A NAPOLI VA IN SCENA LA FOLLIA TAFAZZISTA DELLE CURVE CHE CONTESTANO DE LAURENTIIS (E VENGONO FISCHIATE DAL RESTO DELLO STADIO) - NEANCHE LA CAVALCATA TRICOLORE DELLA SQUADRA DI SPALLETTI HA MESSO FINE ALLO SCONTRO FRONTALE TRA AURELIONE E GLI ULTRÀ – I MOTIVI DELLO SCAZZO? NELLE CURVE È INIBITO DA MESI L'INGRESSO DI TAMBURI, MEGAFONI E BANDIERE, CON RAFFICHE DI DASPO CHE CONTINUANO AD ABBATTERSI SU CHI SGARRA...

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Marco Azzi per repubblica.it

 

 

(...)

de laurentiis de laurentiis

Tutti contro tutti, al Maradona. Anche dalla tribuna si sono dissociati e hanno preso le distanze con i fischi dagli ultrà, ai ferri corti con De Laurentiis per il suo pressing sulle forze dell'ordine per pretendere il ferreo rispetto del regolamento d'uso dello stadio. Nelle curve è inibito da mesi l'ingresso di tamburi, megafoni e persino delle bandiere, con raffiche di Daspo che continuano ad abbattersi su chi sgarra pure in maniera minima. Così ha voluto il presidente, assecondato da Prefetto e Questore, dopo gli incidenti in autostrada con gli ultrà della Roma. Il rispetto delle leggi è ovviamente doveroso, ma stride con la tolleranza di cui godono invece a Fuorigrotta i sostenitori delle squadre ospiti. Quelli con la Lazio a marzo erano entrati nel loro settore "armati" di tutto punto: petardi e fumogeni. Quelli del Milan domenica sera si sono limitati a tifare liberamente con i loro vessilli e utilizzando gli strumenti necessari per lanciare i cori, senza essere soggetti dunque ad alcun genere di restrizione.

striscione contro de laurentiis striscione contro de laurentiis

 

 

Due pesi e due misure, insomma. Gli ultrà avevano contestato De Laurentiis durante la scorsa estate per le cessioni sul mercato e ora sono convinti che il presidente del Napoli si stia prendendo una rivincita contro i suoi più acerrimi denigratori, esasperando la tutela ferrea dell'ordine pubblico e utilizzandola (anche a costo di rendere il Maradona più silenzioso di un teatro) quasi come una scusa per punire le curve. In più si è aggiunto il caro prezzo per i biglietti di Champions League, che possono tra l'altro essere acquistati solo da chi ha sottoscritto la tessera del tifoso.

 

curva napoli stadio maradona curva napoli stadio maradona

Il club azzurro ha deciso inoltre di mettere in vendita prima i posti dei settori inferiori - dove la partita si vede molto peggio - e allo stesso prezzo di quelli dei settori superiori. Di qui lo sciopero, sfociato nella contestazione di domenica sera a Fuorigrotta. Tira aria di muro contro muro e non favoriranno la distensione i nuovi Daspo in arrivo: per la scazzottata in Curva B e i fumogeni accesi alla fine della partita contro il Milan. Grazie alle telecamere interne i responsabili saranno infatti subito individuati e puniti. È caduto nel vuoto pure l'appello di Luciano Spalletti alla vigilia. "Si vince soltanto tutti insieme". Macché. C'è il rischio che nemmeno lo scudetto sia sufficiente per riportare il sereno.

curva napoli stadio maradona curva napoli stadio maradona

aurelio de laurentiis 1 aurelio de laurentiis 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...