D.Spa. per il “Corriere della Sera”
Le quote dei bookmaker sono ai minimi storici, l’Old Trafford ha espresso il suo verdetto con bordate di fischi e cori esasperati, persino il canale ufficiale dei diavoli rossi lo ha sconfessato. La separazione fra Louis Van Gaal e il Manchester United è ormai questione di giorni, forse solo di ore nonostante il ricco contratto fino al 2017.
Se le bocche restano cucite, l’atmosfera è da addio senza rimpianti. Il destino ha mischiato le carte con una mano beffarda: perché nella sconfitta di sabato in casa contro il Southampton ci sono gli ingredienti per il sequel di «Sliding Doors». L’allievo — Ronald Koeman, ora allenatore della squadra di Graziano Pellè —, l’altro «discepolo» José Mourinho e il Maestro caduto in disgrazia.
I tre, non senza frizioni, sedevano tutti insieme sulla panchina del Barcellona, quando il portoghese non era ancora lo Special One pronto a soffiargli il posto e di Koeman si ricordavano solo le micidiali punizioni. Le foto d’archivio dipingono un altro mondo, la realtà che vive Van Gaal oggi non lascia spazio a fantasie.
Lo United è fuori dall’Europa che conta — eliminato nella fase a gironi della Champions e quinto in Premier a -5 dal Tottenham —, sette sconfitte e sei pareggi in 23 partite, un bilancio inaccettabile per il 3° club più ricco del mondo che ha speso 329 milioni di euro per rinforzarsi da quando è arrivato l’ex guru del calcio totale. Peggio del predecessore David Moyes.
A chi glielo fa notare lui risponde con la solita durezza: «Calcoli folli, non contate quelli che abbiamo venduto». Ma anche il Tulipano di ferro di fronte all’ennesima figuraccia ha vacillato e chiesto scusa per «aver deluso tutti». Le parole di una storia d’amore mai decollata, probabilmente le ultime che i tifosi dell’Old Trafford ricorderanno con un senso di sollievo.
MOURINHO SCIARPA TIFOSO MANCHESTER 1
Ora la palla ce l’ha il vice presidente Ed Woodward, tocca a lui, fra i principali sponsor di Van Gaal, calmare gli animi. Basterà Mourinho per riportare la serenità? La faccia del portoghese si è già materializzata sulle sciarpe nelle bancarelle un mese fa, quando Van Gaal arrivava con l’acqua alla gola alla sfida con il Chelsea. E anche lì — ancora il caso — c’era un altro olandese sul suo cammino, Guus Hiddink fresco sostituto di Mou al Chelsea.
Solo coincidenze, forse, come il titolone sparato dalla stampa inglese qualche giorno fa: il portoghese avrebbe scritto direttamente alla proprietà americana per convincerli a prenderlo. Allegando curriculum e lettera motivazionale come un neolaureato qualsiasi.
Possibile? «Assurdo e totalmente ridicolo, non lo farebbe mai» per il suo manager Jorge Mendes, ma certo qualche dubbio resta.
A Manchester, però, per la panchina che fu di Sir Alex Ferguson non escludono anche la soluzione interna: dare fiducia a lungo termine a Ryan Giggs; il gallese è appoggiato dallo spogliatoio e rappresenta all’esterno l’immagine vincente dello United. Se lo hanno fatto al Barcellona — prima con Pep Guardiola e poi con Luis Enrique — e il Real — adesso con Zinedine Zidane — perché non provarci?