Estratto dell'articolo di Carmelo Prestisimone per www.lastampa.it
Tra un Botticelli e un Caravaggio ecco Rudi Garcia che conferisce sobrio, lucido nel Salone delle feste del Museo di Capodimonte: «Mi hanno convinto le ambizioni del presidente. Sono qui per vincere». […] Si presenta così il nuovo allenatore del Napoli scudettato. Aurelio De Laurentiis lo ha selezionato in 11 giorni tra colloqui, cene ed incontri informali. […]
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Un curioso incrocio ha prodotto un nuovo avvicendamento tra lui e Luciano Spalletti proprio come accadde nella Capitale quando sette anni fa lui lasciò e il toscano subentrò: «Non devo rivoluzionare tutto, non cambierò tante cose ma darò un mio indirizzo. Voglio dei giocatori che abbiano una cultura tattica e che siano capaci di rimodularsi durante la partita. Devono sapere dove stare a seconda dei momenti del gioco».
Garcia chiarisce anche il discorso tattico focalizzando le attenzioni sul centrocampo: «E’ il punto focale della mia filosofia di gioco - prosegue -; Lobotka è un giocatore fantastico e Anguissa l’ho fatto esordire io in Ligue1 al Marsiglia. È il mio mon petit, è il mio cucciolo anche se oggi è cresciuto tantissimo e fisicamente è un gigante. Ad ogni modo nessun giocatore è insostituibile». Il francese, accompagnato dalla partner Francesca Brienza, ha osservato attentamente anche il Napoli dall’Arabia dove ha guidato la squadra di Cristiano Ronaldo: «Ho apprezzato un gruppo forte che difendeva tutti insieme. Il mio nuovo Napoli deve attaccare, fare possesso palla e segnare un gol in più delle altre squadre. Sono arrivato in semifinale di Champions». E De Laurentiis chiosa: «Allora qui ti tocca vincerla».
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