Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”
È un tranquillo Natale di paura per Sky, Mediaset Premium e per la Infront, consulente della Lega nella partita dei diritti televisivi sul calcio. Le due emittenti, la Infront e la Lega pensavano di scamparla nel procedimento dell’Autorità Antitrust che - dal 13 maggio - sospetta «accordi spartitori» nella assegnazione dei diritti tv per tre stagioni, dal 2015 al 2018.
Poi, l’11 dicembre, l’Antitrust ha precisato il suo atto di accusa nelle “risultanze istruttorie” spedite a Sky, Mediaset Premium, Infront e Lega Calcio. E l’umore - di colpo - è cambiato nei quartier generali dei quattro soggetti sotto accusa, ora timorosi di ricevere una multa rilevante, dolorosa. Ecco allora la richiesta di rinvio.
Per il 16 gennaio era già convocata l’audizione finale, ultimo momento di confronto tra accusa e difesa prima della decisione finale dell’Antitrust. Adesso un senatore di maggioranza - attento al caso - rivela che l’Antitrust ha ricevuto ben tre “istanze di proroga”, tra il 16 e il 17 dicembre.
La prima è firmata da Mediaset Premium (la pay-tv di Berlusconi) e da Rti (società controllata al 100% dalla casa madre Mediaset). La seconda istanza - della Infront - chiede un rinvio di almeno 60 giorni dal giorno di arrivo delle “risultanze istruttorie”; la terza e ultima di Sky ne chiede 45 (dal termine per il deposito delle memorie difensive).
Le tre istanze fanno riferimento alla complessità del caso, al grande volume di carte che compongono le “risultanze istruttorie”, alle novità che emergono dalle perquisizioni della Guardia di Finanza. Sky si aggrappa anche al Natale notando che i suoi legali lavorano a regime ridotto tra il 23 dicembre e il 6 gennaio.
Alla fine, l’Antitrust concede una proroga, la più breve possibile. L’audizione finale si terrà il 16 febbraio, un mese dopo la data già fissata. Spiega il senatore di maggioranza: «La mia sensazione è che l’Antitrust non voglia prestare il fianco a contestazioni formali delle emittenti, di Infront, della Lega. E dunque accoglie la loro richiesta di rinvio in modo da rispettare al massimo il diritto di difesa e al contraddittorio dei soggetti sotto accusa. Se poi lei mi chiede quale sia la strategia delle televisioni e del consulente Infront, le consiglio di vedere quando scadrà il mandato di Salvatore Rebecchini».
L’economista Rebecchini è uno dei tre componenti dell’Antitrust, relatore proprio della delicata istruttoria sui diritti tv sul calcio. È stato nominato il 5 marzo 2009. Dunque ultimerà il suo mandato settennale il 5 marzo 2015. Ora, gli accusati sembrano fare melina per scavallare la date del 5 marzo, far decadere Rebecchini per la fine naturale del suo mandato in Antitrust e guadagnare altro tempo, intanto che i presidenti delle Camere individueranno il successore.
Ambienti parlamentari rivelano però che l’Antitrust è decisa a sventare questa manovra, ammesso anche che sia stata messa in campo. Dopo l’audizione finale del 16 febbraio, l’Antitrust farà di tutto per decidere con il suo collegio nella attuale composizione, dunque prima del 5 marzo quando Rebecchini dovrà lasciare.
Unica incognita sono i 30 giorni che un altro Garante (l’AgCom) ha diritto di prendersi per il suo parere - obbligatorio sulla bozza provvisoria di decisione dell’Antitrust. Se l’Ag-Com consumasse tutto il mese che le spetta per scrivere il suo parere, sarebbe inevitabile scavallare la data chiave del 5 marzo con effetti imprevedibili sui tempi della decisione finale.