Angelo Aquaro per “la Repubblica”
Quando l'hanno fatto rientrare dal paradiso della Silicon Valley per rimetterlo al chiodo di Suwon, la Digital City alle porte di Seul, Eui-suk Chung sapeva benissimo di partire per una missione difficile: ma mai si sarebbe aspettato che la mission rischia di rivelarsi quasi impossible.
Chung è l' ingegnere richiamato per rimediare al disastro di Bixby, l'assistente virtuale che doveva essere la risposta a Siri, Cortana, Alexa e Assistant, i prodotti di Apple, Microsoft, Amazon e Google, e dopo la minirivolta dei consumatori ha invece costretto Samsung a chiedere scusa: quel prodotto da intelligenza artificiale non era poi così intelligente: «Stiamo lavorando su molteplici fronti per farlo funzionare meglio».
È per farlo funzionare meglio che era stato richiamato ai box un esperto come Chung. Ma la notizia del suo arrivo era stata appena data alle stampe quando da Suwon è partito un altro annuncio che ha eclissato persino la buona novella della trimestrale record da 12,8 miliardi di dollari, il triplo sullo scorso anno: le dimissioni, cioè, di Kwon Oh-hyun, il super manager che tutti vedevano come il prossimo capo, il boss di quella divisione microchip che molto più delle vendite dei telefonini - malgrado l' ottima accoglienza del Galaxy Note 8, che vendica lo scandalo delle batterie esplosive del Galaxy Note 7 - ha regalato al colosso gli ultimi superincassi.
JAY LEE FIGLIO DEL FONDATORE DI SAMSUNG LEE KUN HEE
L'arrivo di Chung e la partenza di Kwon sono due facce della stessa medaglia: e non certo d' oro. Samsung, in coreano, vuol dire tre stelle: ma fino a quando continuerà a brillare? Il presidente Lee Kun-hee vegeta da tre anni in un letto d' ospedale. Il figlio vicepresidente, Lee Jae-yong, sverna da otto mesi in cella. L'altro vicepresidente che lo doveva sostituire, Choi Jee-sung, l' ha seguito in cella anche lui.
E il terzo stimatissimo vice, Kwon appunto, ha appena deciso di buttare la spugna. «Di fronte a una crisi senza precedenti, dentro e fuori di qui è arrivato il tempo per la società di ripartire da capo, con un nuovo spirito e una nuova leadership, per meglio rispondere alle sfide che vengono dal rapido cambiamento del mondo della tecnologia informatica».
Anche perché «i successi di oggi» insiste il manager «sono stati resi possibili da scelte fatte in passato »: mentre è chiaro che con il capo in galera prendere decisioni è più che difficile.
Una scelta del passato era stata per esempio quella di investire su microchip e display: sull' alta componentistica, cioè, che ha permesso ai coreani di arricchirsi anche grazie ai successi dei rivali come Apple, che di microchip e display hanno bisogno come il pane e quindi vanno a Seul come si andava a Canossa. Ma quelle scelte, spiegano gli esperti, sono le ultime messe in cantiere sotto la voce innovazione: e la paralisi decisionale adesso si fa sentire. O no?
Non esageriamo, dice a Repubblica Chang Sea-Jin, l'autore di Sony vs Samsung. «In fondo Kwon non è Tim Cook. È un bravo manager che a 64 anni ha scelto di ritirarsi nel momento del suo picco. È il segnale per un cambio generazionale. La palla passa a gente come Koh Dong-jin, l' attuale capo della divisione telefonini: ha 57 anni, e la prossima generazione di manager avrà questa età». Certo è che bisogna fare in fretta: la figuraccia di Bixby è la dimostrazione, spiega al Financial Times l' analista Kim Dong-won «che Samsung sta faticando per mettere piede nel settore, ma il tempo stringe».
Tant'è che per non perdere altre posizioni di mercato è dovuta scendere a patti con l'ultimo arrivato, Kakao, la startup dei messaggini che in questi giorni ha messo in vendita il suo smart speaker: uno di quei prodotti innovativi di cui Samsung ha terribilmente bisogno, vista la potenzialità di crescita di mercato del 50% annuo.
La gallina dei semiconduttori farà uova sempre meno d' oro, Apple è saltata nel consorzio di Bain Capital che si sta pappando i chip messi in svendita da Toshiba, e presto dunque potrà contare sulla produzione in casa. Che si fa? Proprio mentre Kwon, il super manager, lasciava bottega, l' erede al trono in carcere ha fatto domanda d' appello. Un'altra corsa contro il tempo: un' altra mission impossible?