NELLA BATTAGLIA CON L’ANTITRUST SUI DIRITTI TV DEL CALCIO, MEDIASET STRAPPA IL RINVIO, CON L’OK DI SKY E INFRONT - L’AUDIZIONE FINALE SI TERRÀ IL 16 FEBBRAIO E I TRE GRUPPI POTREBBERO RICEVERE UNA MAXI MULTA - MA SE LA DECISIONE SCIVOLASSE A DOPO IL 5 MARZO…

Il 5 marzo scade il mandato dell’economista Salvatore Rebecchini, uno dei tre componenti dell’Antitrust, relatore proprio della delicata istruttoria sui diritti tv sul calcio - Ora, gli accusati sembrano fare melina per scavallare la date del 5 marzo, far decadere Rebecchini per la fine naturale del suo mandato in Antitrust e guadagnare altro tempo… -

Condividi questo articolo


Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”

 

Logo sky Logo sky

È un tranquillo Natale di paura per Sky, Mediaset Premium e per la Infront, consulente della Lega nella partita dei diritti televisivi sul calcio. Le due emittenti, la Infront e la Lega pensavano di scamparla nel procedimento dell’Autorità Antitrust che - dal 13 maggio - sospetta «accordi spartitori» nella assegnazione dei diritti tv per tre stagioni, dal 2015 al 2018.

 

Poi, l’11 dicembre, l’Antitrust ha precisato il suo atto di accusa nelle “risultanze istruttorie” spedite a Sky, Mediaset Premium, Infront e Lega Calcio. E l’umore - di colpo - è cambiato nei quartier generali dei quattro soggetti sotto accusa, ora timorosi di ricevere una multa rilevante, dolorosa. Ecco allora la richiesta di rinvio.

SKY CONTRO MEDIASET PREMIUM SKY CONTRO MEDIASET PREMIUM

 

Per il 16 gennaio era già convocata l’audizione finale, ultimo momento di confronto tra accusa e difesa prima della decisione finale dell’Antitrust. Adesso un senatore di maggioranza - attento al caso - rivela che l’Antitrust ha ricevuto ben tre “istanze di proroga”, tra il 16 e il 17 dicembre.

 

La prima è firmata da Mediaset Premium (la pay-tv di Berlusconi) e da Rti (società controllata al 100% dalla casa madre Mediaset). La seconda istanza - della Infront - chiede un rinvio di almeno 60 giorni dal giorno di arrivo delle “risultanze istruttorie”; la terza e ultima di Sky ne chiede 45 (dal termine per il deposito delle memorie difensive).

 

BOGARELLI INFRONT BOGARELLI INFRONT

Le tre istanze fanno riferimento alla complessità del caso, al grande volume di carte che compongono le “risultanze istruttorie”, alle novità che emergono dalle perquisizioni della Guardia di Finanza. Sky si aggrappa anche al Natale notando che i suoi legali lavorano a regime ridotto tra il 23 dicembre e il 6 gennaio.

 

Alla fine, l’Antitrust concede una proroga, la più breve possibile. L’audizione finale si terrà il 16 febbraio, un mese dopo la data già fissata. Spiega il senatore di maggioranza: «La mia sensazione è che l’Antitrust non voglia prestare il fianco a contestazioni formali delle emittenti, di Infront, della Lega. E dunque accoglie la loro richiesta di rinvio in modo da rispettare al massimo il diritto di difesa e al contraddittorio dei soggetti sotto accusa. Se poi lei mi chiede quale sia la strategia delle televisioni e del consulente Infront, le consiglio di vedere quando scadrà il mandato di Salvatore Rebecchini».

sede antitrust roma sede antitrust roma

 

L’economista Rebecchini è uno dei tre componenti dell’Antitrust, relatore proprio della delicata istruttoria sui diritti tv sul calcio. È stato nominato il 5 marzo 2009. Dunque ultimerà il suo mandato settennale il 5 marzo 2015. Ora, gli accusati sembrano fare melina per scavallare la date del 5 marzo, far decadere Rebecchini per la fine naturale del suo mandato in Antitrust e guadagnare altro tempo, intanto che i presidenti delle Camere individueranno il successore.

 

Salvatore Rebecchini Salvatore Rebecchini

Ambienti parlamentari rivelano però che l’Antitrust è decisa a sventare questa manovra, ammesso anche che sia stata messa in campo. Dopo l’audizione finale del 16 febbraio, l’Antitrust farà di tutto per decidere con il suo collegio nella attuale composizione, dunque prima del 5 marzo quando Rebecchini dovrà lasciare.

 

Unica incognita sono i 30 giorni che un altro Garante (l’AgCom) ha diritto di prendersi per il suo parere - obbligatorio sulla bozza provvisoria di decisione dell’Antitrust. Se l’Ag-Com consumasse tutto il mese che le spetta per scrivere il suo parere, sarebbe inevitabile scavallare la data chiave del 5 marzo con effetti imprevedibili sui tempi della decisione finale.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MAMMA! MORMORA LEONARDINO… - L’AFFETTUOSO INCONTRO TRA LA VEDOVA DEL VECCHIO, NICOLETTA ZAMPILLO, CON IL VIVACISSIMO FIGLIO LEONARDO MARIA, IN DECOLLO PER LA “FEBBRE DEL SABATO SERA” MILANESE: "CHIODO" AL POSTO DEL DOPPIOPETTO MANAGERIALE - DAL 27 GIUGNO 2022, SONO TRASCORSI OLTRE DUE ANNI DALLA SCOMPARSA DI DEL VECCHIO E LA GUERRA SULL’EREDITÀ TRA GLI 8 EREDI SI E’ INGARBUGLIATA DEFINITIVAMENTE QUANDO È ESPLOSO IL CASO DEGLI SPIONI MILANESI DI EQUALIZE SRL, DOVE TRA I CLIENTI PIU’ DOVIZIOSI SBUCA LEONARDINO CHE ‘’VORREBBE MONITORARE IL FRATELLO MAGGIORE CLAUDIO DEL VECCHIO E UN CONSULENTE CHE STA VICINO A UNA DELLE SUE SORELLE, PAOLA DEL VECCHIO…”

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...