- CASTA DEPOSITI E PRESTITI: BOOM DI SPESE PER CONSULENZE, PUBBLICITA’ E INCARICHI -

I costi di struttura della Cdp nel 2012 sono cresciuti di quasi il 20% (da 93 a 110 milioni) - Gorno Tempini non bada a spese: quelle “amministrative” schizzate del 45,6% (da 31,1 a 45,3 milioni) - Personale, servizi finanziari e informatici, contratti con McKinsey tra le “uscite” più rilevanti… - -

Condividi questo articolo


Stefano Sansonetti per La Notizia

La Cassa depositi e prestiti, ormai, pensa in grande a ogni livello. La società del Tesoro, che provvede alla gestione del cospicuo risparmio postale degli italiani, ormai è al centro di tutte le principali partite economiche del paese. Al suo interno, però, sta scorrendo un autentico fiume in piena che è quello delle spese: consulenze, incarichi, informatica, pubblicità e marketing, solo per limitarsi alle voci più rilevanti.

GORNO TEMPINIGORNO TEMPINI

Il conto finale, per la società presieduta dall'ex ministro dei Ds Franco Bassanini, è a dir poco salato. Basta dare un'occhiata alle cifre riportate nell'ultimo bilancio approvato, relativo al 2012, per rendersi conto dell'esplosione delle uscite. I costi di struttura, in un solo anno, sono cresciuti del 19,3%, passando da 92,7 a ben 110 milioni di euro.

Gli incrementi maggiori hanno riguardato le spese per servizi finanziari e professionali, passate da 5,3 a 8,8 milioni, e quelle informatiche, schizzate da 10,3 a 18,5 milioni. Per non parlare dell'universo che ruota intorno alla Cassa, per esempio quello rappresentato dal Fondo strategico italiano.

BassaniniBassanini

Il braccio finanziario del gruppo, tanto per dirne una, nel 2012 ha affidato consulenze per 1,8 milioni di euro è ha sostenuto "altre spese amministrative" per 2 milioni. Insomma, sembra proprio il caso di dire che il gruppo, guidato dall'ad Giovanni Gorno Tempini, molto vicino al dominus di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli, non abbia veramente badato a spese. Per carità, si dirà che la Cassa negli ultimi due anni è cresciuta molto.

Che detiene partecipazioni pesanti come Eni, Snam, Terna, Fintecna, Sace e Simest. E che ha messo a segno performance di bilancio importanti: risultato di gestione cresciuto da 1,9 a 3,5 miliardi e utili di esercizio passati da 1,6 a 2,8 miliardi. Ma non c'è dubbio che alcune percentuali di crescita scolpite all'interno del bilancio danno un bel po' nell'occhio

logo cassa depositilogo cassa depositi

Il quadro generale
Il totale complessivo dei costi di struttura è salito da 92,7 a 110,6 milioni di euro. La metà della cifra se ne è andata in spese per il personale, passate da 51,4 a 55 milioni. Quest'ultimo trend, spiega la relazione sulla gestione del 2012, "deriva prevalentemente dall'aumento dell'organico connesso al rafforzamento delle competenze previsto dal piano industriale 2011-2013, dalla fisiologica dinamica salariale e da maggiori spese per servizi e dipendenti".

Ma il vero boom è da ascrivere alle "altre spese amministrative", schizzate del 45,6%: da 31,1 a 45,3 milioni di euro. Al loro interno la parte del leone spetta alle spese informatiche, che si sono mangiate 18,5 milioni di euro (+79,9% rispetto all'anno prima). A seguire ci sono i servizi professionali e finanziari, che hanno fagocitato 8,8 milioni (+64,7%). Ancora, per il marketing e la pubblicità, compresa quella obbligatoria, sono stati staccati assegni per 2,5 milioni (+24,4%). L'unica tenue diminuzione si è registrata per gli esborsi relativi alle risorse informative e alle banche dati, scese da 1,3 a 1,2 milioni. Ma si tratta di pochi spiccioli.

mckinseymckinsey

Da rilevare che nelle spese per consulenze devono aver avuto un peso non indifferente tutti i contratti firmati dalla Cassa con McKinsey, big internazionale che da anni funge da autentico factotum all'interno della società pubblica, avendo curato il piano industriale, il suo aggiornamento e lo studio di alcune delle principali operazioni di acquisizione (come Sace e Fintecna).

Il Fondo Strategico
Anche i satelliti della Cassa, però, quanto a spese si sono difesi alla grande. Si prenda il Fondo strategico italiano, nato nell'agosto del 2011 con l'obiettivo di investire a difesa dei campioni nazionali. Ebbene, nel 2012, per "due diligence e consulenze per investimenti", il fondo guidato dall'ad Maurizio Tamagnini ha messo sul piatto la bellezza di 1 milione e 784 mila euro. Altri 4,8 milioni se ne sono andati per il personale, che al 31 dicembre del 2012 risulta di 19 unità, mentre accanto alla voce "altre spese amministrative" è riportata la cifra di 2 milioni e 28 mila euro.

All'interno delle "altre spese amministrative" sono rimasti in linea i denari sborsati per servizi professionali e finanziari (732 mila euro), mentre sono aumentate tutte le altre voci: Outsourcing Cdp da 71 mila a 650 mila euro, banche dati da 1.200 a 101.800, pubblicità e marketing da 1.500 a 12.900, servizi generali e assicurativi da 32.700 a 354 mila. E così via. In un vero tripudio di costi che alla Cassa sembra aver contagiato tutti.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO