IL TEMA DEL PADIGLIONE ITALIA A VENEZIA È L’ASCOLTO. MA L’INVITO NON SEMBRA GIUNTO ALL’ORECCHIO DEL MINISTRO SANGIULIANO – “GENNY” E’ UN FIUME IN PIENA ALLA CONFERENZA STAMPA DEL PROGETTO ALLA BIENNALE DI MASSIMO BARTOLINI E LUCA CERIZZA TRA J’ACCUSE CONTRO IL POLITICAMENTE CORRETTO, DELIRI SULLA STIRPE MEDITERRANEA E AUTOCITAZIONI - APPLAUSI (SEMBRA INCREDIBILE MA LI OTTIENE) E FINE DEI GIOCHI. NIENTE DOMANDE, DOPO I RISULTATI IN SARDEGNA NON SI SA MAI CHE POSSONO CHIEDERE ‘STI GIORNALISTI….

-

Condividi questo articolo


Alessandra Mammì per https://www.artribune.com/ - Estratti

 

SANGIULIANO 1 SANGIULIANO 1

Il titolo ammettiamolo è un po’criptico Due qui-To Hear che giocando con la traduzione italiano-inglese diventa Two Here – Sentire. Un gioco di parole, un calembour sul filo del traduttore automatico, una giravolta linguistica. Forse si poteva trovare di meglio per non far faticare troppo un ministro.

 

E infatti il messaggio ecumenico e universale, che il Padiglione Italia della 60ma Esposizione Internazionale d’Arte lancia con il suo invito all’ascolto, non sembra essere giunto alle orecchie di Gennaro Sangiuliano. Eppure, durante la conferenza stampa di presentazione era lì: seduto tra il commissario/direttore generale Angelo Piero Cappello, l’artista Massimo Bartolini, il curatore Luca Cerizza, il main sponsor Diego della Valle.

 

 

 

biennale d'arte di venezia 2 biennale d'arte di venezia 2

Era lì quando Cerizza parlava di un padiglione immerso in un suono che diventa spazio e citando John Cage (“la musica è ovunque se solo prestassimo ascolto”) allargava il concetto ad un ascolto polidimensionale che abbraccia i suoni della natura, i rumori della città, il fluire del nostro respiro, i battiti del nostro cuore, il fruscio dei nostri pensieri. Un suono che investe non solo le due immense Tese ma si estende anche nel Giardino delle Vergini superando con una soluzione estetica, concettuale e molto contemporanea quell’impasse di eccesso di spazio del padiglione nazionale che in passato ha penalizzato progetti e sconfitto curatori.

 

SANGIULIANO DELLA VALLE SANGIULIANO DELLA VALLE

Ma allora era il corpo a corpo muscolare a non funzionare, mentre ora non si intende occupare lo spazio con costruzioni e oggetti ma abitarlo con la più immateriale delle emozioni fatta di suono e pensiero. Ed era sempre lì, il ministro, quando Roberto Cicutto, Presidente uscente, sottolineava il legame fra questo Padiglione e il titolo della Biennale intera “Stranieri ovunque” dove il direttore Adriano Pedrosa invita a incontrare il diverso e il lontano nel segno di tematiche queer, indigene, outsider.

 

 

Luca Cerizza e Massimo Bartolini Luca Cerizza e Massimo Bartolini

Il progetto di Massimo Bartolini a Venezia

E poi è stata la volta dell’artista, Massimo Bartolini, che mostra un disegno sfumato dalla matita grassa dove appare come in una nebbia il profilo di un Bodhisattva Pensieroso, spirito guida dell’intero progetto, divinità che punta l’attenzione al suo interno, che rinuncia all’illuminazione per l’incontro con gli altri e risolve la sua essenza nel pensare e non nell’agire, nell’ascolto e non nel fare.

 

Quel disegno è volontariamente l’unica traccia visiva di questa conferenza stampa, sia perché non si vuole svelare la sorpresa delle soluzioni installative (che di sicuro ci saranno) sia perché questa volta siamo di fronte a un monumentale e articolato sound project. E poi ci dice Bartolini, il visivo non si confronta con il tutto ma solo con ciò che ha di fronte. Il visivo è dialettico mentre ora è giunto il momento di emanciparsi dalla dialettica e affrontare una dimensione plurale, interna ed esterna che tutto comprenda.

 

(...)

 

 

GENNARO SANGIULIANO GENNARO SANGIULIANO

Il Padiglione Italia secondo Sangiuliano

Esordisce con voce forte, ri-raccontando (non è la prima volta) l’aneddoto del 1911 che riguarda l’impresa dell’ardito gruppo di futuristi fiorentini (Papini, Soffici, Prezzolini) che portarono a Firenze quadri impressionisti sfidando il gusto piccolo borghese dell’epoca. Subito dopo cita Dostoievskij dicendo che da grande scrittore quale fu, invitava a tendere l’orecchio verso il basso, ovvero verso il popolo e lancia così un j’accuse (non si capisce bene a che proposito) contro la cultura elitaria e le manie del politicamente corretto.

 

Prosegue col ringraziare Diego Della Valle per il sostegno e lo indica come “italiano a pieno tondo basti pensare all’attenzione che che ha avuto per il Colosseo”.  Poi si autocita con una frase di un suo libro che recita: “dobbiamo costruire il passato del futuro” e invita Bartolini a prendere questo invito come un viatico augurandogli che fra 200 anni le opere del suo padiglione siano valutate sul mercato come oggi i quadri impressionisti.

GENNARO SANGIULIANO - GIORGIO ALMIRANTE GENNARO SANGIULIANO - GIORGIO ALMIRANTE

 

È un fiume in piena l’italianità che sottende a tutto il discorso di Sangiuliano fino a sfociare in un elogio del Genio Italico e della stirpe mediterranea di cui lui e (ci dice) Pietrangelo Buttafuoco il nuovo presidente della Biennale che siede in prima fila, sono un esempio, insieme alle culture che dalla Grecia arrivano a noi. Le cita più o meno tutte: romani, bizantini e persino angioini e aragonesi. Ma dell’esempio del Bodhisattva e del pensiero di John Cage nessuna traccia. Nell’enfasi il ministro conclude tornando a Prezzolini e all’incitamento a tutti i presenti perché siano “italiani all’altezza del loro passato“. 

 

 

ANTONIO MONDA - GENNARO SANGIULIANO - HOARA BORSELLI - ALESSANDRO GIULI - PIETRANGELO BUTTAFUOCO AD ATREJU 2023 ANTONIO MONDA - GENNARO SANGIULIANO - HOARA BORSELLI - ALESSANDRO GIULI - PIETRANGELO BUTTAFUOCO AD ATREJU 2023

Sembra incredibile, ma ottiene l’applauso. Il commissario ne approfitta per riuscire a dire tutto d’un fiato e in una frazione di secondo: “Ci sono domande? No? Grazie a tutti, chiudiamo qui”. Fine dei giochi. Niente domande, dopo i risultati in Sardegna non si sa mai che possono chiedere ‘sti giornalisti…. E pensare che il tema di questo padiglione era l’ascolto e peccato che il ministro non lo abbia capito perché questa volta grazie a Bartolini e a Cerizza il nostro così difficile padiglione, troppo grande, troppo alto, troppo lontano dai Giardini avrà forse finalmente un senso in quanto ospite di un messaggio universale, contemporaneo, libero da confini e da inutile retorica.

PIETRANGELO BUTTAFUOCO PIETRANGELO BUTTAFUOCO sangiuliano sangiuliano

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – ASPETTANDO IL CROLLO DEL GOVERNO DUCIONI, CON L’IMPLOSIONE DI SALVINI, GOFFREDO BETTINI METTE IN CAMPO TUTTE LE FORZE PER RISPEDIRE ELLY SCHLEIN IN SVIZZERA: A CHE SERVE AUTOCOMPIACERSI DELLA PROPRIA SUPERIORITÀ DA “HAPPY FEW”, PER POI RITROVARSI GOVERNATI DA SCAPPATI DALL’ESAME DI TERZA MEDIA? - IL RITORNO DI FRANCESCO RUTELLI HA RINGALLUZZITO LA PLATEA. CHE L’EX SINDACO DI ROMA POSSA SCENDERE NUOVAMENTE IN CAMPO, AL MOMENTO NON È SOLO UNA SUGGESTIONE: “RIVERGINATO” DOPO 12 ANNI DI ASSENZA DALLA SCENA POLITICA, CON UN PD PRIVO DI PERSONALITÀ CARISMATICHE DOTATE DI LEADERSHIP, RUTELLI È LA SOLUZIONE (SEMPRE NEL CASO CHE SINISTR-ELLY VENISSE SFIDUCIATA DOPO LE EUROPEE)

FLASH! – COLPI DI “SOLE”: USCITO IMPROVVISAMENTE QUALCHE MESE FA DAL RUOLO DI CEO DI TELEPASS, GABRIELE BENEDETTO PUNTEREBBE A PRENDERE IL POSTO DI CARTIA D’ASERO COME CEO DEL ‘’SOLE 24 ORE’’ - DENTRO AL PALAZZONE ROMANO DEGLI INDUSTRIALI, IL PROFILO DI BENEDETTO GENERA PIÙ DI UNA PERPLESSITÀ: È UN CONSULENTE FINANZIARIO CHE NON SI È MAI OCCUPATO DI EDITORIA - IL NUOVO PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA EMANUELE ORSINI VORRÀ INIZIARE IL SUO MANDATO CON UNA NOMINA DIFFICILMENTE COMPRENSIBILE?

FLASH! – COME DAGO-DIXIT, FLAVIO INSINNA ENTRA NEL PALINSESTO DE LA7: CONDURRÀ IL PRESERALE CHE FARA’ DA TRAINO AL TG DI MENTANA – FATTO FUORI DALLA MELONAIA DI VIALE MAZZINI, L’EX CONDUTTORE DE “L’EREDITÀ” HA BUSSATO ALLA PORTA DI LA7 ACCOMPAGNATO DA UN FAN SFEGATATO NONCHE' GRAN CONSIGLIORI DI URBANO CAIRO, L'INTRAMONTABILE WALTER-EGO VELTRONI. CHE GLI DEDICO’ DUE PAGINATE SUL “CORRIERE” E IDEO’ PER INSINNA “DIECI COSE”, UN FALLIMENTARE VARIETÀ IN PRIMA SERATA SU RAI1, ANDATO IN ONDA NEL 2016 E SUBITO CHIUSO…

DAGOREPORT -  BENVENUTI ALLA RAI MAL-DESTRA! SI È LASCIATA SFUGGIRE, PER CAOS INTERNO, AMADEUS CHE SI È PORTATO SU 9-DISCOVERY “I SOLITI IGNOTI”, UNO DEI POCHI FORMAT CHE HANNO PERMESSO AL TELE-BARACCONE DI SVETTARE NEGLI ASCOLTI PRESERALI, LA FASCIA PIU' RICCA - ORA IN BALLO C’È UN ALTRO FORMAT STORICO E ACCHIAPPA-AUDIENCE DELLA RAI COME “AFFARI TUOI”. E COME È SUCCESSO PER “L’EREDITÀ”, CHE LA MELONA AVEVA DATO ORDINE A ROSSI CHE FOSSE CONDOTTO DALL’AEDO DI TOLKIEN, PINO INSEGNO, ANCHE PER IL NOME DEL SUCCESSORE DEL TRANSFUGA AMADEUS AD AFFARI TUOI" È IN CORSO UNA ASPRA DISPUTA - ROSSI VUOLE L’EX BALLERINO DI BELEN, CARO ALLE PUPILLE DI ARIANNA MELONI, STEFANO DE MARTINO: PAOLO BASSETTI DI BANIJAY, GRANDE PRODUTTORE DI CONTENUTI, DA TEMPO IN COLLISIONE COI VERTICI RAI, NON CI STA: DE MARTINO NON HA MAI CONDOTTO UN GAME-SHOW…