Paolo Griseri per ''la Repubblica''
Botte a Venezia. Che sulla terrazza dell' hotel Monaco&Gran Canal, splendida vista sulla punta della Dogana, fosse accaduto qualcosa di spiacevole lo si è capito ieri mattina presto, alla ripresa dei lavori del Consiglio per le relazioni tra Italia e Stati Uniti. Volti tesi, sguardi in tralice.
Le signore europee sorridono a Lorenzo Bini-Smaghi, vera star della rissa verbale della sera prima alla cena del Gran Canal: «Bisognerà pure che qualcuno faccia capire a Trump che noi europei non siamo pronti a porgere l' altra guancia», sintetizza il banchiere. In fondo alla terrazza dell' Hotel Excelsior del Lido, che ospita i lavori del Consiglio, se ne sta in disparte Kim Holmes, l' uomo dello scandalo.
Era stato scelto per lo speech che tradizionalmente precede la cena.
«Un repubblicano neo con - spiegano gli organizzatori - che ha illustrato la posizione dell' amministrazione Trump».
Holmes inizia il suo discorso con cautela. Premette di essersi chiesto «se fosse opportuno intervenire». Non è un trumpiano. Ha fatto la campagna elettorale per il conservatore moderato Marco Rubio. Tenta di stemperare la tensione: «Non dovete guardare a quel che scrive Trump sui tweet. Giudicatelo da quel che fa». La captatio benevolentiae sembra funzionare. Anche se l' oratore si lascia scappare qualche elogio di troppo alla Brexit. Ma cade alla chiusa, quando gli scappa una frase: «Sarebbe un errore per voi europei allontanarvi dagli Usa. Lontano da noi l' Europa dove può andare?».
I camerieri sono già in piedi accanto ai tavoli, pronti a servire l' antipasto di salmone. Ma restano con il vassoio sollevato come puttini. Li blocca infatti l' appassionato intervento del professore francese Dominique Moisi. Che contesta a Holmes il «tono minaccioso» e butta là: «Ho sempre vissuto con emozione l' anniversario dello sbarco in Normandia. Quest' anno un po' meno».
È qui che si accende il console americano Philip Reeker: «Mio nonno ha partecipato allo sbarco in Normandia. Ricordo sempre quella data. E anche quella del 5 giugno 1947 quando George Marshall, annunciò il piano di aiuti per la ricostruzione dell' Europa».
Camerieri esausti, salmone in attesa e clima rovinato. Tocca a Bini Smaghi difendere il Vecchio Continente: «Cari signori non potete pensare di venire qui a elogiare la Brexit senza immaginare che cosa accadrebbe a Washington se io venissi a sostenere la secessione della Louisiana...». Applausi sul Canale.
Ieri mattina, una notte dopo, qualche europeo pentito si aggira sulla terrazza dell' Excelsior: «Forse abbiamo esagerato». Ma nel workshop il clima è ancora guasto. «Non capite che la globalizzazione mangia posti di lavoro? Che cosa vi siete fumati in Europa?». «A mangiare posti di lavoro è la digitalizzazione guidata dalle aziende americane. Che cosa vi siete fumati voi?». La frittata è servita.
TRUMP MAY davide casaleggio e roberto maroni a casa di philip reeker console usa a milano