LUCIANO, ORA CHE T'INVENTI? - DOPO L’INFORTUNIO DI ACERBI, SPALLETTI DEVE RICREARE LA DIFESA A DUE SETTIMANE DALL'INIZIO DELL'EUROPEO - SERVE IL CENTRALE CHE GUIDI IL REPARTO ARRETRATO: BUONGIORNO E CALAFIORI SCONTANO LA SCARSA ESPERIENZA INTERNAZIONALE (UNA VOLTA C’ERANO LE GARANZIE CHIELLINI E BONUCCI) – IL CT LAVORERA’ SU UNA DIFESA A TRE (PRE-ALLERTATO GATTI): SI VA VERSO UN MODELLO DI GIOCO “FLUIDO” IN CUI SARANNO FAVORITI I GIOCATORI ECLETTICI…

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luciano spalletti luciano spalletti

Guglielmo Buccheri per la Stampa - Estratti

 

Parte l'avventura azzurra, si ferma Acerbi. L'Italia dei 30 preconvocati per Euro 2024 perde il primo pezzo ed è una perdita che manda in tilt un reparto, la difesa, improvvisamente senza il suo regista principale.

 

Acerbi era uscito dagli Europei vinti tre anni fa con il biglietto da visita di giocatore superato: nel passaggio da Mancini a Spalletti non c'era nessuno pronto a scommettere sulla presenza del centrale interista anche nel nuovo progetto. 

 

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Gli azzurri si ritrovano oggi nel quartier generale di Coverciano senza Acerbi - si opererà per la fastidiosa pubalgia lunedì - e in cerca della retroguardia più affidabile. Tre anni, poco meno, sono passati dal trionfo nella notte di Wembley: Italia sul tetto d'Europa, Chiellini e Bonucci sul podio dei difensori senza i quali si va in apnea e con i quali la strada diventa in discesa. Tre anni dopo è come se fossimo punto e a capo: ricchi di giovani dal profilo giusto, molto meno di interpreti già sperimentati in sfide dal peso specifico enorme.

alessandro buongiorno alessandro buongiorno

 

Un dato: sommando le presenze in azzurro dei candidati ad un posto di rilievo davanti a Donnarumma si possono contare le zero di Calafiori, le tre di Buongiorno, le otto di Scalvini, le dodici di Gianluca Mancini, le ventidue di Bastoni dovendo togliere dal campo le 34 di Acerbi e dovendo aggiungere le tre di Gatti allertato, ieri, da Spalletti, ma al lavoro alla Continassa in attesa di disposizioni diverse se dovessero arrivare. Gli ultracentenari Chiellini e Bonucci raccontano una storia molto diversa.

 

L'Italia dal volto vincente ha sempre avuto il suo ombelico del mondo nella difesa e, per questo, la retroguardia non può che trasformarsi in un elemento sensibile e da meritare la massima attenzione da parte del ct azzurro.

 

calafiori la fidanzata e giorgia rossi calafiori la fidanzata e giorgia rossi

A Spalletti, Buongiorno piace e non poco. Stesso discorso vale per l'ultimo arrivato Calafiori, ma proprio perché ultimo e senza nemmeno un minuto in campo con la maglia della Nazionale ogni giudizio sulla rivelazione del campionato a Bologna va sospeso in attesa dei primi giorni di lavoro a Coverciano. Gianluca Mancini era uscito dai radar del nostro commissario tecnico per rientrarvi a forza di ottime uscite con la Roma, Scalvini è il giovane modello, Bastoni il più esperto di una compagnia in cerca di autore ora che verrà a mancare la personalità di Acerbi.

 

Non siamo messi male, non avrebbe logica affermarlo. Ma, allo stesso tempo, non siamo messi al riparo da effetti indesiderati: il rumore dei tacchetti nell'uno contro uno Bonucci-Lukaku o Chiellini-Lukaku nei 90' di Italia-Belgio a Monaco di Baviera, quarti di Euro 2020 è uno dei ricordi più dolci del nostro incredibile viaggio fino a Wembley. Da dietro le cose si vedono meglio.

luciano spalletti luciano spalletti

 

 

DOPPIO MEDIANO E TRE DIFENSORI

Fabrizio Patania per il Corriere dello Sport

T re difensori centrali e due mediani per garantire l’equilibrio. Ecco cosa sta spingendo Spalletti verso la virata tattica. L’analisi approfondita delle sei partite di qualificazione verso Euro24 ha generato i dubbi e provocato le riflessioni del ct e del suo staff.

 

luciano spalletti luciano spalletti

L’Italia con il 4-3-3 tendeva ad allungarsi sul campo, concedeva qualcosa (o molto) in campo aperto, faticava a tenere i 90 minuti sullo stesso livello di intensità e di aggressività. Gli infortuni di Berardi e Zaniolo, l’abitudine di una larga parte dei club di Serie A alla difesa a tre e la possibilità di sfruttare il blocco dell’Inter hanno contribuito alla svolta. Lucio a Coverciano lavorerà sul 3-4-2-1, già visto nelle amichevoli con Ecuador e Venezuela, senza trascurare l’opportunità di tornare al vestito classico con due ali e un centravanti. Un doppio modulo per sorprendere e farsi trovare pronti per ogni evenienza.

 

Nella lista dei 30 convocati il ct si è tenuto largo, ha coperto i ruoli e le caratteristiche per qualsiasi disegno tattico. A centrocampo può scegliere il palleggio di Jorginho, Ricci e Fagioli, la corsa di Barella e Frattesi o la struttura di Cristante. Sulla trequarti potrà usare la fantasia di Pellegrini, gli strappi di Chiesa, i ricami di Zaccagni, il sinistro di Orsolini o gli inserimenti del “fisicato” Folorunsho. Non mancano gli esterni per saltare l’uomo o per coprire l’intera fascia come Dimarco, Bellanova e persino El Shaarawy. La difesa propone mille soluzioni. Nei tre potrebbero essere impiegati Darmian e Di Lorenzo. Mancini, Scalvini sono di piede destro. Gatti è stato preallertato dopo la rinuncia ad Acerbi. Buongiorno, Bastoni e Calafiori di piede sinistro.  

luciano spalletti con la nazionale italiana di calcio 2 luciano spalletti con la nazionale italiana di calcio 2

 

La rivelazione del Bologna, come Cambiaso, indica la strada percorsa da Spalletti. Si va verso un modulo fluido, cosiddetto “liquido”, in cui conta l’intesa tra i giocatori. Il 6 giugno, quando bisognerà ridurre la rosa da 30 a 26 nomi, gli eclettici verranno favoriti. Il ct pensa un’Italia fuori dagli schemi, in grado di creare sorprese. Per questo motivo da mesi parla del calcio relazionale, dei modelli ispirati dall’Inter di Inzaghi (3-5-2 molto più dinamico rispetto al passato) e dal Bayer Leverkusen di Xabi Alonso (3-4-2-1), ma anche il suo Napoli si inseriva nel tracciato in cui si mescolano i principi ereditati da Guardiola e la nuova frontiera tattica.

 

luciano spalletti con la nazionale italiana di calcio 1 luciano spalletti con la nazionale italiana di calcio 1

Per semplificare. Sei giocatori “perimetrali” definiscono lo spazio in cui si muove la squadra: sono i tre centrali (linea difensiva), la prima punta (profondità), i due esterni (ampiezza). I quattro “interni” (due mediani, due trequartisti) sono liberi di muoversi, di associarsi e di creare densità in zona palla per riconquistarla, difendersi o attaccare. Le connessioni, gli scambi di posizione con gli esterni generano le giocate meno prevedibili. 

luciano spalletti luciano spalletti luciano spalletti luciano spalletti

 

 

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