Romano Prodi parla di calcio nel foyer del Teatro delle Celebrazioni prima dello spettacolo su Renato Dall'Ara, intervistato da Alberto Bortolotti. "Pensi che Deng Xiao Ping, il massimo leader cinese, quando io ero in visita come Presidente IRI, mi chiese di intercedere per portare Maradona in Cina. Occorrevano 300 milioni e io come azienda pubblica non potevo affrontare quell'esborso. Lui insistette molto: "se me lo porta, io sarò allo stadio e le garantisco 600 milioni di cinesi davanti ai televisori". Sul presente, l'ex premier ha detto in dialetto "i s'han da dsder". Tradotto: si debbono svegliare.
PRODI
Da corrieredelmezzogiorno.corriere.it
La missione a Pechino
(…) In quale considerazione Maradona teneva Deng Xiaoping? È qui che interviene Prodi, raccontando una storia che non è stata mai ricostruita nei dettagli. È il tempo in cui l’allora presidente dell’Iri, in missione a Pechino, stava firmando con l’Ansaldo un contratto per la costruzione di due grandi centrali elettriche.
Durante la cerimonia, la controparte cinese gli chiede di parlargli riservatamente per rivolgergli un messaggio personale. «La cosa - ricorda Prodi - mi lasciò non poco perplesso, soprattutto conoscendo l’inflessibile procedura con cui i cinesi preparano le cerimonie ufficiali. Lo seguii quindi in un ufficio nel quale ci raggiunse solo l’interprete. Con aria alquanto misteriosa mi fu annunciato un messaggio personale di Deng Xiaoping. Feci un sospiro di sollievo quando venni a sapere che il presidente mi pregava solo di esaudire un suo grande desiderio: vedere giocare Maradona».
La controparte cinese spiegò al presidente dell’Iri che con Maradona a Pechino Deng Xiaoping sarebbe andato personalmente allo stadio e a lui si sarebbero aggiunti almeno 600 milioni di telespettatori. «Tornato in Italia - riprende Prodi - si combinò la trasferta con Ottavio Bianchi, allora allenatore del Napoli.
Ma finì tutto nel nulla quando Maradona fece presente che andare a giocare in Cina non era parte del suo contratto e che, comunque, non si sarebbe mosso per meno di 300 milioni di lire. Richiesta che un’impresa pubblica come l’Iri non poteva evidentemente accettare, anche perché il saggio allenatore del Napoli ci fece doverosamente sapere che, in questo caso, anche gli altri giocatori avrebbero dovuto essere adeguatamente remunerati».
Conclusione: «Per questo motivo, proprio perché consapevole dell’incredibile importanza dello sport, ho sempre ammirato, ma non ho mai amato Maradona». Così sul mito cala un’ombra a Est. E veniamo ora alla proposta specificando, però, che è per Napoli ma non esclusiva per Napoli. Il capitolo in cui è avanzata è quello dedicato al Mediterraneo. Prodi racconta ora gli anni di Bruxelles e della sua presidenza della Commissione. E ribadisce che l’Europa, allora come oggi, l’Europa deve avere come priorità la tessitura di una rete di Paesi amici, cominciando col mettere l’Africa e il Mediterraneo al centro delle proprie strategie.
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