VITTORIONE IS BACK: “ASPETTO CHE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MI DIA LA GRAZIA” - DOPO IL RICOVERO PER UNA POLMONITE E I NOTI GUAI GIUDIZIARI, CECCHI GORI PARLA DI FIORENTINA-JUVE: “MEGLIO IL CALCIO DEL CINEMA, CHE ME L'HANNO DISTRUTTO - VLAHOVIC NON È BAGGIO MA LO AVREI TENUTO. CON LUI E CHIESA LA VIOLA SVOLTAVA. ORA I CLUB SONO GESTITI DA GENTE CHE NON TIFA” – E POI OSIMHEN, MANCINI ("SONO STATO IL PRIMO A DARGLI UNA PANCHINA"), EDMUNDO E IL RIMPIANTO-SCUDETTO…

-

Condividi questo articolo


CECCHI GORI 44 CECCHI GORI 44

Elisabetta Esposito  per la Gazzetta dello Sport

 

«La Fiorentina mi ha regalato anni indimenticabili, il mio cuore è e sarà sempre viola». Vittorio Cecchi Gori, presidente del club dal 1993 al 2001, risponde al telefono con voce squillante e un certo entusiasmo, visto pure che c'è di mezzo la sua grande passione per il pallone.

 

Ma dopo il ricovero di gennaio per una polmonite e i noti guai giudiziari (dal 2020 è in detenzione domiciliare per bancarotta fraudolenta), la prima domanda non può che essere semplicemente questa.

 

Cecchi Gori, come sta?

«Abbastanza bene, per fortuna. Sono a casa a Roma, posso anche uscire ora. Sono tranquillo. Aspetto che il Presidente della Repubblica mi dia la grazia».

 

CECCHI GORI BATISTUTA 11 CECCHI GORI BATISTUTA 11

Può parlare un po' di calcio?

«Certo! Meglio il calcio del cinema, che me l'hanno distrutto...».

 

Stasera c'è Fiorentina-Juve, una sfida sempre particolare.

«Che ricordi che ho... Tutti belli. È una gara speciale, anche se io, contrariamente alla tradizione del tifo, ripetevo sempre che la Fiorentina non dovesse accontentarsi di battere la Juve, ma fosse obbligatorio puntare a vincere lo scudetto! Una volta, l'anno di Edmundo, ci sono andato proprio vicino...

 

E quello resta il mio più grande rimpianto da presidente. Tornando ai bianconeri, all'epoca c'erano l'avvocato Agnelli e Boniperti, due persone che al calcio mancano, sotto tutti i punti di vista. Poi la Juve è stata gestita in un modo più spregiudicato, diciamo così, e le cose non sono andate bene.

CECCHI GORI STRISCIONE BATISTUTA CECCHI GORI STRISCIONE BATISTUTA

 

Ma la rivalità storica resta, perché loro sono da sempre la squadra da battere e Firenze è una città che si ribella alle ingiustizie. Le ingiustizie nel calcio però non dipendono certo dalla Juventus, tantomeno ora».

 

Che idea ha del calcio di oggi?

«Non ha risolto i problemi che aveva allora, a partire dai diritti televisivi poco sfruttati. E poi c'è una dipendenza esagerata dai campioni e dai loro contratti, dominano gli stipendi, andrebbe modificata qualche regola. Alla fine il calcio si è un po' rovinato, lo dico da spettatore».

 

 A proposito di campioni, lei ha difeso i suoi fino all'ultimo. Ricordiamo bene lo striscione "Batistuta è incedibile" sotto il suo posto al Franchi.

«Se hai la fortuna di aver preso dei talenti, di quelli rari che fanno la differenza, non devi venderli. Per quanto tu possa guadagnare nel cederli, resta difficile pensare che riesca a trovarne altri tanto bravi. È un rischio. Se hai gente come Batistuta, Rui Costa, Chiesa o Toldo è giusto provare a tenerli. Io l'ho sempre fatto. È decisiva l'abilità del presidente, ma è molto importante anche la componente di amore, di tifo, che purtroppo tranne poche eccezioni in Italia si sta perdendo».

 

 

Quindi Vlahovic non lo avrebbe mandato via?

VITTORIO CECCHI GORI VITTORIO CECCHI GORI

«Mai, io avrei senza dubbio tenuto sia lui sia Chiesa. Avevo il padre, avrei coltivato anche il figlio, due campioni! Vedrete cosa faranno insieme alla Juve. Federico sulla fascia va veloce, mette dentro tanti palloni, quando rientrerà sarà una grande risorsa. Se la Fiorentina li avesse tenuti avrebbe potuto costruirci sopra una squadra veramente forte».

 

Che accoglienza riserverà Firenze al grande ex di oggi?

«Ai tempi dei tempi, quando prendemmo la Fiorentina (suo padre Mario guidò il club dal '90 al '93, n.d.r. ), Baggio era stato appena ceduto dai Pontello. Lui era proprio legato a Firenze, gli dispiacque andare via. Venne una volta a cena e mi disse: "Come faccio ad andare alla Juventus?".

vittorio cecchi gori allo stadio con la madre vittorio cecchi gori allo stadio con la madre

 

Ma alla fine se la cavò bene, recuperò il rapporto grazie anche a quella sciarpa viola raccolta la prima volta che tornò al Franchi. Certo, Vlahovic è andato via da pochissimo tempo e questo non aiuta a stemperare gli animi. È stata una questione di soldi, voleva andare in una squadra che gliene dava di più e la Juve che ogni stagione scende in campo per lo scudetto e le coppe europee poteva offrirglieli. Ma ricordiamoci che Vlahovic non è Baggio, è un buon giocatore, ma il suo valore si capirà solo nelle partite più difficili».

 

E la Fiorentina come la vede?

«Male non va, finalmente si inizia a vedere qualcosa di buono».

Con lei i viola hanno vinto l'ultimo trofeo, proprio una Coppa Italia, nel 2001.

vittorio e mario cecchi gori vittorio e mario cecchi gori

«Ne vinsi due da presidente, più una Supercoppa. Andare avanti in questo torneo ora sarebbe molto importante.

 

Come finisce stasera?

La Juve è più forte, ma non c'è una differenza tale da escludere che i pronostici possano essere rovesciati...».

 

Restiamo ai pronostici, come finisce il campionato?

vlahovic vlahovic

«Fortunatamente è molto aperto. L'Inter se avesse tenuto Lukaku lo avrebbe vinto a mani basse, adesso resta la favorita, ma non ci sono certezze. Se ritrovasse Correa le cose potrebbero migliorare, è un giocatore che può fare la differenza in qualche partita. Poi c'è il Napoli di De Laurentiis: ha un campione come Osimhen, un grande centravanti che può migliorare ancora e secondo me è superiore anche a Vlahovic. Il Milan si arrabatta come può e il mio amico Pioli sta ottenendo davvero il massimo dai giocatori che ha. Vedremo».

 

Lei è stato il primo a dare una panchina a Mancini, nel 2001. Che cosa accadrà a fine mese nei playoff per il Mondiale?

«Roberto è un vincente, quindi adesso archiviamo velocemente la pratica Macedonia del Nord e battiamo il Portogallo, così ce lo leviamo di torno! Roberto ce la farà, se lo merita».

baggio chiesa baggio chiesa VITTORIO CECCHI GORI MARIA GRAZIA BUCCELLA VITTORIO CECCHI GORI MARIA GRAZIA BUCCELLA ROSARIO FIORELLO CHECCO ZALONE CECCHI GORI VALSECCHI ROSARIO FIORELLO CHECCO ZALONE CECCHI GORI VALSECCHI VITTORIO CECCHI GORI VITTORIO CECCHI GORI il gesto dell'ombrello di valeria cecchi gori il gesto dell'ombrello di valeria cecchi gori mario e vittorio cecchi gori mario e vittorio cecchi gori VITTORIO CECCHI GORI VITTORIO CECCHI GORI VITTORIO CECCHI GORI VITTORIO CECCHI GORI VITTORIO CECCHI GORI VITTORIO CECCHI GORI vittorio cecchi gori foto di bacco (4) vittorio cecchi gori foto di bacco (4) cecchi gori cecchi gori cecchi gori cecchi gori vittorio cecchi gori vittorio cecchi gori vittorio cecchi gori con valeria marini vittorio cecchi gori con valeria marini vittorio cecchi gori con rita rusic vittorio cecchi gori con rita rusic VITTORIO CECCHI GORI CON LA NUOVA FIDANZATA BARBARA VITTORIO CECCHI GORI CON LA NUOVA FIDANZATA BARBARA cecchi gori oscar cecchi gori oscar vittorio cecchi gori roberto benigni vittorio cecchi gori roberto benigni roberto benigni vittorio cecchi gori federico fellini roberto benigni vittorio cecchi gori federico fellini LUCHERINI CON CECCHI GORI DARIO ARGENTO VERDONE LUCHERINI CON CECCHI GORI DARIO ARGENTO VERDONE

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...