AFFONDANO MEDIASET (-7,4%), MEDIOBANCA (-4,5%) E I FINANZIARI, E MILANO È MAGLIA NERA (-1,4%) - C’È FOSSATI DIETRO LE ISPEZIONI NELLE SEDI TELECOM? OGGI HA PRESENTATO UN ESPOSTO IN CONSOB

Debito pubblico, nuovo record: 2.068 miliardi - Obama traccia il solco, la Commissione UE se ne accorge (tardi): “La Germania ha troppo surplus” - Ligresti-Giannini: storia d’amore (malato) tra Isvap e Fonsai - Giorno di conti: utili in crescita per Terna e in calo per Intesa, ricavi in calo per Cairo, Calta e Rcs (che dimezza le perdite)…

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1. BORSA: MILANO (-1,4%) MAGLIA NERA DEL VECCHIO CONTINENTE, PESANO BANCHE E MEDIASET
Radiocor - Giornata di vendite sulle Borse europee, dove e' tornato in primo piano il dibattito sulle mosse della Federal Reserve e della Bank of England che, a detta degli esperti, potrebbero ridurre a breve le misure di sostegno all'economia. Intanto in Europa non e' piaciuto il dato sulla produzione industriale che a settembre e' calata dello 0,5%. Milano ha accusato la performance peggiore, risentendo anche della notizia che il Tesoro ha collocato titoli a 3 e 30 anni per un controvalore lievemente inferiore a quello prefissato (4,47 miliardi contro 4,5 miliardi), anche se i rendimenti sono scesi.

Il Ftse Mib e' scivolato dell'1,43%, trascinato all'ingiu' dalle banche e da alcune blue chips come Mediaset che ha perso il 7,4%. I titoli del Biscione sono stati penalizzati dalle prospettive che la raccolta pubblicitaria rimarra' debole negli ultimi mesi dell'anno (dovrebbe diminuire del 5% circa). Hanno invece fatto da contraltare le Wdf all'indomani dell'a nnuncio che i vertici dell'azienda hanno rivisto al rialzo le previsioni di fatturato per fine anno, da 2,05 miliardi a 2,06-2,08 miliardi, dopo la pubblicazione dei conti dei primi nove mesi.

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Telecom ha perso meno del mercato (l'1,1%), nel giorno della perquisizione alla societa' da parte di funzionari Consob, coadiuvati dalla Guardia di Finanza, relativamente all'emissione obbligazionaria 'convertendo' e alle procedure in corso per la cessione delle partecipazioni detenute in Telecom Argentina. Sul fronte dei cambi, l'euro e' scambiato a 1,3417 dollari e a 133,38 yen, mentre il dollaro-yen si attesta a 99,4. Il petrolio (wti) va su dell'1,35% a 94,3 dollari al barile.

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2. DEBITO PA: BANKITALIA, A SETTEMBRE SALE A 2.068,6 MILIARDI
Radiocor - Il debito delle Amministrazioni pubbliche e' salito a settembre a 2.068,565 miliardi dai 2.060 di agosto e dai 1.996,5 di settembre 2012. ri sulta dal Supplemento al Bollettino di finanza pubblica della Banca d'Italia.

3. TELECOM: FOSSATI PRESENTA ESPOSTO IN CONSOB SU BOND CONVERTENDO
Radiocor - Marco Fossati, azionista di Telecom Italia con il 5%, ha presentato un esposto in Consob con oggetto il bond convertendo da 1,3 milia rdi di euro, che Findim non e' riuscita a sottoscrivere. Fossati, secondo quanto appreso da Radiocor, chiede alla Commissione - che oggi ha dato il via a una serie di ispezioni nelle sedi Telecom - di fare chiarezza sulle modalita' con cui e' avvenuto il collocamento del bond, annunciato giovedi' sera dopo il cda di Telecom e concluso venerdi' prima dell'apertura dei mercati. Anche Asati, l'Associazione dei piccoli azionisti Telecom, nei giorni scorsi aveva puntato i riflettori sulla diffusione di informazioni privilegiate, legate in particolare alla sottoscrizione dei 200 milioni di euro da parte di Blacrock, nonostante l'operazione non includesse gli Stati Uniti.

Marco Fossati di FindimMarco Fossati di Findim

4. GERMANIA: LA COMMISSIONE SUONA L'ALLARME, SURPLUS SOTTO TIRO
Radiocor - La Commissione europea ha messo sotto analisi approfondita la Germania per veri ficare cause e possibili rimedi di quattro squilibri macro-economici. Lo squilibrio piu' preoccupante, per i suoi effetti sull'Eurozona e sul cambio dell'euro, e' il surplus dei conti esterni.

I LEADER DEL G GUARDANO LA FINALE DI CHAMPIONS CAMERON OBAMA MERKEL BARROSO HOLLANDEI LEADER DEL G GUARDANO LA FINALE DI CHAMPIONS CAMERON OBAMA MERKEL BARROSO HOLLANDE

Non e' proprio la rottura di un tabu', visto che la Germania era stata messa inizialmente sotto procedura per deficit pubblico eccessivo dieci anni fa, ma la novita' politica e' evidente: Bruxelles ritiene importante che 'i paesi in surplus rafforzino la domanda interna' per la stabilita' comune. Il presidente Jose' Barroso ha spiegato che non era possibile lasciare fuori la Germania perche' il paese non rispetta ben quattro parametri di riferimento per l'analisi degli squilibri economici: oltre alle partite correnti, il tasso di cambio effettivo in termini reali, il calo delle quote di mercato e il debito pubblico. Antonio Pollio Salimbeni

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5. CRISI: UE, ALTO DEBITO E PERDITA COMPETITIVITA' I MAGGIORI SQUILIBRI ITALIA
Radiocor - Gli squilibri italiani riguardano in particolare l'andamento delle esportazioni con la continua perdita di competitivita' e l'alto debito pubblico. Nell'ultima valutazione della Commissione europea emerge anche il deprezzamento del cambio effettivo reale. Ecco perche' l'Italia resta sotto la prima fase della procedura per gli squilibri macro-economici. In primavera dovra' essere valutato se tali squilibri persisteranno o sono diventati 'eccessivi'.

6. LIGRESTI: GIANNINI-DON SALVATORE, STORIA AMARA DI FAVORI TRA ISVAP E FONSAI - FOCUS
Radiocor - Gli ingredienti della storia: una compagnia assicurat iva, Fondiaria-Sai, che per otto anni (dal 2002 al 2010) non ha ricevuto ispezioni dall'Isvap; il presidente dell'Isvap, Giancarlo Giannini, che ha agito al fine di ritardare quella disposta nel 2010 e per ostacolarla; il presidente onorario della stessa compagnia, Salvatore Ligresti, che si adopera per raccomandare Giannini ad altro incarico.

GIANCARLO GIANNINIGIANCARLO GIANNINI

Nel mezzo una accusa di corruzione per Ligresti e Giannini da parte della procura di Milano e come contorno una di calunnia allo stesso Giannini, che nel 2012 tenta di smarcarsi dalla vicenda e denuncia gli amministratori di Fondiaria-Sai per il reato di ostacolo all'autorita' di vigilanza. La vigilanza che lui aveva contribuito a non far lavorare a dovere sulla compagnia assicurativa. La storia e' ricostruita dal pm Luigi Orsi, titolare del fascicolo, nell'avviso di chiusura inchiesta recapitata ai due indagati in questi giorni, ma firmata il 5 novembre. Stando a quanto indicato dal pm di Milano, quindi, Giannini avrebbe fatto in modo di evitare problemi di controllo a Fonsai, in cambio di utilita' personali, come la promessa di un aiuto per la nomina a presidente dell'Antitrust, una volta scaduto l'incarico all'Isvap (ora Ivass).

Per farlo, sempre secondo gli inquirenti, ci sarebbero stati contatti tra Ligresti e Silvio Berlusconi, che all'epoca dei fatti era presidente del consiglio. Nel periodo preso in esame dalla procura, Giannini non solo quindi avrebbe fatto in modo di non far ispezionare Fondiaria-Sai, ma una volta che una ispezione era diventata inevitabile - anche per la sollecitazione di alcuni dirigenti Isvap - avrebbe fatto in modo di ritardarla di un anno (dal 2009 al 2010) e l'avrebbe ridotta da una ispezione generale a una solo sul comparto Rc auto.

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Inoltre, quando gli ispettori - una volta entrati in possesso di documentazione Fonsai - si sono resi conti di alcune irregolarita', in particolar modo su soldi dati a Salvatore (circa 28 milioni di euro) e Jonella Ligresti, Giannini avrebbe i mpedito agli ispettori di approfondire la vicenda e, anzi, consigliato a Emanuele Erbetta, che era l'a.d. di Fonsai, di 'inondare di carte' l'Isvap, presumibilmente con l'intento di confondere le acque e aggravare il lavoro degli uffici ispettivi. La chiusura indagine fa da preludio a una probabile richiesta di rinvio a giudizio per Giannini e Salvatore Ligresti. Sara' poi un Gup a decidere se mandare a processo o meno i due indagati.

7. INTESA SANPAOLO: UTILE NETTO III TRIM SCENDE A 218MLN, POCO SOPRA ATTESE
Radiocor - Intesa Sanpaolo ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 218 milioni di euro, in calo del 47,3% sullo stesso periodo dello scorso anno, anche se in miglioramento rispetto ai 116 milioni del trimestre precedente. Il risultato e' leggermente superiore al consensus che indicava 213 milioni di euro. Sui nove mesi, gli utili sono scesi del 62,1% a 640 milioni. Sul fronte dei ricavi, i proventi operativi netti nel terzo trimestre sono scesi da 4,5 miliardi a 4,15 miliardi (attese 4,115 miliardi).

Nel dettaglio gli interessi netti sono scesi da 2,3 a 2,03 miliardi mentre le commissioni nette sono salite da 1,33 a 1,48 miliardi. Sul fronte dei costi, gli oneri operativi sono scesi da 2,16 a 2,04 miliardi. Il Core Tier 1 si e' attestato al 21,1% a parita' di trattamento degli investimenti assicurativi e all'11,5% con il nuovo trattamento (11,7% a fine giugno). La banca completera' il nuovo piano d'impresa nella primavera del 2014, comunica la societa' nella nota che accompagna i conti confermando quanto aveva gia' spiegato il nuovo a.d. Carlo Messina poco dopo la nomina.

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Il piano realizzato 'coinvolgendo le 94mila persone del gruppo', come spiega la societa', sara' 'focalizzato sulla creazione di valore con il conseguimento nel medio periodo di un rendimento superiore al costo del capitale per il gruppo e per ciascuna business unit'. Intanto, per il quarto trimestre 'rimarra' prioritario preservare la sostenibilita' dei risultati da conseguire. Oltre che sugli obiettivi reddituali, l'attenzione sara' concentrata sul proseguimento delle azioni finalizzate al rafforzamento della solidita' patrimoniale e all'ulteriore miglioramento del profilo di rischio e liquidita''.

8. TERNA: +15,8% UTILE 9 MESI A 411,6MLN, ACCONTO CEDOLA STABILE A 7 CENT
Radiocor - Terna ha chiuso i primi 9 mesi dell'anno con un utile netto di 411,6 milioni, in crescita del 15,8% rispetto ai 355 milioni dello stesso periodo del 2012. Lo comunica la societa' aggiungendo che l'ebitda si attesta a 1,132 miliardi con un incremento del 10,1% e l'ebit e' cresciuto del 12,9% a 810,7 milioni. I ricavi dei primi 9 mesi sono pari a 1,4 miliardi, in progresso del 7,9% rispetto all'analogo periodo del 2012.

FLAVIO CATTANEOFLAVIO CATTANEO

Nel terzo trimestre i ricavi ammontano a 482,4 milioni (+9,1%), mentre l'ebitda si attesta a 400 milioni (+11,3%) e l'utile netto di periodo risulta pari a 147,9 milioni, in aumento del 10,7% rispetto al terzo trimestre 2012. Il cda della societa' ha quindi deciso di distribuire un acconto sulla cedola 2013, invariato, di 7 centesimi di euro per azione, in linea con la politica dei dividendi annunciata al mercato. L'acconto verra' posto in pagamento a decorrere dal 21 novembre con stacco cedola il 18 novembre.

9. CALTAGIRONE: RICAVI PRIMI NOVE MESI -3,3%. MOL +39,5%
(ASCA) - Il Gruppo Caltagirone, operante nei settori del cemento, dell'editoria, dei grandi lavori e finanziario ha chiuso i primi nove mesi del 2013 con ricavi pari a 1,02 miliardi di euro, in diminuzione del 3,3% rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio. Il margine operativo lordo si attesta a 122,5 milioni di euro (+39,5% rispetto al dato del 2012) grazie ''essenzialmente al recupero di redditivita' realizzato nel settore della produzione di cemento a seguito della azioni poste in essere dal management ed agli effetti delle politiche di controllo e riduzione dei costi messe in atto nel settore editoriale''.

Francesco Gaetano CaltagironeFrancesco Gaetano Caltagirone

Il risultato operativo e' pari a 46,2 milioni di euro (13,8 milioni di euro al 30 settembre 2012) al netto di ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni per complessivi 76,3 milioni di euro. Il risultato netto della gestione finanziaria e' negativo per 13,4 milioni di euro (negativo per 24,9 milioni di euro al 30 settembre 2012), mentre il risultato ante imposte, inclusa la quota di pertinenza dei terzi, e' positivo per 40,3 milioni di euro (negativo per 1,6 milioni di euro al 30 settembre 2012). La posizione finanziaria netta passa da -168,2 milioni di euro al 31 dicembre 2012 a -153,1 milioni di euro al 30 settembre 2013 con una variazione positiva di 15,1 milioni di euro per effetto di cessioni sul mercato di azioni quotate e della dinamica del positivo flusso di cassa operativo generato nel periodo.

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10. CAIRO: RICAVI IN CALO NEI PRIMI NOVE MESI
Finanza.com - A perimetro omogeneo con il 2012, nei primi nove mesi del 2013 il Gruppo Cairo Communication ha conseguito ricavi consolidati lordi per 198,2 milioni, in calo rispetto ai 232,9 milioni del 2012. Il margine operativo lordo, il risultato operativo e il risultato netto si sono rispettivamente attestati a 17,2, 15,2 e 10,8 milioni (23,5, 21,3 e 13,3 milioni nel 2012). Considerando l'intero perimetro del Gruppo e quindi anche il settore editoriale televisivo (dal 30 aprile è stato acquisito il controllo di La7) per i cinque mesi maggio-settembre, i ricavi sono pari a 201 milioni, l'Ebitda si attesta a 17,7 milioni, l'Ebit a 14,9 milioni e il risultato netto a 12,9 milioni. La posizione finanziaria netta consolidata al 30 settembre 2013 risulta positiva per 185,2 milioni (61,2 milioni a fine 2012).

11. RCS, CALANO I RICAVI E SI DIMEZZA LA PERDITA
Andrea Montanari per "Milano Finanza" - La crisi dei mercati editoriali di Italia e Spagna continua a pesare e a incidere in maniera significativa sui conti di Rcs Mediagroup perché, a differenza del mezzo televisivo, la raccolta pubblicitaria sulla carta stampata cala a doppia cifra e le previsioni per fine anno non sono certo rosee.

La casa editrice guidata dall'ad Pietro Scott Jovane archivia i nomve mesi con una robusta perdita di 175,3 milioni: un valore di fatto dimezzato rispetto al dato di un anno fa (-380,5 milioni). Ma calano anche i ricavi, che a livello consolidato scendono a 965,4 milioni (-13,8%) per la flesione (-21,1%) degli investimenti pubblicitari, scesi a 337,9 milioni, e anche per quella dei ricavi editoriali (538,6 milioni, -10,5%). Migliorano invece sensibilmente i proventi dalle attività digitali, che sfondano il muro dei 100 milioni, 103,3 milioni (+4,2%) e rappresentano circa il 10% del giro d'affari complessivo.

Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri. Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.

Il deficit dei mercati e gli interventi del piano di ristrutturazione si fanno sentire sui margini di Rcs. Al 30 settembre, infatti, l'ebitda pre oneri non ricorrenti è stato negativo per 21,3 milioni (a fronte di un saldo positivo di 12,6 milioni di un anno fa), mentre il dato post oneri non ricorrenti passa dai -30,4 milioni del 30 settembre 2012 al valore negativo dei 12,16 milioni del terzo trimestre di quest'anno. Per l'assenza di svalutazioni, che nel 2012 avevano impatto parecchio, l'ebit è in decisa controtendenza: è sceso dai -400,8 milioni di un anno fa ai -178,3 milioni di fine settembre.

Tra i vari settori industriali resta pesante l'andamento della Periodici Italia: l'ebitda è negativo per 41,9 milioni, anche per gli interventi drastici di chiusura, vendita e sospensione della pubblicazione di alcune testate. L'ebitda della divisione Quotidiani Italia è negativo per 22,5 milioni (anche se va detto che senza oneri straordinari sarebbe positivo per 20,5 milioni a dimostrazione che Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport sono business salute), stesso dato registrato dalla divisione quotidiani della controllata spagnola Unidad Editorial (El Mundo e Marca).

Pietro Scott JovanePietro Scott Jovane

Per la fine dell'anno i vertici di Rcs non sono particolarmente positivi, viste le stime della raccolta pubblicitaria (-10,6% per l'Italia e -10,4% per la Spagna). "Si conferma, anche per effetto degli oneri correlati al processo di ristrutturazione in corso, un risultato netto significativamente negativo, ma non sostanzialmente difforme da quanto previsto nell'ambito del piano per l'anno in corso", si legge nella nota del gruppo editoriale, che stima per fine anno ricavi in calo del 12%, "con un ebitda ante oneri non ricorrenti positivo e inferiore al 3% dei ricavi".

Infine, nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura di Milano per appropriazione indebita nei confronti di alcuni esponenti di Rcs Sport (la società controllante è parte lesa e ha fatto un esposto ai magistrati per tutelare la propria posizione), in bilancio è stata stanziata la somma di 9,9 milioni alla voce "oneri non ricorrenti".

I conti e le prospettive di Rcs non sono piaciute al mercato: il titolo a Piazza Affari ha chiuso a 1,4 euro in calo del 3,45%.

 

 

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