“RIPRESA DEL CAMPIONATO? PER ORA NON SE NE PARLA” – VIA LIBERA AGLI ALLENAMENTI IN SOLITUDINE MA SPADAFORA E’ CATEGORICO SULLA EVENTUALE RIPARTENZA – IERI E’ SALTATO IL CONFRONTO FRA COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO DEL GOVERNO-COMMISSIONE MEDICA FIGC E E FEDERAZIONE MEDICO-SPORTIVA. SE NON C' È L'ACCORDO, VA STACCATA LA SPINA SUL MODELLO FRANCESE. E C’E’ CHI INVOCA L’INTERVENTO DI CONTE…

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V.Piccioni e F.Velluzzi per la Gazzetta dello Sport

 

gravina spadafora dal pino gravina spadafora dal pino

La mezza serie A è diventata intera. Via libera agli allenamenti in solitudine anche delle discipline «non individuali». La fumata bianca arriva però a sorpresa da una circolare del ministero dell' Interno, che a mezzogiorno risolve il rebus dell' incrocio fra la norma del dpcm e le ordinanze «aperturiste» dei governatori delle regioni. Le famose linee guida del ministero dello Sport, approvate dal Comitato tecnico-scientifico del governo, «il protocollo Spadafora», arrivano quindi per seconde al traguardo.

 

E il cortocircuito temporale mette in difficoltà il ministro.

 

spadafora spadafora

Tanto che per tutta la giornata si rincorrono voci, smentite, su una sua minaccia di dimissioni: non se ne parla e non se n' è mai parlato. Che la tensione sia molto alta lo dice però il post su facebook pubblicato dal ministro dello Sport: «Leggo cose strane in giro ma nulla è cambiato rispetto a quanto ho sempre detto sul Calcio: gli allenamenti delle squadre non riprenderanno prima del 18 maggio e della ripresa del Campionato per ora non se ne parla proprio. Ora scusate ma torno ad occuparmi di tutti gli altri sport (palestre, centri danza, piscine, ecc) che devono riaprire al più presto!».

 

Parole che evidentemente si riferiscono agli allenamenti veri e propri, e che derubricano il via libera di ieri a una semplice opportunità per evitare che i calciatori siano costretti ad andarsene al parco magari provocando proprio quegli assembramenti che devono essere assolutamente evitati. Ma il via libera è operativo. E lo si capisce anche dalla reazione delle squadre che ufficializzano la decisione di effettuare i primi test medici e di procedere ad aprire le porte dei loro centri di allenamento, seppure consentendo ai calciatori il solo lavoro «singolo» sul campo, senza spogliatoi, docce, né personale di supporto.

spadafora malagò spadafora malagò

 

La Juve, per esempio, decide che è venuto il momento di dire agli stranieri ancora a casa loro di rientrare in Italia. Il fronte è stato aperto da Stefano Bonaccini, presidente dell' Emilia Romagna, patito di calcio, che più di ogni altro ha insistito sugli allenamenti dei calciatori. Seguito poi da De Luca, Solinas e Zingaretti. E il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, anche lui amante del calcio, non ha mai pensato di impugnare le ordinanze.

 

I su e giù della domenica confermano che nel governo ci sono sempre più due anime di fronte alla prospettiva ripartenza. E nella serata di ieri è circolata con maggiore insistenza la notizia che il premier Giuseppe Conte voglia stavolta intervenire in prima persona per confrontarsi col mondo del calcio.

 

Ci sono due stati d' animo di fronte alla questione campionato. Spadafora vuole fare in fretta. Il ministro ribadisce di non aver nessun pregiudizio, ma è convinto che il confronto (ieri saltato) fra Comitato tecnico-scientifico del governo-commissione medica Figc e e Federazione medico-sportiva sul protocollo possa essere l' ultima scena. Se non c' è l' accordo, va staccata la spina sul modello francese. Nelle prossime ore si capirà se tutti i 5 Stelle la pensano così.

Spadafora Spadafora

 

Di tutt' altro avviso è un' area che non comprende solo una parte importante del Pd. Anche un tecnico del governo, come la ministra Luciana Lamorgese, che ha firmato la circolare di ieri, è per una risposta più possibilista sulle varie ripartenze.

 

Questa posizione è riassumibile così: calma, lasciamo ripartire gli allenamenti, sintonizziamoci con Spagna, Germania e Inghilterra, valutiamo la curva dei contagi, e solo a metà maggio decidiamo. Insomma, uno scontro non tanto di contenuti, ma di tempi. Tanto che Luciano Nobili, che rappresenta Italia Viva di Renzi, giudica l' eventuale stop «incomprensibile».

 

E il calcio in tutto questo che fa?

PAOLO DAL PINO PAOLO DAL PINO

 

Figc e Lega hanno volutamente tenuto un basso profilo in queste ore, ma qualche nodo va sciolto. Si tratta di capire se fra i club e i calciatori la voglia di ripresa sia veramente tanto forte.

Lo scontro è politico, ma anche il vero umore del calcio conterà nella scelta finale.

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