Massimo Cecchini e Davide Stoppini per gazzetta.it
La svolta temuta (o desiderata) stavolta può arrivare davvero. La trattativa tra l’Evergrande di Cannavaro e la Roma per l’acquisto di Nainggolan è entrata nel vivo la scorsa settimana e anzi, se non ci fosse stato un intoppo, poteva essere già conclusa. Cessione di un big doveva essere e cessione di un big di fatto è stata apparecchiata. Sì, perché l’allenatore ex campione del mondo (dopo aver parlato a suo tempo con Di Francesco) ha già contattato al telefono il belga, ricevendo un assenso di massima.
L’INCONTRO — Così venerdì scorso tutte le parti (mediatori compresi) si sono visti a Trigoria, ponendo le basi di un accordo che avrebbe portato nelle casse giallorosse circa 50 milioni di euro, consentendo al club di sistemare il bilancio – il valore attuale del belga sulla carta è di 7,2 milioni e quindi potete immaginare la plusvalenza – e investire subito una parte della somma in questo mercato.
LUXURY TAX — Nainggolan ceduto: questo era, questo potrebbe ancora essere. C’è stato uno stop, questo sì, per "colpa" della luxury tax, che di fatto raddoppia per i club cinesi il costo di un qualsiasi affare sopra i 6 milioni. In altre parole: se il Guanghzou pagasse 50 milioni alla Roma, ne dovrebbe altri 44 (ovvero i 50 meno i 6 milioni della franchigia) alla Federcalcio cinese. Ecco perché si starebbe studiando un affare in prestito con obbligo di riscatto. Al giocatore, invece, sarebbe garantito un ingaggio monstre, superiore ai 12 milioni. Alla luce delle linee guida date dal presidente Pallotta a Londra, la questione è apertissima.
L’Evergrande infatti – dopo un breve innamoramento per Witsel – ha virato su Nainggolan perché il belga, di origini indonesiane, potrebbe giocare la Champions League asiatica non in quota stranieri. Da notare, tra l’altro, come Nainggolan non sia l’unico giocatore della Roma richiesto in Cina, visto che – da Dzeko a Strootman – le suggestioni non mancano.
E non sfugga la tempistica dell’operazione: le parti sono al lavoro dall’autunno, non è stato certo il "caso Capodanno" ad accelerare l’affare. Anzi, raccontano i bene informati, quel video avrebbe in verità rallentato il tutto. La multa e la mancata convocazione successive, poi, hanno aggiunto solo pepe. E ora possono prestarsi a molteplici chiavi interpretative. Di certo c’è che quel rinnovo fino al 2021 firmato da Nainggolan a luglio oggi sembra lontano un secolo.
2. NAINGGOLAN IN CINA? I TIFOSI DELLA ROMA IN RIVOLTA
La notizia sta spaccando il web giallorosso. Nainggolan potrebbe partire per la Cina dove, ad aspettarlo, c'è il Guangzhou di Cannavaro.
L'offerta di 40 milioni per il centrocampista belga potrebbe risolvere parecchi problemi nel bilancio della Roma ma questo non basta a placare gli animi della piazza che, da questa mattina, inonda i social con messaggi di disappunto. "Facciamo lo stadio ma poi chi ci gioca dentro?" scrive Mirco.
"Questo fair play finanziario è un cappio al collo sempre per le solite società" con amarezza sostiene Stefano. Le radio già nel primo mattino registrano le telefonate dei tifosi pendolari che, leggendo i giornali, si sono svegliati il Ninja... in Cina: "Nainggolan al Guangzhou? Vai Pallotta,vai. E se puoi resta con i tuoi amati Boston Celtics. Quella è la tua dimensione. E se puoi ancora porta con te il fido scudiero Monchi" tuona Oleandro. A Roma splende il sole ma dalle parti di Trigoria tira aria di tempesta.
RADJA NAINGGOLAN NAINGGOLAN MONCHI