Valentina Errante per ''Il Messaggero''
L' INCHIESTA
Per la procura di Arezzo la truffa è accertata. Molti correntisti di Banca Etruria sono stati indotti ad acquistare obbligazioni tossiche senza essere adeguatamente informati sugli altissimi rischi dell' investimento. Il pool di pubblici ministeri guidato da Roberto Rossi ha già chiuso le indagini per trenta direttori di filiale che hanno collocato presso centinaia di clienti i titoli incriminati e nei prossimi giorni potrebbe partire la richiesta di rinvio a giudizio.
È solo il primo gruppo, perché i nomi dei funzionari iscritti sul registro degli indagati con l' ipotesi di truffa aggravata sono un centinaio che avrebbero ingannato migliaia di persone. Altri fascicoli sono in via di definizione nelle altre procure che indagano, almeno otto.
Ma va avanti anche l' altra tranche dell' inchiesta che riguarda il secondo livello. Riguarda la cabina di regia, perché l' ordine di piazzare le obbligazioni è partito dai vertici della banca.
LE TESTIMONIANZE
Le testimonianze e la documentazione acquisita dalla procura di Arezzo hanno dimostrato che i profili dei clienti, redatti ai sensi della direttiva europea Mifid, sono stati modificati per renderli compatibili con investimenti ad alto rischio. Dall' età al grado di istruzione, fino alla falsificazione delle date di sottoscrizione. Ma agli atti ci sono anche le dichiarazioni di chi ha perso tutto, come quelle della cliente di Arezzo che ha raccontato come la madre, casalinga novantenne, sia stata chiamata al telefono da un impiegato della banca che le proponeva di acquistare 75mila di obbligazioni subordinate.
LUCIANO NATALONI BANCA ETRURIA
E, visto che la signora era malata, i fogli sono stati firmati dall' altro figlio, disabile al 100 per cento. In alcuni casi, il cliente è stato spinto a effettuare il disinvestimento di operazioni a capitale garantito per favorire l' acquisto delle obbligazioni subordinate, che gli era stato proposto come «una promozione della Banca rivolta ai propri clienti migliori, ma che doveva essere sottoscritta in tempi brevissimi».
OSSIGENO ALLE CASSE
protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 7
Le obbligazioni subordinate, collocate presso ignari correntisti, furono emesse in due tranche nel 2013, in totale si trattò di un controvalore pari a 120 milioni di euro circa per dare ossigeno alle casse della banca già sull' orlo della crisi. Sono circa 12 mila ad avere perduto i risparmi. Ad Arezzo sono arrivati gli atti delle procure di Civitavecchia, Perugia e Firenze, mentre il procuratore Rossi è in contatto con i colleghi di altri otto uffici giudiziari che indagano sulle truffe ai clienti.
LA CABINA DI REGIA
«Le obbligazioni saranno emesse e collocate sul mercato italiano e rivolte al pubblico indistinto». L' ordine era partito con la circolare di 31 maggio 2013 sulla emissione del prestito obbligazionario subordinato Lower Tier II. La procura ha risalito la catena di comando di Banca Etruria: sul registro degli indagati, la scorsa primavera, erano già finiti i nomi di due manager, ai quali adesso se ne sono aggiunti altri.
Dalle carte sequestrate dal nucleo Tributario della Guardia di Finanza, è emerso come ci fosse un' indicazione ben precisa di piazzare le obbligazioni ad altissimo rischio, nel portafoglio di clienti «ignari e mai informati sulle controindicazioni di quegli investimenti». Una situazione legata a doppio filo con le responsabilità degli ultimi due cda della banca, accusati di bancarotta, per avere depauperato il patrimonio. Tra loro c' è anche Pierluigi Boschi, padre dell' attuale ministro per le Riforme.