300 AVVOCATI PER L’ACCUSA, I MIGLIORI STUDI LEGALI DEL MONDO PER LA DIFESA, UNA RICHIESTA DI RISARCIMENTO DA 16 MLD $ E UN SOLO GIUDICE: SI APRE IL PROCESSO DEL SECOLO - SUL BANCO DEGLI IMPUTATI C’È LA MULTINAZIONALE BRITANNICA BP, COLPEVOLE DEL DISASTRO AMBIENTALE DEL 2010 NEL GOLFO DEL MESSICO (MORIRONO 11 PERSONE)...

Condividi questo articolo


Federico Rampini per "la Repubblica"

È già stato definito "il processo ambientalista del secolo". Si apre oggi a New Orleans la causa contro la Bp per la marea nera nel Golfo del Messico. È una battaglia che può valere 16 miliardi di dollari: l'ultima "offerta" messa sul tavolo dall'Amministrazione Obama per un patteggiamento. È materia per un romanzo alla John Grisham o per un film-denuncia stile "Erin Brockovich".

british petroleum Logobritish petroleum Logo

Perfino i mass media americani, allenati a seguire maxi-processi ad alto contenuto spettacolare, sembrano presi dalle vertigini di fronte a questo: 300 super-avvocati mobilitati solo dall'accusa, cioè il Department of Justice di Obama, che ha letteralmente "costruito" l'equivalente di una nuova Law Firm, un maxistudio legale, solo per questo processo. «Il più grande circo legale della terra», lo definisce il Washington Postelencando statistiche da capogiro: 400 minuti di deposizioni iniziali, migliaia di pagine di trascrizioni dei testi a carico.

Sul fronte opposto, la Bp per la propria difesa ha messo insieme quattro fra i più potenti studi legali del pianeta, nomi della stazza di Kirkland & Ellis che sono a loro volta delle multinazionali: 3 milioni di profitto netto annuo per ciascuno degli avvocati-partner. Fatto salvo un colpo di scena dell'ultima ora, cioè un patteggiamento nottetempo o nelle prime ore dell'alba (pareva improbabile fino a ieri: Bp considera la richiesta di 16 miliardi «molto più alta di qualunque cifra mai discussa») oggi i riflettori saranno puntati sul giudice Carl Barbier, che gestirà il processo senza giuria popolare: così vuole il diritto marittimo che sarà applicato in questo caso.

obama-BPobama-BP

Al centro c'è la tragedia del 20 aprile 2010: quel giorno un'esplosione distrusse la piattaforma Deepwater Horizon per l'esplorazione petrolifera del giacimento sottomarino chiamato "pozzo di Macondo". Undici morti tra i tecnici che lavoravano sulla piattaforma, milioni di barili di petrolio greggio sparsi nel Golfo del Messico, danni immensi alla fauna marina, alle spiagge, all'economia degli Stati come Louisiana e Alabama (pesca, turismo). Tutti gli esperti concordano sull'eccezionalità di questo processo.

«Non ha eguali nella storia dei disastri ambientali - ha dichiarato David Uhlmann, giurista esperto di leggi sull'ambiente alla University of Michigan - perché il Dipartimento di Giustizia non ha mai dovuto portare in tribunale un caso di queste dimensioni, con un impatto così enorme: dalla tragedia umana alle perdite economiche ai danni per l'ecosistema». La Bp ha già speso risorse considerevoli per indennizzi alle parti lese e operazioni di pulizia, restauro delle zone costiere, ma è solo l'inizio di quel che l'aspetta.

PETROLIO NORVEGIAPETROLIO NORVEGIA

La strategia legale adottata dalla multinazionale petrolifera britannica è chiara: vuole scaricare buona parte delle responsabilità dell'incidente sui due partner più piccoli. Cioè la Transocean, che era proprietaria della piattaforma off-shore, e la Halliburton specializzata nei servizi di esplorazione dei giacimenti (Halliburton è un nome noto al grande pubblico perché ai suoi vertici ebbe Dick Cheney, vicepresidente con George W. Bush).

Il Dipartimento di Giustizia ha tutto l'interesse a dimostrare la colpa di Bp perché quest'ultima ha le "spalle larghe" dal punto di vista finanziario, che consentono di colpirla con multe e indennizzi record. La normativa più importante che verrà applicata dal giudice Barbier, è il Clean Water Act, una legislazione pionieristica in materia di tutela delle acque. Ai sensi di questa legge la battaglia tra gli avvocati dell'accusa e della difesa si concentrerà su una "sottigliezza".

L'onda nera di petrolio è arrivata in LousianaL'onda nera di petrolio è arrivata in Lousiana

Si tratta di decidere se la Bp prima della tragedia si rese colpevole di "negligenza" o di "negligenza aggravata" per avere trascurato importanti precauzioni e controlli di sicurezza. Quel semplice aggettivo, "aggravata", può valere una fortuna. Il Clean Water Act impone multe fino a 1.100 dollari per ogni barile di greggio versato, in caso di negligenza semplice. La multa balza invece fino a 4.300 dollari se la negligenza è " aggravata" ("gross" è l'aggettivo inglese usato nel testo della legge, che può tradursi anche in grossolano, madornale).

Sempre secondo il giurista Uhlmann, questo processo potrà considerarsi una vittoria storica per l'Amministrazione Obama, se il giudice assegnerà una multa civile dai 10 miliardi di dollari in su. Inoltre, «comunque vada il bottino del governo, la Bp sarà costretta a pagare i risarcimenti civili più alti della storia». Sul fronte dell'accusa ci sono le class-action che rappresentano migliaia di parti lese: cittadini delle aree colpite, soprattutto piccoli imprenditori della pesca, piscicoltura e turismo. A rappresentarli c'è un altro personaggio da film di Hollywood.

È il leggendario Jim Roy, divenuto celebre per avere vinto una cifra record (43 milioni) di risarcimento per un suo cliente che aveva subito una doppia amputazione per un incidente. Altra figura mitica schierata nella class-action delle vittime è Bobo Cunningham, protagonista di una vittoria da 11,9 miliardi di dollari in un processo dello Stato dell'Alabama contro Exxon.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIE DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?