è un’organizzazione di diritto privato… perché altrimenti li arrestavano tutti perché li avevano trovati colpevoli di corruzione sei anni fa con noi…». Preziosi, ex presidente del Genoa? «Un vero pregiudicato». Il presidente della Lazio, Claudio Lotito? Il capo. «E i nostri amici, Juventus e Roma, sono colpevoli quanto lui. Perché alla fine o per un motivo o per un altro, hanno rinunciato a lottare o lo hanno assecondato e sono diventati complici delle sue avventure…».

 

 

Negli atti depositati dalla procura di Milano con la richiesta di archiviazione presentata al gip nel marzo scorso e non ancora accolta – dell’inchiesta sulla presunta tangente pagata per l’assegnazione dei diritti televisivi, c’è un faldone di intercettazioni telefoniche che rischia di creare grande imbarazzo all’interno dello sport italiano. Il telefono intercettato è quello del presidente

lotito preziosi lotito preziosi

del Coni, Giovanni Malagò. Le telefonate trascritte dalla Guardia di Finanza sono quelle utili al procedimento  dunque, quelle con Massimo Bochicchio, il broker che ha truffato mezza Italia dello sport, morto in un incidente stradale alla vigilia del suo processo quest’estate. E quelle con i dirigenti televisivi e sportivi con i quali Malagò parlava, appunto, dell’assegnazione dei diritti.

 

 

 

Riporta Repubblica:

 

E, all’epoca, non era previsto il reato di corruzione tra privati. Malagò e Zappia (l’ex manager Sky con cui è stato intercettato al telefono)  sono convinti che Infront abbia fatto girare denaro. «Se non fosse un’organizzazione di diritto privato li arrestavano tutti perché li avevano trovati colpevoli di corruzione sei anni fa […]. E invece con i soldi ci fanno il cazzo che vogliono: se li vogliono regalare tra di loro, portarli in Svizzera».

giovanni malago foto mezzelani gmt 019 giovanni malago foto mezzelani gmt 019 giovanni malago foto mezzelani gmt 018 giovanni malago foto mezzelani gmt 018 giovanni malago foto di bacco giovanni malago foto di bacco

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - UN FURIOSO BEPPE GRILLO È PRONTO A TORNARE IN PISTA! SE IL FIGLIO CIRO DOVESSE ESSERE ASSOLTO NEL PROCESSO PER STUPRO, IL “SOPRAELEVATO” SI METTERÀ ALLA GUIDA DI UN NUOVO MOVIMENTO BARRICADERO CIRCONDATO DAL TRIO DI AGIT-PROP RAGGI-TONINELLI-DI BATTISTA – A GENOVA DESCRIVONO BEPPE-MAO COME FUORI DI TESTA PER LE MOSSE DI QUEL "FUOCO DI PUGLIA" LIQUIDATO COME "MAGO DI OZ": L'EX COMICO VUOLE VEDERE LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO SCHIANTARSI ALLE ELEZIONI E DIMOSTRARE DI ESSERE LUI, E SOLO LUI, L’ANIMA E LA MENTE DEL GRILLISMO SENZA LIMITISMO… - VIDEO

DAGOREPORT – IL FUTURO DELLA RAI È APPESO AL VOTO SULLO STATUTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE, IN PROGRAMMA NEL WEEKEND. SE GIUSEPPE CONTE USCISSE VINCITORE, POTREBBE FINALMENTE SBLOCCARE LA PARTITA DELLE NOMINE: IL TG3 AL M5S IN CAMBIO DEL VOTO FAVOREVOLE ALLA GIANNILETTIANA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA – CHIARA APPENDINO, NON CI STA: MA COME? ABBIAMO APPENA FATTO FUORI BEPPE GRILLO, E IL NOSTRO PRIMO ATTO È UN INCIUCIONE CON IL GOVERNO MELONI PER LA SPARTIZIONE DEL TELE-POTERE?… - LA SMENTITA DELL'EX SINDACA DI TORINO 

DAGOREPORT – TRA I DUE LITIGANTI SALVINI E TAJANI, LA MELONI NON GODE: LA DUCETTA TEME DI PERDERE LA TERZA GAMBA DEL GOVERNO E CHIEDE A FORZA ITALIA DI NON INFIERIRE SUL LEADER DELLA LEGA CHE, DA ANIMALE FERITO, PUÒ DIVENTARE PERICOLOSO - LA SENTENZA DELLA CONSULTA CHE HA AFFOSSATO L’AUTONOMIA, ERA LA POLIZZA SCUDO DI SALVINI PER SALVARSI DAI MALUMORI DEL CARROCCIO – MA IL CHIAGNI E FOTTI DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA CONTINUA: CON IL NO AL TERZO MANDATO DEI GOVERNATORI, SCIPPA ALLA LEGA IL VENETO E TOGLIE LA CAMPANIA A ELLY SCHLEIN (DE LUCA SI CANDIDEREBBE CON UNA LISTA CIVICA)