Guido De Carolis per il “Corriere della Sera”
Non è la prima volta e probabilmente non sarà neanche l'ultima. Per Stefano Sensi i micro infortuni sono una costante nella sua sfortunata carriera. L'ultimo stop è arrivato in Nazionale, un po' a sorpresa, e ha fatto indispettire il c.t. Roberto Mancini che potrebbe decidere di non convocarlo per la Nations League di ottobre.
Il centrocampista dell'Inter non aveva giocato le prime due partite contro Bulgaria e Svizzera, ma è stato Mancini alla vigilia del match con la Lituania a spiegare: «Sensi sta bene, ha avuto un problema all'inizio della settimana e l'abbiamo tenuto a riposo, si è ripreso e potrebbe essere della partita». Niente da fare. L'interista in campo non è andato e prima della gara degli azzurri era già rientrato ad Appiano Gentile.
Il fastidio al polpaccio che gli ha fatto saltare la sfida con la Lituania era scomparso, lo ha ammesso il centrocampista, tranquillizzando i tifosi con un messaggio sui social: «Ragazzi non è nulla, ci vediamo domenica allo stadio». Non era niente. Il giocatore lo stesso giorno in cui ha lasciato il ritiro azzurro si è allenato con l'Inter e domenica a Genova con la Samp potrebbe partire titolare. Il comportamento non ha fatto piacere al c.t., ma gli stop di Sensi sono una costante.
Secondo i dati di Trasfermarkt, nelle ultime cinque stagioni il centrocampista è stato fermo 349 giorni per infortunio: poco meno di un anno. Sensi ha disputato appena 30 partite di serie A, di cui solo 13 da titolare, nei due ultimi campionati. Lo scorso gennaio l'Inter di Conte è in trasferta a Firenze.
Nella formazione di partenza figura Sensi, al momento di entrare in campo al suo posto c'è Vidal: ennesimo problema muscolare durante il riscaldamento pre partita. Il campionario dei guai di Sensi è completo: svariati infortuni e affaticamenti a adduttori, bicipite, piede, polpaccio e anche una frattura della mano.
I continui stop gli hanno fatto saltare l'Europeo, sui social il calciatore fu preso di mira per i continui infortuni, la fidanzata Giulia Amodio prese le difese con un duro messaggio.
«È davvero difficile riuscire a capacitarsi di come faccia certa gente ad essere così: stupida, maleducata, insensibile, cattiva, irrispettosa, ignorante». Sensi tecnicamente è un giocatore indiscutibile, il fisico però non lo aiuta.
È un ragazzo caratterialmente sensibile, sicuramente spaventato e appena sente qualcosa di diverso a livello muscolare si allarma e forse preferisce non rischiare. La continuità mai trovata sta diventando un limite per la carriera.
Il record di presenze in una stagione di serie A è 28, nelle altre quattro disputate non è mai andato oltre le 18. L'ennesimo stop rischia di costargli il posto in Nazionale. Usare poi i social con giudizio non previene infortuni, ma evita problemi.
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