Mail di Paolo Cirino Pomicino a Dagospia
Sono circa 30 anni in cui le finanziarie dei vari governi si somigliano tutte.
Qualche ritocco sulle pensioni, qualche rottamazione, qualche bonus, una volta è capitata una piccola riduzione del costo del lavoro e subito dopo il governo successivo, di colore diverso, fece un taglio più robusto, valido però solo per un anno, tanto che quest’anno sono con le mani nei capelli per poterla confermare.
Sul piano della crescita, sino al 2022 la media trentennale era dello 0,3%, da un paio di anni la crescita segna qualche decimale in più, ma difficilmente raggiunge l’1%. La cosa divertente è che i nostri governi brindano perché l’Italia cresce più della Germania, che attraversa una fase recessiva, dimenticando che la recessione tedesca fa male proprio all’Italia.
giorgia meloni giancarlo giorgetti
Continuando nelle similitudini, da 30 anni in qua c’è poi la trattativa con la commissione europea per essere autorizzati a fare qualche debito in più.
I nostri ministri, per lo più amici personali, sanno che per raddrizzare i conti o bisogna tagliare o bisogna aumentare le tasse o spingere sulla crescita.
Tre cose ad oggi impossibili per cui si finirà per negoziare con l’Europa altro debito e fare un po’ di cose antiche e il debito andrà oltre i 3 mila miliardi. In un paese così ricco come il nostro non riuscire a trovare risorse aggiuntive fa gridare allo scandalo.
matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju
Il debito ad oggi vicino ai 3 mila miliardi dovrebbe far dire al governo “debito straordinario, manovra straordinaria”. L’unica straordinarietà possibile è un’alleanza volontaria con la grande ricchezza nazionale. Il 22% degli italiani possiede una ricchezza finanziaria di quasi 5 mila miliardi e durante il periodo pandemico si sono affacciati altri milionari.
A noi e a tutti va ricordato che durante il Covid sono morti 350 medici ed infermieri per salvare la vita di tutti. A buon intenditor poche parole! Nessuna patrimoniale ma un’alleanza volontaria, eventualmente sulla base di un accordo fiscale o di altro, tra lo Stato e la grande ricchezza nazionale, che può dare un gettito di oltre cento miliardi.
Da 30 anni le finanziarie che vediamo invece sono sempre piccine, piccine piccio’. E il debito ogni anno cresce sempre di più.
EVOLUZIONE DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - LA STAMPA patrimoniale
giancarlo giorgetti giorgia meloni